Laura Federici. Steam Shadow

Laura Federici, Steam Shadow
Dal 21 March 2025 al 4 April 2025
Roma
Luogo: Sala Santa Rita
Indirizzo: Via Montanara 8
Orari: dal lunedì al venerdì 11.00 - 19.00
Curatori: Alberto Dambruoso
Enti promotori:
- Roma Capitale Assessorato alla Cultura-Dipartimento Attività Culturali
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://culture.roma.it
Il giorno 21 marzo 2025 alle ore 18.00, negli spazi della Sala Santa Rita, inaugura la mostra Steam Shadow di Laura Federici a cura di Alberto Dambruoso.
«L’artista ha sviluppato questo nuovo progetto espositivo partendo da una sua esperienza personale in Vietnam», scrive Alberto Dambruoso «e da una sua riflessione maturata qualche ora dopo il suo arrivo nel Paese del sud - est asiatico, riguardante il cambiamento climatico e l’avanzamento incontrollato della città che giorno dopo giorno inghiotte sempre di più la natura circostante.»
Immaginando di immergersi in una natura incontaminata, vergine, lontana dagli interventi umani, Laura così scrive raccontando del suo recente viaggio: «L’ho cercata ogni giorno, a lungo. Ed invece ho trovato la natura ferita, le acque del Mekong asciugate, il silenzio riempito dal movimento continuo di una città che dilaga senza confini, oltre il limite, ovunque, un paesaggio indistinto, senza interruzione, case, palme, case. Steam Shadow è un lavoro sul concetto di paesaggio, inteso come immagine intima e mutevole, come condizione emotiva e contemporanea, dove l’ombra dei ricordi ci bagna con leggerezza e dove gli attimi si ripetono rigenerati, sempre uguali ma diversi, diversi come due gocce d’acqua.»
Continua Alberto Dambruoso nel testo di presentazione: «Laura Federici ha fondato i cardini della sua ricerca pittorica sulla rappresentazione di un paesaggio intimo e poetico composto da esperienze distanti nello spazio e nel tempo. Nelle sue opere la natura, colta nei suoi differenti e molteplici aspetti, è sempre indagata bergsonianamente nel rapporto temporale tra la memoria (il passato) e il presente che l’artista riesce a condensare in un’unica immagine. [...]
Nel dare vita a questa mostra, l’artista ha pensato ad un’installazione dove pittura, video ed immagini tridimensionali si potessero fondere in un’unica potente visione riconciliatrice. Quel sogno tanto atteso e la conseguente delusione sono stati riparati dalla sua pittura (ma anche dal video che sviluppa le immagini pittoriche in movimento) che ha fatto rifiorire le piante scomparse, riempito nuovamente di acqua i fiumi e i laghi prosciugati, rivitalizzato di conseguenza tutto il paesaggio. È tornato il colore, è tornata la vita.»
Laura Federici, artista e architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali fra quali: Serra espositiva Orto Botanico Roma (2023), Galleria Andrè (Roma 2011; 2012; 2016; 2019, 2022); Gallerie Brieve (Parigi, 2014); Galleria l’Affiche (Milano 2008; 2011, 2023); Galleria Il Segno (Roma, 2007);Galleria Beit Ahmad (Aleppo, Siria, 2003; 2005). Molte le collettive in cui ha esposto, in Italia e all’estero, fra cui Fotografia Festival Internazionale di Roma - XV edizione, Roma, Il mondo (MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma 2016), Ambasciata Italiana in Vietnam (Casa Italia Hanoi e Fine Arts Museum HCMC, 2018), Istituto Italiano di Cultura di Varsavia (2019), Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (2020). Ha anche partecipato a progetti d’interventi artistici urbani permanenti dell’Amministrazione Capitolina: Street art in biblioteca (Roma, Biblioteca Renato Nicolini a Corviale, 2014) nell’ambito della “Notte delle biblioteche 2014”; Outside/Inside/Out. Arte in Regina Coeli (Roma, Casa Circondariale Regina Coeli, 2016) a seguito di un workshop artistico con i detenuti del carcere giudiziario di Roma. Nel 2017 ha partecipato alla “I Biennale Karachi Art”, nel 2020 all'ARTFEM Women Artists International Biennial of Macau. All’interno della sua produzione di video, tecnica che spesso riveste un ruolo centrale anche nella sua produzione pittorica, si ricordano in particolare le 12 sequenze animate per Un amore di Gianluca Tavarelli (1999), vincitore del N.I.C.E. Film Festival New York. Attualmente insegna presso IED Roma.
«L’artista ha sviluppato questo nuovo progetto espositivo partendo da una sua esperienza personale in Vietnam», scrive Alberto Dambruoso «e da una sua riflessione maturata qualche ora dopo il suo arrivo nel Paese del sud - est asiatico, riguardante il cambiamento climatico e l’avanzamento incontrollato della città che giorno dopo giorno inghiotte sempre di più la natura circostante.»
Immaginando di immergersi in una natura incontaminata, vergine, lontana dagli interventi umani, Laura così scrive raccontando del suo recente viaggio: «L’ho cercata ogni giorno, a lungo. Ed invece ho trovato la natura ferita, le acque del Mekong asciugate, il silenzio riempito dal movimento continuo di una città che dilaga senza confini, oltre il limite, ovunque, un paesaggio indistinto, senza interruzione, case, palme, case. Steam Shadow è un lavoro sul concetto di paesaggio, inteso come immagine intima e mutevole, come condizione emotiva e contemporanea, dove l’ombra dei ricordi ci bagna con leggerezza e dove gli attimi si ripetono rigenerati, sempre uguali ma diversi, diversi come due gocce d’acqua.»
Continua Alberto Dambruoso nel testo di presentazione: «Laura Federici ha fondato i cardini della sua ricerca pittorica sulla rappresentazione di un paesaggio intimo e poetico composto da esperienze distanti nello spazio e nel tempo. Nelle sue opere la natura, colta nei suoi differenti e molteplici aspetti, è sempre indagata bergsonianamente nel rapporto temporale tra la memoria (il passato) e il presente che l’artista riesce a condensare in un’unica immagine. [...]
Nel dare vita a questa mostra, l’artista ha pensato ad un’installazione dove pittura, video ed immagini tridimensionali si potessero fondere in un’unica potente visione riconciliatrice. Quel sogno tanto atteso e la conseguente delusione sono stati riparati dalla sua pittura (ma anche dal video che sviluppa le immagini pittoriche in movimento) che ha fatto rifiorire le piante scomparse, riempito nuovamente di acqua i fiumi e i laghi prosciugati, rivitalizzato di conseguenza tutto il paesaggio. È tornato il colore, è tornata la vita.»
Laura Federici, artista e architetto, vive e lavora a Roma. Ha all’attivo numerose personali fra quali: Serra espositiva Orto Botanico Roma (2023), Galleria Andrè (Roma 2011; 2012; 2016; 2019, 2022); Gallerie Brieve (Parigi, 2014); Galleria l’Affiche (Milano 2008; 2011, 2023); Galleria Il Segno (Roma, 2007);Galleria Beit Ahmad (Aleppo, Siria, 2003; 2005). Molte le collettive in cui ha esposto, in Italia e all’estero, fra cui Fotografia Festival Internazionale di Roma - XV edizione, Roma, Il mondo (MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma 2016), Ambasciata Italiana in Vietnam (Casa Italia Hanoi e Fine Arts Museum HCMC, 2018), Istituto Italiano di Cultura di Varsavia (2019), Istituto Italiano di Cultura di Cracovia (2020). Ha anche partecipato a progetti d’interventi artistici urbani permanenti dell’Amministrazione Capitolina: Street art in biblioteca (Roma, Biblioteca Renato Nicolini a Corviale, 2014) nell’ambito della “Notte delle biblioteche 2014”; Outside/Inside/Out. Arte in Regina Coeli (Roma, Casa Circondariale Regina Coeli, 2016) a seguito di un workshop artistico con i detenuti del carcere giudiziario di Roma. Nel 2017 ha partecipato alla “I Biennale Karachi Art”, nel 2020 all'ARTFEM Women Artists International Biennial of Macau. All’interno della sua produzione di video, tecnica che spesso riveste un ruolo centrale anche nella sua produzione pittorica, si ricordano in particolare le 12 sequenze animate per Un amore di Gianluca Tavarelli (1999), vincitore del N.I.C.E. Film Festival New York. Attualmente insegna presso IED Roma.
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