La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita
![La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita, Vittoriano, Roma I Ph. Paolo Roberto Santo La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita, Vittoriano, Roma I Ph. Paolo Roberto Santo](http://www.arte.it/foto/600x450/e9/147679-02_C_MiC_VIVE-Vittoriano_e_Palazzo_Venezia_allestimento_mostra_La_Dea_Roma_e_l_Altare_della_Patria_Foto_di_Paolo_Roberto_Santo_2_.jpg)
© MiC | La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita, Vittoriano, Roma I Ph. Paolo Roberto Santo
Dal 26 Ottobre 2024 al 01 Maggio 2024
Roma
Luogo: Vittoriano - Sala Zanardelli
Indirizzo: Piazza Venezia
Curatori: Valerio Terraroli
“La Dea Roma e l’Altare della Patria” segue la linea tracciata dalla direttrice del VIVE Edith Gabrielli per le mostre focus, ideate per valorizzare le collezioni di Palazzo Venezia e del Vittoriano e permettere al pubblico di approfondire la loro conoscenza, coerentemente con l’ampio programma di ricerca e divulgazione portato avanti dall’Istituto fin dalla sua apertura, nel 2020.
“Dopo Bronzo e Oro, questa su Zanelli è la seconda mostra focus promossa dal VIVE – dichiara Edith Gabrielli. Per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta il pubblico e – perché no? – anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo dunque affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è così definitivamente restituito al pubblico e alla critica”.
L’esposizione affonda le radici nella ricerca: non a caso è stato chiamato a curarla il professor Valerio Terraroli, uno dei maggiori studiosi dell’arte italiana tra Otto e Novecento e specialista di Angelo Zanelli.
Il primo obiettivo della mostra è rivalutare la figura di Angelo Zanelli. L’artista conquistò fama a livello nazionale e internazionale grazie al fregio per l’Altare della Patria, come attestano anche le numerose commissioni per l’America Latina: dopo la sua morte, la sua figura è tuttavia caduta nel dimenticatoio. Terraroli racconta l’intera carriera dell’artista bresciano, dagli esordi all’ingresso nel Pensionato Artistico Nazionale dell’Accademia di San Luca nel 1903 fino alle prestigiose commissioni degli anni Venti e Trenta, mettendone in luce la capacità di tenere insieme la tradizione classica con i movimenti internazionali, come la Secessione viennese di Gustav Klimt.
Entro questa dimensione si colloca l’affondo specifico sull’Altare della Patria: la mostra consente di ripercorrerne per intero la vicenda, incrociando gli esiti delle ricerche documentarie con le novità emerse dal restauro. Il racconto comprende il concorso del 1908, il referendum popolare in occasione dell’inaugurazione del Vittoriano nel 1911 che portò alla definitiva vittoria di Zanelli, i vari stadi dell’esecuzione del fregio, l’inserimento della Tomba del Milite Ignoto nel 1921 e la collocazione della statua della Dea Roma nel 1925.
“Dopo Bronzo e Oro, questa su Zanelli è la seconda mostra focus promossa dal VIVE – dichiara Edith Gabrielli. Per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta il pubblico e – perché no? – anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo dunque affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è così definitivamente restituito al pubblico e alla critica”.
L’esposizione affonda le radici nella ricerca: non a caso è stato chiamato a curarla il professor Valerio Terraroli, uno dei maggiori studiosi dell’arte italiana tra Otto e Novecento e specialista di Angelo Zanelli.
Il primo obiettivo della mostra è rivalutare la figura di Angelo Zanelli. L’artista conquistò fama a livello nazionale e internazionale grazie al fregio per l’Altare della Patria, come attestano anche le numerose commissioni per l’America Latina: dopo la sua morte, la sua figura è tuttavia caduta nel dimenticatoio. Terraroli racconta l’intera carriera dell’artista bresciano, dagli esordi all’ingresso nel Pensionato Artistico Nazionale dell’Accademia di San Luca nel 1903 fino alle prestigiose commissioni degli anni Venti e Trenta, mettendone in luce la capacità di tenere insieme la tradizione classica con i movimenti internazionali, come la Secessione viennese di Gustav Klimt.
Entro questa dimensione si colloca l’affondo specifico sull’Altare della Patria: la mostra consente di ripercorrerne per intero la vicenda, incrociando gli esiti delle ricerche documentarie con le novità emerse dal restauro. Il racconto comprende il concorso del 1908, il referendum popolare in occasione dell’inaugurazione del Vittoriano nel 1911 che portò alla definitiva vittoria di Zanelli, i vari stadi dell’esecuzione del fregio, l’inserimento della Tomba del Milite Ignoto nel 1921 e la collocazione della statua della Dea Roma nel 1925.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
![](/public/img/mostre_su.png)
-
Dal 27 giugno 2024 al 06 giugno 2025 Torino | Gallerie d’Italia – Torino
Antonio Biasiucci. Arca
-
Dal 28 giugno 2024 al 13 ottobre 2024 Venezia | Palazzo Cini
Eleonora Duse mito contemporaneo
-
Dal 26 giugno 2024 al 22 settembre 2024 Siena | Santa Maria della Scala
Nino Migliori. LUMEN. Fonte Gaia
-
Dal 25 giugno 2024 al 01 settembre 2024 Roma | Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea
Luigi Bartolini incisore
-
Dal 25 giugno 2024 al 08 settembre 2024 Genova | Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
Presenze dell’arte svizzera nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce
-
Dal 22 giugno 2024 al 20 ottobre 2024 Firenze | Museo Novecento e Museo degli Innocenti
Louise Bourgeois In Florence