La Transavanguardia tra Lüpertz e Paladino. Opere nella Collezione Würth
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Art Forum Würth, Capena, esterno
Dal 18 Febbraio 2013 al 24 Gennaio 2015
Capena | Roma
Luogo: Art Forum Würth
Indirizzo: viale della Buona Fortuna 2
Orari: da lunedì a sabato 10–17
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 90103800
E-Mail info: art.forum@wuerth.it
Sito ufficiale: http://www.artforumwuerth.it/
“La Transavanguardia tra Lüpertz e Paladino”, mostra visitabile dal 18 febbraio 2013 all’Art Forum Würth Capena, riunisce circa sessanta lavori tra dipinti e sculture degli artisti Mimmo Paladino e Markus Lüpertz, due dei maggiori rappresentanti di questo movimento, in un ideale dialogo Italia – Germania.
Grazie all’interesse da parte del collezionista e imprenditore Reinhold Würth rispetto a una delle tendenze caratterizzanti l’arte degli anni ‘70 e ‘80 del Novecento - ovvero il ritorno alla pittura, che la Transavanguardia ben rappresenta - la Collezione Würth si è arricchita nel tempo di numerose opere di esponenti di tale orientamento sia italiani che tedeschi.
La datazione dei lavori esposti permette di seguire, tra affinità e specificità, le diverse fasi della carriera di Mimmo Paladino e Markus Lüpertz fino al primo decennio degli anni Duemila.
Teorizzata dal critico Achille Bonito Oliva, la Transavanguardia fu presentata ufficialmente alla Biennale di Venezia nel 1980 come un movimento di reazione ad una crisi che non investiva solo l’arte, ma anche la sfera economica e culturale del mondo occidentale. In opposizione al concettualismo e all’Arte Povera, allora imperanti, la Transavanguardia propose un ritorno alla pittura e una concezione dell’arte non più fondata sulla “certezza anticipata di un progetto e di un’ideologia”, ma sulla possibilità di muoversi liberamente in tutte le direzioni, facendo confluire nell’opera “immagini private e immagini mitiche, segni personali, legati alla storia individuale, e segni pubblici, legati alla storia dell’arte e della cultura.” (A. Bonito Oliva).
Alla luce di talune affinità con alcuni artisti tedeschi operanti in quegli anni, tra i quali Markus Lüpertz, nel 1982 fu proposta in Italia la mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, “La Transavanguardia tedesca”.
Markus Lüpertz (Liberec, 1941) è pittore, scultore e poeta. Nel suo lavoro si intrecciano molteplici suggestioni derivanti dal mito, dai grandi maestri del passato, dalla letteratura, ma il suo universo di forme è indipendente, rispondendo unicamente alla visione del proprio creatore ed alle leggi interne alla realtà pittorica.
L’opera del pittore e scultore Mimmo Paladino (Paduli, 1948) è guidata da una grande libertà e ricchezza di riferimenti, legati sia all’esperienza personale sia alla storia dell’arte e della cultura. Nella sua opera vivono in simbiosi figurazione ed astrazione, confluendo in un universo di segni enigmatici e misteriosi.
Grazie all’interesse da parte del collezionista e imprenditore Reinhold Würth rispetto a una delle tendenze caratterizzanti l’arte degli anni ‘70 e ‘80 del Novecento - ovvero il ritorno alla pittura, che la Transavanguardia ben rappresenta - la Collezione Würth si è arricchita nel tempo di numerose opere di esponenti di tale orientamento sia italiani che tedeschi.
La datazione dei lavori esposti permette di seguire, tra affinità e specificità, le diverse fasi della carriera di Mimmo Paladino e Markus Lüpertz fino al primo decennio degli anni Duemila.
Teorizzata dal critico Achille Bonito Oliva, la Transavanguardia fu presentata ufficialmente alla Biennale di Venezia nel 1980 come un movimento di reazione ad una crisi che non investiva solo l’arte, ma anche la sfera economica e culturale del mondo occidentale. In opposizione al concettualismo e all’Arte Povera, allora imperanti, la Transavanguardia propose un ritorno alla pittura e una concezione dell’arte non più fondata sulla “certezza anticipata di un progetto e di un’ideologia”, ma sulla possibilità di muoversi liberamente in tutte le direzioni, facendo confluire nell’opera “immagini private e immagini mitiche, segni personali, legati alla storia individuale, e segni pubblici, legati alla storia dell’arte e della cultura.” (A. Bonito Oliva).
Alla luce di talune affinità con alcuni artisti tedeschi operanti in quegli anni, tra i quali Markus Lüpertz, nel 1982 fu proposta in Italia la mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, “La Transavanguardia tedesca”.
Markus Lüpertz (Liberec, 1941) è pittore, scultore e poeta. Nel suo lavoro si intrecciano molteplici suggestioni derivanti dal mito, dai grandi maestri del passato, dalla letteratura, ma il suo universo di forme è indipendente, rispondendo unicamente alla visione del proprio creatore ed alle leggi interne alla realtà pittorica.
L’opera del pittore e scultore Mimmo Paladino (Paduli, 1948) è guidata da una grande libertà e ricchezza di riferimenti, legati sia all’esperienza personale sia alla storia dell’arte e della cultura. Nella sua opera vivono in simbiosi figurazione ed astrazione, confluendo in un universo di segni enigmatici e misteriosi.
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