La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita
Dal 26 Ottobre 2024 al 01 Maggio 2024
Roma
Luogo: Vittoriano - Sala Zanardelli
Indirizzo: Piazza Venezia
Curatori: Valerio Terraroli
“La Dea Roma e l’Altare della Patria” segue la linea tracciata dalla direttrice del VIVE Edith Gabrielli per le mostre focus, ideate per valorizzare le collezioni di Palazzo Venezia e del Vittoriano e permettere al pubblico di approfondire la loro conoscenza, coerentemente con l’ampio programma di ricerca e divulgazione portato avanti dall’Istituto fin dalla sua apertura, nel 2020.
“Dopo Bronzo e Oro, questa su Zanelli è la seconda mostra focus promossa dal VIVE – dichiara Edith Gabrielli. Per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta il pubblico e – perché no? – anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo dunque affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è così definitivamente restituito al pubblico e alla critica”.
L’esposizione affonda le radici nella ricerca: non a caso è stato chiamato a curarla il professor Valerio Terraroli, uno dei maggiori studiosi dell’arte italiana tra Otto e Novecento e specialista di Angelo Zanelli.
Il primo obiettivo della mostra è rivalutare la figura di Angelo Zanelli. L’artista conquistò fama a livello nazionale e internazionale grazie al fregio per l’Altare della Patria, come attestano anche le numerose commissioni per l’America Latina: dopo la sua morte, la sua figura è tuttavia caduta nel dimenticatoio. Terraroli racconta l’intera carriera dell’artista bresciano, dagli esordi all’ingresso nel Pensionato Artistico Nazionale dell’Accademia di San Luca nel 1903 fino alle prestigiose commissioni degli anni Venti e Trenta, mettendone in luce la capacità di tenere insieme la tradizione classica con i movimenti internazionali, come la Secessione viennese di Gustav Klimt.
Entro questa dimensione si colloca l’affondo specifico sull’Altare della Patria: la mostra consente di ripercorrerne per intero la vicenda, incrociando gli esiti delle ricerche documentarie con le novità emerse dal restauro. Il racconto comprende il concorso del 1908, il referendum popolare in occasione dell’inaugurazione del Vittoriano nel 1911 che portò alla definitiva vittoria di Zanelli, i vari stadi dell’esecuzione del fregio, l’inserimento della Tomba del Milite Ignoto nel 1921 e la collocazione della statua della Dea Roma nel 1925.
“Dopo Bronzo e Oro, questa su Zanelli è la seconda mostra focus promossa dal VIVE – dichiara Edith Gabrielli. Per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta il pubblico e – perché no? – anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo dunque affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è così definitivamente restituito al pubblico e alla critica”.
L’esposizione affonda le radici nella ricerca: non a caso è stato chiamato a curarla il professor Valerio Terraroli, uno dei maggiori studiosi dell’arte italiana tra Otto e Novecento e specialista di Angelo Zanelli.
Il primo obiettivo della mostra è rivalutare la figura di Angelo Zanelli. L’artista conquistò fama a livello nazionale e internazionale grazie al fregio per l’Altare della Patria, come attestano anche le numerose commissioni per l’America Latina: dopo la sua morte, la sua figura è tuttavia caduta nel dimenticatoio. Terraroli racconta l’intera carriera dell’artista bresciano, dagli esordi all’ingresso nel Pensionato Artistico Nazionale dell’Accademia di San Luca nel 1903 fino alle prestigiose commissioni degli anni Venti e Trenta, mettendone in luce la capacità di tenere insieme la tradizione classica con i movimenti internazionali, come la Secessione viennese di Gustav Klimt.
Entro questa dimensione si colloca l’affondo specifico sull’Altare della Patria: la mostra consente di ripercorrerne per intero la vicenda, incrociando gli esiti delle ricerche documentarie con le novità emerse dal restauro. Il racconto comprende il concorso del 1908, il referendum popolare in occasione dell’inaugurazione del Vittoriano nel 1911 che portò alla definitiva vittoria di Zanelli, i vari stadi dell’esecuzione del fregio, l’inserimento della Tomba del Milite Ignoto nel 1921 e la collocazione della statua della Dea Roma nel 1925.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 18 dicembre 2024 al 18 dicembre 2024
Venezia | Museo Correr
L’impronta di Andrea Mantegna. UN DIPINTO RISCOPERTO DEL MUSEO CORRER DI VENEZIA
-
Dal 14 dicembre 2024 al 02 marzo 2025
Palermo | Palazzo Abatellis
Attraversamenti. Il Trionfo della morte, Guernica e Crocifissione di Guttuso
-
Dal 12 dicembre 2024 al 23 febbraio 2025
Roma | Palazzo Altemps
Gabriele Basilico. Roma
-
Dal 13 dicembre 2024 al 31 agosto 2025
Roma | Museo dell'Ara Pacis
Franco Fontana. Retrospective
-
Dal 13 dicembre 2024 al 09 marzo 2025
Milano | Fabbrica del Vapore
Tim Burton's Labyrinth
-
Dal 13 dicembre 2024 al 06 aprile 2025
Senigallia | Palazzo del Duca
La Camera Oscura di Giacomelli