Raffaele Della Rovere. Rythmòs

Raffaele Della Rovere. Rythmòs, Studio Arte Fuori Centro, Roma
Dal 27 January 2015 al 13 February 2015
Roma
Luogo: Studio Arte Fuori Centro
Indirizzo: via Ercole Bombelli 22
Orari: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20
Curatori: Stefania Severi
Telefono per informazioni: +39 06 5578101
E-Mail info: info@artefuoricentro.it
Sito ufficiale: http://www.artefuoricentro.it
Martedì 27 gennaio 2015, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra di Raffaele Della Rovere, Rythmòs a cura di Stefania Severi.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 13 febbraio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
L’evento è il secondo appuntamento di Osservazione 2015 ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
La ricerca che da anni Raffaele Della Rovere porta avanti nella sua scultura è incentrata sulla esplicitazione del concetto di Rythmòs, nel senso originale di movimento misurato, a cadenza. Il ritmo è sotteso a tutte le sue sculture, indipendentemente dalla materia usata (alluminio, bronzo e gesso) e dalle tematiche che nel tempo affrontate, e che possono essere in massima parte riportate a tre filoni di ricerca: il kouros, la Nike e l’ápeiron. L’esito finale è l’approdo di un work in progress che dalla rigidità arcaica giunge alla dinamica contemporanea. Ne consegue una sostanziale alterazione della forma originaria, non ignara della scultura di Giacometti e di Boccioni. Pertanto lo scultore risolve questa figura “classica” in silhouette filiformi, caratterizzate da posizioni inusuali ed elastiche, lontane dall’originario naturalismo. Il cambiamento è strettamente correlato alla sostanziale trasformazione del concetto di “kalòs kai agathòs” … I volumi e le superfici di queste sculture oggettivano situazioni conflittuali nelle quali emerge la natura dei concetti figurali,nati dalla positiva interferenza tra l’aspetto concettuale e quello figurale, anche se talvolta contraddittori. La rappresentazione di queste superfici, siano esse tridimensionali o bidimensionali (si notino i disegni), può essere sempre riletta e interpretata tramite concetti … Queste opere stimolano il ragionamento deduttivo che guida il fruitore a dichiarare vero ciò che vede, trasformando la percezione in un processo attivo e personale. Il ritmo profondo della forma si fa ritmo sinusoidale che si amplifica in quello dell’osservatore. Raffaele della Rovere, con le sue opere, dimostra che la linea mitico-filosofica greca, pur con origini nel più lontano passato, ha ancora oggi la capacità di inverarsi nel presente e di sollecitare la creatività.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 13 febbraio, secondo il seguente orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00.
L’evento è il secondo appuntamento di Osservazione 2015 ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
La ricerca che da anni Raffaele Della Rovere porta avanti nella sua scultura è incentrata sulla esplicitazione del concetto di Rythmòs, nel senso originale di movimento misurato, a cadenza. Il ritmo è sotteso a tutte le sue sculture, indipendentemente dalla materia usata (alluminio, bronzo e gesso) e dalle tematiche che nel tempo affrontate, e che possono essere in massima parte riportate a tre filoni di ricerca: il kouros, la Nike e l’ápeiron. L’esito finale è l’approdo di un work in progress che dalla rigidità arcaica giunge alla dinamica contemporanea. Ne consegue una sostanziale alterazione della forma originaria, non ignara della scultura di Giacometti e di Boccioni. Pertanto lo scultore risolve questa figura “classica” in silhouette filiformi, caratterizzate da posizioni inusuali ed elastiche, lontane dall’originario naturalismo. Il cambiamento è strettamente correlato alla sostanziale trasformazione del concetto di “kalòs kai agathòs” … I volumi e le superfici di queste sculture oggettivano situazioni conflittuali nelle quali emerge la natura dei concetti figurali,nati dalla positiva interferenza tra l’aspetto concettuale e quello figurale, anche se talvolta contraddittori. La rappresentazione di queste superfici, siano esse tridimensionali o bidimensionali (si notino i disegni), può essere sempre riletta e interpretata tramite concetti … Queste opere stimolano il ragionamento deduttivo che guida il fruitore a dichiarare vero ciò che vede, trasformando la percezione in un processo attivo e personale. Il ritmo profondo della forma si fa ritmo sinusoidale che si amplifica in quello dell’osservatore. Raffaele della Rovere, con le sue opere, dimostra che la linea mitico-filosofica greca, pur con origini nel più lontano passato, ha ancora oggi la capacità di inverarsi nel presente e di sollecitare la creatività.
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