LAVINIA third flavor: mango and black sesame - Jimmie Durham and Monika Sosnowska

Loggia dei Vini - Villa Borghese I Ph. Francesca Senatore

 

Dal 11 July 2025 al 21 September 2025

Roma

Luogo: Loggia dei Vini - Villa Borghese

Indirizzo: Via Pinciana

Orari: giovedì e venerdì, ore 14-19 – sabato e domenica, ore 11-19. Agosto chiuso

Curatori: Salvatore Lacagnina

Costo del biglietto: Ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.laviniaroma.com


Jimmie Durham e Monika Sosnowska sono i protagonisti della terza inaugurazione nell'ambito del progetto LAVINIA, il programma d’arte contemporanea a cura di Salvatore Lacagnina, realizzato da Ghella e promosso da Roma Capitale, Assessorato della Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, pensato per dialogare con il restauro della Loggia dei Vini nel parco di Villa Borghese a Roma.
A dare più sapore all'inaugurazione, un gelato che celebra l'estate, al gusto “mango e sesamo nero”.
Nell’antica Loggia dei Vini, realizzata tra il 1609 e il 1618 per volere di Scipione Borghese, venivano serviti, infatti, vini e sorbetti: proprio per questo, ogni inaugurazione di LAVINIA è associata a un gusto di gelato, secondo la stagione.
 
Il progetto deve il nome a Lavinia Fontana (1552 – 1614) – tra le prime artiste riconosciute dalla storia dell’arte e presente nella collezione di Galleria Borghese – e si sviluppa in parallelo alle varie fasi di restauro della loggia seicentesca. Il restauro, di durata triennale è effettuato da R.O.M.A. Consorzio, con la cura scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, grazie a una donazione di Ghella.
 
L’arte di Jimmie Durham (1940–2021), figura di riferimento dell’arte contemporanea internazionale, occuperà il centro del loggiato. Artista multidisciplinare, Durham ha intrecciato nella sua pratica scultura, installazione e scrittura, affrontando con sguardo critico e ironico temi come identità, potere, storia e linguaggio. L’intervento, pensato per essere accolto da questa nuova fase di LAVINIA, è Jimmie Durham: And Now, So Far In The Future That No One Will Recognize Any Of My Jokes (revisited), l’iterazione rivisitata di un progetto ideato nel 2022 per la Fondazione Morra Greco di Napoli che propone una narrazione obliqua e stratificata del suo lavoro artistico e del pensiero critico che lo ha animato. Il progetto riunisce sculture provenienti dalla Collezione della Fondazione Morra Greco di Napoli, oggetti, libri della biblioteca di Durham, selezionati da Maria Thereza Alves, video e documenti che dialogheranno con una serie di poesie scelte dalle sue pubblicazioni e tradotte in italiano da Sacha Piersanti. Un intervento che mette in luce l’interesse e l’attività critica di Durham sul linguaggio e sull’’architettura intesa come dispositivo normativo.
 
Recinzione (2025) è l’opera che Monika Sosnowska (1972) realizzerà per la ringhiera della Loggia, trasformando un elemento architettonico funzionale in una scultura site-specific. L’opera introduce una riflessione sulla relazione tra permanenza e trasformazione. Il lavoro scultoreo di Sosnowska, già presente sul cancello dalla prima inaugurazione di LAVINIA, si basa sull’appropriazione e la manipolazione di materiali da costruzione – travi d’acciaio, cemento, tondini di ferro e tubi – che perdono la loro funzione originaria per assumere nuove configurazioni formali.
 
Le due nuove opere site-specific si aggiungono agli interventi già realizzati nella prima fase del progetto: la maniglia ideata da Monika Sosnowska per aprire il cancello d’ingresso, le sedute di Gianni Politi che saranno rivisitate per l’occasione, la fontana d’acqua infinita di Piero Golia e la leggendaria lupa della scultura di Enzo Cucchi, un sorta di grata che lascia intravedere lo spazio dell’antico ninfeo. Completano il percorso l’installazione luminosa di Johanna Grawunder, che avvolge di luce le mura di contenimento, e il sentiero Dante Desire Line Poetry Pathdi Ross Birrell & David Harding, che accompagna i visitatori con le parole di Dante, guidandoli verso la Loggia.
 
LAVINIA è un progetto triennale che affianca un programma di restauro e si rivolge a chi passeggia nel parco di Villa Borghese, restituendo alla città spazi dimenticati e osservando l’antico rapporto fra arte e architettura da una prospettiva contemporanea.
 
 
INTERVENTO DI RESTAURO
All’interno di Villa Borghese, la Loggia dei Vini appartiene al complesso architettonico seicentesco che comprende anche la Grotta ipogea, originariamente destinata alla conservazione dei vini e collegata al Casino Nobile di Villa Borghese con un passaggio sotterraneo. Chiusa al pubblico da decenni, la Loggia è tornata a rivivere con un programma triennale di restauro che, iniziato nel 2024, si completerà nel 2026.
L’intervento appena concluso è stato dedicato alla restituzione della parte esterna dell’edificio. Il prossimo, invece, si concentrerà sul ripristino dell’emiciclo e della sua pavimentazione in cotto.

Jimmie Durham (1940–2021)
Artista Cherokee, nato in Arkansas (USA) nel 1940 Jimmie Durham è un artista visivo, ma anche saggista e attivista politico all'interno dell'American Indian Movement. Attivo principalmente nel teatro e nella performance tra gli anni Sessanta e Settanta, a partire dagli anni Ottanta ha iniziato a creare oggetti, assemblaggi e installazioni attraverso cui decostruisce, spesso con profonda ironia, stereotipi e pregiudizi della cultura occidentale. Questo approccio gli è valso il riconoscimento come una delle figure di riferimento nel panorama artistico internazionale. Ha partecipato a numerose esposizioni internazionali, tra cui Documenta IX nel 1992, Documenta 13 nel 2012 e Documenta 15 nel 2022, e la 50ª e 58a Biennale di Venezia (2003 e 2019 quando gli è stato conferito il Leone d’oro alla carriera).
 
Monika Sosnowska (1972)
Il linguaggio scultoreo di Monika Sosnowska emerge da un processo di sperimentazione e appropriazione di materiali da costruzione come travi d’acciaio, cemento, tondini di ferro e tubi. Questi elementi – le solide e rigide fondamenta degli edifici – sono manipolati e deformati, assumendo un’indipendenza in cui la loro precedente funzionalità è implicita ma annullata.
Nelle sue opere recenti, Sosnowska ha incorporato elementi dell’architettura modernista e dettagli riconoscibili come scale, corrimano, cancelli e strutture di finestre per creare incontri inaspettati, persino inquietanti. Tratta gli edifici come un luogo della memoria ed è in grado di trasmettere un significato politico e psicologico attraverso il suo lavoro. Sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive in diverse istituzioni internazionali, tra le quali: 13th Sharjah Biennial, Sharjah, Lebanon; Walker Art Center, Minneapolis MN; The Contemporary Austin, Austin TX; Indianapolis Museum of Art; Zachęta National Gallery of Art, Varsavia; Museum of Modern Art, Varsavia; Galleria Civica di Modena; Shanghai Biennale; Biennale di Venezia; Kwangju Biennale; Manifesta 4, Francoforte; Den Haag Sculptuur, Den Haag; Witte de With, Rotterdam; Schaulager, Basilea; Centre Pompidou, Parigi.

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