Nedda Guidi e Giuliano Giuliani. Maddalena o Montagna tra Urto e distensione
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Nedda Guidi e Giuliano Giuliani. Maddalena o Montagna tra Urto e distensione
Dal 30 Giugno 2016 al 30 Settembre 2016
Roma
Luogo: Galleria Monserrato Arte 900
Indirizzo: via di Monserrato 14
Orari: lun-ven 16-20; sabato 10-13
Curatori: Vincenzo Mazzarella, Roberta Giulieni
Telefono per informazioni: +39 348 2833034
E-Mail info: monserratoarte900@gmail.com
Giovedì 30 giugno 2016 alle 18 la Galleria Monserrato Arte 900 di Roma rende omaggio a due eroi della leggerezza. Dei due artisti presentiamo cinque Fogli sottilissimi in ceramica di Nedda Guidi, dei primi anni '60, che dialogano con cinque opere di travertino sottilissimo di Giuliano Giuliani, realizzate tra il 1991 e il 2015. Gli scultori si confrontano in un gioco tra i bruni-nerastri della ceramica e il bianco del travertino, in un incontro attuale e virtuale tra due artisti che avevano già progettato di fare una mostra insieme.
Scrive Maria Vittoria Marini Clarelli: "Nedda, nella sua dedizione esclusiva alla ceramica, riflette su «una materia che si cristallizza e non torna allo stato primitivo». Alla molle creta avviene come alle alghe usate da Perseo per fare da cuscino alla testa di Medusa: solidificandosi si trasforma definitivamente e si alleggerisce. Il rivestimento ceramico completa questa trasfigurazione, perché la superficie divenuta metallica, preziosa, attraverso l’uso sapiente degli smalti, si libera anche visivamente della gravità. Pure il colore è leggerezza e, nelle sue successive evoluzioni, l’artista incorporerà il pigmento direttamente nella terra. Giuliani invece nella sua fedeltà al bianco impuro del travertino, interrotta da rari contrappunti cromatici, imbocca la strada della rarefazione, del punto di passaggio fra la materia celeste e quella celeste, alla ricerca del ‘corpo sottile’, come la teologia cristiana definisce la carne risuscitata. E’ una spiritualità non disincarnata ma in perenne tensione. Guidi e Giuliani sembrano aver tenuto a mente le parole profetiche di Arturo Martini: «Però la scultura dovrà essere la più sottile, la più astratta delle arti»."
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