Rimontaggi: Ėjzenštejn e l’antropologia del ritmo
![Remontages: Ėjzenštejn and The Anthropology of Rhythm Remontages: Ėjzenštejn and The Anthropology of Rhythm](http://www.arte.it/foto/600x450/01/73671-remontages.jpg)
Remontages: Ėjzenštejn and The Anthropology of Rhythm
Dal 17 Gennaio 2018 al 17 Gennaio 2018
Roma
Luogo: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Indirizzo: via Guido Reni 4/a
Orari: 18-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.maxxi.art
Presentazione del libro, proiezione e discussione – Rimontaggi: Ėjzenštejn e l’antropologia del ritmo
con Clemens von Wedemeyer, Till Gathmann, Marie Rebecchi e Elena Vogman
Nell’aprire l’archivio di Sergej Ėjzenštejn ci troviamo di fronte a una vertiginosa complessità che sfida le nostre categorie e i nostri abituali modi di vedere. Una serie di documenti – in particolare i loro dettagli formali e tecnici – hanno messo alla prova la nostra immaginazione storica e politica. Il libro "Sergei Eisenstein and the Anthropology of Rhythm" di Marie Rebecchi, Elena Vogman e Till Gathmann, (NERO, 2017) presenta un rimontaggio di documenti provenienti dagli archivi del regista a Mosca, aprendo così le loro potenziali relazioni con il presente. Questo corpus di opere, in parte ancora sconosciute, è costituito in particolare dal progetto messicano di Ėjzenštejn ("Que viva Mexico!" 1931-1932), il film distrutto "Il prato di Bežin" (1935-37) e "Il canale di Fergana" (1939), progetto bloccato prima ancora che le riprese fossero iniziate. Come osserviamo nei materiali girati da Ėjzenštejn, l’organico e il meccanico, i ritmi regolari e irregolari, le forme e i gesti, diventano strumenti antropologici. L’antropologia del ritmo costituisce un tentativo di trovare una “melodia nel materiale”.
Insieme all’artista Clemens von Wedemeyer discuteremo della pratica del rimontaggio d’archivio, concentrando l’attenzione in particolare sul ruolo delle comparse come elementi sia della rappresentazione cinematografica, sia di quella storica. Frammenti del lavoro di Wedemeyer sulla politica del casting, compreso il girato sulle produzioni di Cinecittà (“The Cast”, 2013) e il lavoro sul Teatro Valle Occupato, saranno mostrati in relazione all’uso di Ėjzenštejn degli attori non professionisti (“tipazh”).
Il libro è stato pubblicato in occasione della mostra "Sergej Ėjzenštejn: l’antropologia del ritmo" curata da Marie Rebecchi e Elena Vogman in collaborazione con Till Gathmann presso la Fondazione Nomas, Roma.
Il dibattito si terrà in lingua inglese.
L'evento è reso possibile grazie al contributo del Goethe Institut.
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