Michele De Luca. Punti fermi
Dal 24 Novembre 2014 al 10 Gennaio 2015
Roma
Luogo: Spazio TRAleVOLTE
Indirizzo: piazza di Porta San Giovanni 10
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 70491663
E-Mail info: tralevolte@yahoo.it
Sito ufficiale: http://www.tralevolte.org
Michele De Luca ritorna ad esporre nello spazio TRAleVOLTE di Roma a quasi dieci anni dalla sua istallazione Estatica, che inaugurò nel 2005 l’attività espositiva nello storico studio Sala2 Architettura di Francesco Pezzini. Arte e architettura sono appunto i termini d’incontro che il suggestivo spazio sottostante la Scala Santa ha offerto al pubblico con un confronto serrato con artisti di varie generazioni in questi anni.
L’artista ligure Michele De Luca, attivo a Roma anche come poeta (lineare e visivo), figura di spicco della nuova astrazione italiana emersa dagli anni ‘80, lavora da tempo ad una “pittura di luce” di particolare intensità emotiva. In questa mostra curata da Alberto Dambruoso, presenta, con un originale allestimento, alcune opere recenti come le due grandi tele intitolate Induzione e Punti fermi, insieme all’installazione Carezze, appositamente realizzata per la mostra. Quest’ultima è formata da due parti che coniugano disegno, luce, spazio e poesia. Si tratta infatti di due dittici di grandi disegni di oltre due metri su carta da lucido, che delineano e al contempo cancellano la pianta e l’alzato della galleria stessa. I fogli, tracciati a grafite ed olio magro, si presentano nella loro trasparente leggerezza come fossero dei panni stesi ad asciugare. Appesi a due tubi al neon ne ricevono la luce e allo stesso tempo la diffondono illuminando lo spazio circostante. Essi portano i segni di una “progettazione involontaria” insieme a scritture poetiche sparse e quasi indecifrabili, mentre in uno dei due elementi campeggia, fra i segni grafici, una nuova intensa poesia inedita dell’artista dal titolo Carezze, che ha ispirato tutto l’insieme dell’installazione.
Conclude il percorso espositivo un libro d’artista al cui interno è riposta tutta l’“officina” creativa di De Luca, fatta di interrelazioni e sovrapposizioni di tracciati , idee, disegni, progetti, versi, trame e poesie, in una narrazione temporale caotica ma allo stesso tempo lucidamente dispiegata.
Lirismo e freddezza, luce virtuale e reale, musicalità del verso e luminismo coloristico e segnico, rendono lo spazio espositivo di questa mostra i “punti fermi” di un univoco percorso mentale e illusionistico, dinamico e fluido come un viaggio immateriale dell’occhio e del pensiero.
L’artista ligure Michele De Luca, attivo a Roma anche come poeta (lineare e visivo), figura di spicco della nuova astrazione italiana emersa dagli anni ‘80, lavora da tempo ad una “pittura di luce” di particolare intensità emotiva. In questa mostra curata da Alberto Dambruoso, presenta, con un originale allestimento, alcune opere recenti come le due grandi tele intitolate Induzione e Punti fermi, insieme all’installazione Carezze, appositamente realizzata per la mostra. Quest’ultima è formata da due parti che coniugano disegno, luce, spazio e poesia. Si tratta infatti di due dittici di grandi disegni di oltre due metri su carta da lucido, che delineano e al contempo cancellano la pianta e l’alzato della galleria stessa. I fogli, tracciati a grafite ed olio magro, si presentano nella loro trasparente leggerezza come fossero dei panni stesi ad asciugare. Appesi a due tubi al neon ne ricevono la luce e allo stesso tempo la diffondono illuminando lo spazio circostante. Essi portano i segni di una “progettazione involontaria” insieme a scritture poetiche sparse e quasi indecifrabili, mentre in uno dei due elementi campeggia, fra i segni grafici, una nuova intensa poesia inedita dell’artista dal titolo Carezze, che ha ispirato tutto l’insieme dell’installazione.
Conclude il percorso espositivo un libro d’artista al cui interno è riposta tutta l’“officina” creativa di De Luca, fatta di interrelazioni e sovrapposizioni di tracciati , idee, disegni, progetti, versi, trame e poesie, in una narrazione temporale caotica ma allo stesso tempo lucidamente dispiegata.
Lirismo e freddezza, luce virtuale e reale, musicalità del verso e luminismo coloristico e segnico, rendono lo spazio espositivo di questa mostra i “punti fermi” di un univoco percorso mentale e illusionistico, dinamico e fluido come un viaggio immateriale dell’occhio e del pensiero.
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