Nicola Verlato. Hostia. Pier Paolo Pasolini

Nicola Verlato. Hostia. Pier Paolo Pasolini, Terme di Diocleziano, Roma

 

Dal 13 Aprile 2022 al 12 Giugno 2022

Roma

Luogo: Terme di Diocleziano

Indirizzo: Via Enrico de Nicola 78

Orari: da martedì a domenica dalle 11:00 alle 18:00. Ultimo ingresso ore 17:00. Chiuso il lunedì

Curatori: Lorenzo Canova

Enti promotori:

  • Associazione MetaMorfosi
  • Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano

Costo del biglietto: Biglietto ordinario per l’accesso a una sola sede: Intero € 8 Biglietto combinato per l’accesso a tutte le sedi: Intero € 12 (+2 euro di prevendita in caso di acquisto on line)

Telefono per informazioni: +39 06.684851

E-Mail info: mn-rm@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://museonazionaleromano.beniculturali.it


Hostia. Pier Paolo Pasolini è il progetto espositivo ideato dall’artista Nicola Verlato e curato da Lorenzo Canova, con la partecipazione, tra gli altri, di Vittorio Sgarbi, Umberto Croppi e Miguel Gotor, prodotto e organizzato da Associazione MetaMorfosi e Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano con il sostegno di Intesa Sanpaolo e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e della Quadriennale di Roma, in occasione del centenario della nascita dell’artista, nato a Bologna il 5 marzo 1922 e morto a Roma nel 1975.

Ispirata dalla tragica morte di Pier Paolo Pasolini l’esposizione, che fa parte  delle iniziative promosse dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni della Nascita di Pier Paolo Pasolini e delle iniziative di PPP100 Roma racconta Pasolini di Roma Capitale, è pensata come un omaggio che si articola in una serie di declinazioni artistiche, dipinti, sculture, disegni, progetti architettonici, musiche e video realizzati da Nicola Verlato in dialogo con le grandi Aule delle Terme di Diocleziano a Roma.
La mostra si origina da un grande dipinto che, come un’antica pala d’altare, rappresenta il corpo di Pasolini mentre attraversa a ritroso la propria vita. Altre opere pittoriche di grandi dimensioni approfondiscono ulteriori aspetti connessi alla rappresentazione del dipinto principale. Un fregio lungo oltre undici metri, una scultura a dimensioni reali che ritrae in modo estremamente realistico Pasolini e alcune teste scolpite completano l’esposizione che si avvale anche di proiezioni video e che è accompagnata, lungo tutto il percorso, da musiche sinfoniche. La mostra si arricchisce di una selezione di fotografie tratte dall’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo che ritraggono Pasolini in occasione di eventi pubblici (conferenze, presentazioni, partecipazione a festival) documentati dall’agenzia fotografica fra 1959 e 1968.

Le Terme di Diocleziano, una delle quattro sedi del Museo Nazionale Romano e uno dei monumenti più rappresentativi della città, accolgono le opere negli spazi monumentali e straordinari di un complesso architettonico che nei secoli ha mantenuto con la città un rapporto vivo e viscerale, attraversandone tutte le profonde trasformazioni, dall’epoca romana a quella rinascimentale, fino alla stagione dei grandi interventi urbanistici che le hanno impresso le attuali fattezze di capitale. Un rapporto vivo e viscerale che anche Pasolini, intellettuale finissimo, ha articolato negli anni nei confronti di Roma, dove si trasferì nel 1950. Profondo conoscitore e interprete della città, capace di viverne e interpretarne anche il tessuto sociale più complesso e difficile, a partire da quelle periferie che tanto emergono dalle sue opere letterarie e cinematografiche, non romano di nascita ma per scelta e affinità, Pasolini infatti fu capace di trasformarla nella vera protagonista di un viaggio di ricerca e di scoperta, che lo accompagnerà fino alla tragica fine.

«Il Museo Nazionale Romano è lieto di essere parte di un evento così importante per la commemorazione di Pier Paolo Pasolini - chiosaStéphane Verger Direttore del Museo Nazionale Romano. Le Terme di Diocleziano, uno dei luoghi simbolo della città di Roma così legata alla storia di Pasolini, sono nella loro monumentalità perfette ad accogliere le opere di Nicola Verlato nelle quali sono così pregnanti i riferimenti all’architettura e alle arti visive antiche».

«Più che un poeta, un cineasta o uno scrittore, Pasolini è un corpo che vive nella dimensione del mito, in quanto è riuscito a incarnare un destino non solo tragico ma addirittura universale - spiega Nicola Verlato che nel 2017 ha scelto il quartiere periferico di Torpignattara per ambientare “Hostia”, il suo murale alto 10 metri e largo quasi 6 che già rappresentava la morte dell’intellettuale italiano. - Le opere in mostra narrano la progressiva eliminazione dell'arte dalla vita e l'immensa disperazione che Pasolini esprime nelle sue ultime opere, associando il mondo a un inferno che ha perso ogni occasione di salvezza, perché l’arte, che dava senso alle cose, è stata eliminata».

Come scrive Lorenzo Canova: «Nicola Verlato si serve in modo magistrale del linguaggio figurativo caro a Pasolini per dare vita a una grande opera d’arte totale. Sulla scia del grande scrittore e regista, Verlato dialoga senza subalternità con la pittura del passato, con quella tradizione che Pasolini rivendicava come fondamento delle sue sperimentazioni letterarie e cinematografiche. Nel grande complesso monumentale di Hostia le arti visive si legano così all’architettura e alla musica in un’elegia monumentale e metafisica dove la morte di Pier Paolo Pasolini supera il brutale dato di cronaca per trasformarsi in un evento tragico che penetra e supera la storia». 

La mostra di Nicola Verlato si fonda su un'ipotesi che è anche un desiderio: costruire un complesso monumentale a Ostia, luogo della morte di Pasolini. In mostra, dunque, sarà presente anche un modellino architettonico aperto che, all’interno, mostrerà tutte le opere presenti in mostra nella collocazione definitiva che idealmente troverebbero nell'edificio una volta costruito.

Pietro Folena
, Presidente di MetaMorfosi, che produce la mostra insieme al Museo Nazionale Romano, ricorda che «nel 1985, a dieci anni dalla morte, ho organizzato a Castel Sant’Angelo il primo grande evento giovanile in memoria di Pasolini (“Una disperata passione di essere nel mondo”). Per me oggi è un’emozione particolare ritornare sulla figura di questo gigante del Novecento attraverso l’estetica e la poetica di un artista straordinario come Nicola Verlato, con le sue opere e il suo progetto in dialogo con il classico».

La mostra Hostia. Pier Paolo Pasolini è anche l’occasione per presentare un’iniziativa di particolare interesse. Per celebrare l’uscita di Caro Pier Paolo, il libro in cui Dacia Maraini ripercorre la storia della sua profonda amicizia con Pasolini, la casa editrice Neri Pozza ha infatti chiesto a Nicola Verlato di realizzare tre copertine del libro in forma di creazioni digitali NFT.

«L’idea - spiega Giuseppe Russo direttore editoriale della casa editrice - è raggiungere con immediatezza, mediante la tecnologia che la Blockchain offre, la comunità artistica internazionale, per riproporre la figura e l’opera di Pier Paolo Pasolini, un poeta, regista e scrittore che ha segnato la storia del Novecento con la sua libera testimonianza creativa, politica e culturale. Il risultato è una collezione unica nel panorama della criptoarte, in cui nell’universo digitale irrompe la qualità artistica e letteraria». Questa collezione andrà all’asta e il ricavato sarà devoluto alla creazione di una borsa di studio per giovani redattori, destinata alla loro formazione e preparazione editoriale. La borsa di studio sarà intitolata alla memoria di Nicoletta Bettucchi, redattrice e valente filologa della casa editrice scomparsa di recente.

Nicola Verlato, pittore scultore architetto musicista e videomaker, è noto per i suoi dipinti e sculture socialmente impegnati che utilizzano la forza e la capacità dell'arte figurativa di coinvolgere emotivamente lo spettatore. 
Per potenziare ulteriormente le sue immagini, utilizza un processo articolato che combina tecniche classiche e tecnologie moderne come i programmi di modellazione 3D Maya e Zbrush. 
Verlato ha esposto i suoi dipinti, disegni e sculture negli Stati Uniti e in prestigiose sedi internazionali - tra cui il White Columns di New York, il Museum of Modern Art di Arnhem, le Biennali di Praga - e ha realizzato un'installazione esposta alla Biennale di Venezia del 2009 nel Padiglione Italiano. 
Verlato ha esposto accanto ad artisti come Erwin Olaf, Santiago Sierra, Shepard Fairey, Kehinde Wiley, Ronald Ophuis, José Lerma, Mark Ryden e Robert Williams. Il suo lavoro è presente in diverse collezioni pubbliche e private in USA, Argentina, Italia, Spagna, Olanda, Danimarca, Norvegia, Cina e Filippine. Il suo lavoro è stato pubblicato su Art in America, Flash Art, Juxtapoz, Hi Fructose, Vogue Italia, Art Pulse, LoDown Magazine e altri. 
Nato nel 1965 a Verona, risiede a Roma dopo quattordici anni a New York e Los Angeles.


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