Restaurati due spazi iconici del monumento
Riaprono al pubblico il Sommoportico e i Propilei del Vittoriano
Sommoportico e Propileo del Vittoriano. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Francesca Grego
25/07/2024
Roma - “Un’ingombrante montagna di marmo”, lo definì il giornalista e politico Antonio Cederna, ma i romani sono andati oltre, affibbiando al Vittoriano, solenne monumento che al centro della Capitale onora il primo re d’Italia, i nomignoli più fantasiosi e irriverenti: “macchina da scrivere”, per via del colonnato che ne ricorda i tasti, “dentiera” o “torta nuziale” per le forme vistose e il candore del marmo botticino bresciano con cui è costruito. A dispetto di critiche e ironie, il Vittoriano calamita lo sguardo di chiunque passi nei dintorni, rientrando a pieno titolo tra le architetture simbolo di Roma.
Al di là dell'impatto visivo, una visita al Vittoriano è un vero e proprio viaggio nella storia dell’Italia unita nei suoi primi decenni. Un’esperienza ancora più ricca da domani, venerdì 26 luglio, quando dopo lunghi lavori di restauro e messa in sicurezza riapriranno al pubblico due spazi fondamentali: il Sommoportico e i Propilei posti sulla sommità del monumento. Un’occasione per apprezzare la magnificenza del progetto dell’architetto Giuseppe Sacconi e abbracciare il panorama di Roma in una sequenza di vedute mozzafiato, dai Fori fino al Colosseo a Est, dal Teatro di Marcello a San Pietro a Ovest, toccando quasi con mano la relazione tra l’architettura e il contesto circostante.
Sommoportico e Propilei del Vittoriano (dettaglio). Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Tra le attrazioni di nuovo visibili spiccano le preziose decorazioni del Sommoportico, che corre per oltre settanta metri ritmato da sedici, monumentali colonne: il soffitto e il pavimento in commessi di marmo disegnati nel 1907 da Gaetano Koch - l’architetto della Banca d’Italia e di Piazza Esedra, l’odierna Piazza della Repubblica - i 17 lacunari in stucco dorato del marchigiano Giuseppe Tonnini (nove con Trofei d’armi, otto raffiguranti le Nuove Scienze) e i dipinti sulla parete di fondo - opera di Primo Panciroli, Silvio Galimberti e Carlo La Spina - con le date più significative del Risorgimento, dal 1848 in ricordo dei moti rivoluzionari al 1870 di Roma Capitale.
Panorama dal Sommoportico del Vittoriano. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
E ancora, i visitatori potranno osservare le quattro colonne trionfali poste sulle scalinate di accesso, ciascuna sormontata da una Vittoria alata in bronzo dorato, e le decorazioni dei Propilei: dai rilievi esterni raffiguranti L’Unità e La Libertà, realizzati tra il 1908 e il 1910, ai mosaici che all’interno adornano volte e lunette. Insieme ai decori di Angelo Zanelli per l’Altare della Patria, le lunette di Giulio Bargellini e Antonio Rizzi raccontano il legame degli artisti attivi al Vittoriano con le tendenze internazionali dell’epoca, come la Secessione viennese di Gustav Klimt.
Sommoportico del Vittoriano. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
“L’apertura del Sommoportico e dei Propilei rappresenta un ulteriore e importante risultato di una più ampia, profonda e articolata operazione di recupero critico”, spiega Edith Gabrielli, direttrice del VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia: “Attentamente studiata e progettata, l’operazione ha avuto un momento cardine lo scorso anno con il restauro della zona centrale del Vittoriano, dove si trova il lungo e per certi versi straordinario fregio di Angelo Zanelli che orna l’Altare della Patria”.
“Questa nuova fase - prosegue la direttrice - mira a valorizzare il progetto dell’architetto Sacconi. Al momento di aggiudicarsi il concorso, nel 1884, Sacconi aveva appena trent’anni e propose alla giovanissima Nazione un linguaggio molto innovativo, che trova le proprie radici nella classicità e ancor più nel recupero del Rinascimento maturo di Donato Bramante nel Cortile del Belvedere. Quella di Sacconi fu un’azione importante, per certi versi decisiva, che proprio nel Sommoportico e nei Propilei si coglie nella sua massima espressione”.
Sommoportico del Vittoriano (dettaglio). Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Negli spazi restaurati si legge con chiarezza le relazioni del Vittoriano con le idee politiche di secondo Ottocento e primo Novecento. I Propilei sono intitolati ai valori guida del Risorgimento, l’Unità della Patria e la Libertà dei Cittadini. Le sedici colonne del Sommoportico richiamano invece il numero delle regioni nell’Italia del tempo, quando diverse aree del Nord-Est non erano ancora parte del territorio nazionale. Ciascuna colonna termina con un capitello ornato da una testa femminile con corona turrita, allegoria dell’Italia. E alle sedici regioni rimandano anche le statue dell’attico, eseguite ciascuna da uno scultore diverso entro il 1910.
Sommoportico del Vittoriano visto dal basso. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
“La riapertura del Sommoportico e dei Propilei del Vittoriano è un esito delle politiche di valorizzazione dei musei italiani, condotte nel segno della messa in sicurezza e della conservazione, ma al contempo della massima apertura alla pubblica fruizione”, evidenzia il Direttore Generale Musei Massimo Osanna: “L’apertura di questi spazi, che al contempo permette di apprezzare e meglio comprendere il monumento e di godere di splendide vedute su Roma, secondo molteplici angolazioni, rientra fra gli obiettivi del Sistema museale nazionale, coordinato dalla Direzione generale Musei, nell’ottica di un’offerta culturale sempre più ampia e integrata nel tessuto urbano".
Sommoportico e Propilei del Vittoriano (dettaglio). Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Leggi anche:
• Nuovo look per le statue del Vittoriano. Al via il restauro firmato Bulgari
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Sommoportico e Propilei del Vittoriano (dettaglio). Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Tra le attrazioni di nuovo visibili spiccano le preziose decorazioni del Sommoportico, che corre per oltre settanta metri ritmato da sedici, monumentali colonne: il soffitto e il pavimento in commessi di marmo disegnati nel 1907 da Gaetano Koch - l’architetto della Banca d’Italia e di Piazza Esedra, l’odierna Piazza della Repubblica - i 17 lacunari in stucco dorato del marchigiano Giuseppe Tonnini (nove con Trofei d’armi, otto raffiguranti le Nuove Scienze) e i dipinti sulla parete di fondo - opera di Primo Panciroli, Silvio Galimberti e Carlo La Spina - con le date più significative del Risorgimento, dal 1848 in ricordo dei moti rivoluzionari al 1870 di Roma Capitale.
Panorama dal Sommoportico del Vittoriano. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
E ancora, i visitatori potranno osservare le quattro colonne trionfali poste sulle scalinate di accesso, ciascuna sormontata da una Vittoria alata in bronzo dorato, e le decorazioni dei Propilei: dai rilievi esterni raffiguranti L’Unità e La Libertà, realizzati tra il 1908 e il 1910, ai mosaici che all’interno adornano volte e lunette. Insieme ai decori di Angelo Zanelli per l’Altare della Patria, le lunette di Giulio Bargellini e Antonio Rizzi raccontano il legame degli artisti attivi al Vittoriano con le tendenze internazionali dell’epoca, come la Secessione viennese di Gustav Klimt.
Sommoportico del Vittoriano. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
“L’apertura del Sommoportico e dei Propilei rappresenta un ulteriore e importante risultato di una più ampia, profonda e articolata operazione di recupero critico”, spiega Edith Gabrielli, direttrice del VIVE - Vittoriano e Palazzo Venezia: “Attentamente studiata e progettata, l’operazione ha avuto un momento cardine lo scorso anno con il restauro della zona centrale del Vittoriano, dove si trova il lungo e per certi versi straordinario fregio di Angelo Zanelli che orna l’Altare della Patria”.
“Questa nuova fase - prosegue la direttrice - mira a valorizzare il progetto dell’architetto Sacconi. Al momento di aggiudicarsi il concorso, nel 1884, Sacconi aveva appena trent’anni e propose alla giovanissima Nazione un linguaggio molto innovativo, che trova le proprie radici nella classicità e ancor più nel recupero del Rinascimento maturo di Donato Bramante nel Cortile del Belvedere. Quella di Sacconi fu un’azione importante, per certi versi decisiva, che proprio nel Sommoportico e nei Propilei si coglie nella sua massima espressione”.
Sommoportico del Vittoriano (dettaglio). Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
Negli spazi restaurati si legge con chiarezza le relazioni del Vittoriano con le idee politiche di secondo Ottocento e primo Novecento. I Propilei sono intitolati ai valori guida del Risorgimento, l’Unità della Patria e la Libertà dei Cittadini. Le sedici colonne del Sommoportico richiamano invece il numero delle regioni nell’Italia del tempo, quando diverse aree del Nord-Est non erano ancora parte del territorio nazionale. Ciascuna colonna termina con un capitello ornato da una testa femminile con corona turrita, allegoria dell’Italia. E alle sedici regioni rimandano anche le statue dell’attico, eseguite ciascuna da uno scultore diverso entro il 1910.
Sommoportico del Vittoriano visto dal basso. Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
“La riapertura del Sommoportico e dei Propilei del Vittoriano è un esito delle politiche di valorizzazione dei musei italiani, condotte nel segno della messa in sicurezza e della conservazione, ma al contempo della massima apertura alla pubblica fruizione”, evidenzia il Direttore Generale Musei Massimo Osanna: “L’apertura di questi spazi, che al contempo permette di apprezzare e meglio comprendere il monumento e di godere di splendide vedute su Roma, secondo molteplici angolazioni, rientra fra gli obiettivi del Sistema museale nazionale, coordinato dalla Direzione generale Musei, nell’ottica di un’offerta culturale sempre più ampia e integrata nel tessuto urbano".
Sommoportico e Propilei del Vittoriano (dettaglio). Foto Emanuele Antonio Minerva © Ministero della Cultura
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