Riabitare il mondo - Presentazione
Dal 11 Novembre 2021 al 11 Novembre 2021
Roma
Luogo: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Indirizzo: Viale Belle Arti 131
Orari: ore 17.30
E-Mail info: gan-amc@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://lagallerianazionale.com
Giovedì 11 novembre alle ore 17.30, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea ospita la presentazione del volume Riabitare il mondo, a cura di Giovanni Caudo e Martina Pietropaoli per le edizioni Quodlibet. In apertura, una performance dell’artista Alberonero accoglierà il pubblico nel foyer della Galleria.
Questione centrale del libro, è la crisi del mondo interamente mappato e digitalizzato, che cambia il modo in cui ogni giorno «precipitiamo sulla Terra». L’accelerazione e la dislocazione hanno reso il tempo la misura di tutto, riducendo l’aspettativa di partecipare al farsi dei luoghi. Le consuetudini legate all’orientamento, un tempo necessarie, sembrano ora perdute. Ma se il sentimento da cui si parte è l’essere sopraffatti da ciò che abbiamo messo al mondo come esseri umani, «le cose» tuttavia continuano ostinatamente ad attivare una sapienza dimenticata e modi nuovi per leggere e interpretare la città.
Il libro consta di due saggi introduttivi e di dieci testi di studiosi di varie discipline (filosofia, sociologia, urbanistica, arte, fisica, economia agraria), protagonisti del ciclo di seminari Alterità, mondo, crisi (marzo-giugno 2019, Dipartimento di Architettura, Università Roma Tre), in cui si dialoga sulle opportunità e sulle faglie aperte dall’attuale condizione urbana.
Ciò che si propone è un percorso di spaesamento e di ritrovamento: accettare un iniziale turbamento, del resto, è l’approccio di chi è capace di riabitare il mondo. Un testo dopo l’altro, trattando temi complessi in maniera sintetica e diretta, intreccia i fili tra divenire individuale e divenire collettivo: la possibilità di partecipare alla vita pubblica, l’allenamento dello sguardo, la percezione di sé e degli altri, le rappresentazioni geografiche e psico-geografiche che permettono di ricollocarsi nel mondo e di pensare la propria trasformazione insieme al movimento di rifondazione dei luoghi.
Il libro è curato da Giovanni Caudo e Martina Pietropaoli.
Al suo interno, sono presenti saggi di Alberonero, Elena Battaglini, Giovanni Caudo, Aurora Cavallo, Laura Centemeri, Roberto D’Autilia, Lidia Decandia, Maura Gancitano, Martina Pietropaoli, Silvano Tagliagambe, Sarantis Thanopulos, Paolo Virno.
La pubblicazione fa parte della Collana editoriale Quodlibet Studio. Città e Paesaggio. Saggi, a cura di Manuel Orazi.
Giovanni Caudo, professore ordinario di Urbanistica presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Presidente del III Municipio di Roma Montesacro ed assessore alla Trasformazione urbana di Roma Capitale tra il 2013 ed il 2015. Svolge attività di ricerca sulla condizione urbana contemporanea, sulle forme dell’abitare e sul riuso del patrimonio. A questi temi ha dedicato ricerche sia in ambito nazionale (L’Italia cerca casa / Housing Italy, all’11° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia) sia internazionale (Open Heritage).
Martina Pietropaoli, laureata in progettazione urbana e dottorata in studi urbani all’Università degli Studi Roma Tre, dove dal 2017 svolge attività di ricerca e didattica. Si è interrogata sul ruolo della coscienza e dell’intenzionalità nel progetto architettonico ed urbano. I suoi interessi di ricerca vertono sulle implicazioni filosofiche, antropologiche e sociali delle tecniche di trasformazione della città. Indaga modi antichi e nuovi di connettere narrazione e costruzione.
Questione centrale del libro, è la crisi del mondo interamente mappato e digitalizzato, che cambia il modo in cui ogni giorno «precipitiamo sulla Terra». L’accelerazione e la dislocazione hanno reso il tempo la misura di tutto, riducendo l’aspettativa di partecipare al farsi dei luoghi. Le consuetudini legate all’orientamento, un tempo necessarie, sembrano ora perdute. Ma se il sentimento da cui si parte è l’essere sopraffatti da ciò che abbiamo messo al mondo come esseri umani, «le cose» tuttavia continuano ostinatamente ad attivare una sapienza dimenticata e modi nuovi per leggere e interpretare la città.
Il libro consta di due saggi introduttivi e di dieci testi di studiosi di varie discipline (filosofia, sociologia, urbanistica, arte, fisica, economia agraria), protagonisti del ciclo di seminari Alterità, mondo, crisi (marzo-giugno 2019, Dipartimento di Architettura, Università Roma Tre), in cui si dialoga sulle opportunità e sulle faglie aperte dall’attuale condizione urbana.
Ciò che si propone è un percorso di spaesamento e di ritrovamento: accettare un iniziale turbamento, del resto, è l’approccio di chi è capace di riabitare il mondo. Un testo dopo l’altro, trattando temi complessi in maniera sintetica e diretta, intreccia i fili tra divenire individuale e divenire collettivo: la possibilità di partecipare alla vita pubblica, l’allenamento dello sguardo, la percezione di sé e degli altri, le rappresentazioni geografiche e psico-geografiche che permettono di ricollocarsi nel mondo e di pensare la propria trasformazione insieme al movimento di rifondazione dei luoghi.
Il libro è curato da Giovanni Caudo e Martina Pietropaoli.
Al suo interno, sono presenti saggi di Alberonero, Elena Battaglini, Giovanni Caudo, Aurora Cavallo, Laura Centemeri, Roberto D’Autilia, Lidia Decandia, Maura Gancitano, Martina Pietropaoli, Silvano Tagliagambe, Sarantis Thanopulos, Paolo Virno.
La pubblicazione fa parte della Collana editoriale Quodlibet Studio. Città e Paesaggio. Saggi, a cura di Manuel Orazi.
Giovanni Caudo, professore ordinario di Urbanistica presso l’Università degli Studi di Roma Tre. Presidente del III Municipio di Roma Montesacro ed assessore alla Trasformazione urbana di Roma Capitale tra il 2013 ed il 2015. Svolge attività di ricerca sulla condizione urbana contemporanea, sulle forme dell’abitare e sul riuso del patrimonio. A questi temi ha dedicato ricerche sia in ambito nazionale (L’Italia cerca casa / Housing Italy, all’11° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia) sia internazionale (Open Heritage).
Martina Pietropaoli, laureata in progettazione urbana e dottorata in studi urbani all’Università degli Studi Roma Tre, dove dal 2017 svolge attività di ricerca e didattica. Si è interrogata sul ruolo della coscienza e dell’intenzionalità nel progetto architettonico ed urbano. I suoi interessi di ricerca vertono sulle implicazioni filosofiche, antropologiche e sociali delle tecniche di trasformazione della città. Indaga modi antichi e nuovi di connettere narrazione e costruzione.
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