Serena Vallese. In un giardino
![Serena Vallese. In un giardino, Studio Arte Fuori Centro, Roma Serena Vallese. In un giardino, Studio Arte Fuori Centro, Roma](http://www.arte.it/foto/600x450/f6/21595-image002.jpg)
Serena Vallese. In un giardino, Studio Arte Fuori Centro, Roma
Dal 23 Aprile 2014 al 10 Maggio 2014
Roma
Luogo: Studio Arte Fuori Centro
Indirizzo: via Ercole Bombelli 22
Orari: da martedì a sabato 17-20
Curatori: Loredana Rea
Telefono per informazioni: +39 06 5578101 / 328 1353083
E-Mail info: info@artefuoricentro.it
Sito ufficiale: http://www.artefuoricentro.it/
Mercoledì 23 aprile 2014, alle ore 18 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro si inaugura la personale di Serena Vallese. In un giardino, curata da Loredana Rea.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 10 maggio, secondo il seguente orario: dal martedì al sabato dalle 17 alle 20.
La mostra è il quarto appuntamento di Istruzioni per l’uso, ciclo di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul ruolo dell’arte, sul suo valore e sul suo campo d’azione.
Nel periodo compreso tra febbraio e maggio quattro artisti –Serena Vallese, Lello Torchia, Umberto Cufrini e Mariarosaria Stigliano – differenti per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle metodologie di lavoro e agli strumenti di espressione, suggerendo un itinerario complesso nella sua multiforme articolazione.
Per questa esposizione Serena Vallese ha costruito un’installazione articolata intorno a differenti elementi strettamente legati gli uni agli altri, per delineare un luogo in cui incanto e poesia si mescolano ai ricordi del proprio vissuto. È un luogo dell’anima più che della geografia, in cui questa giovane artista indaga il carattere transitorio, quasi effimero dell’esistenza, mettendo in atto una riflessione sulla circolarità del processo vitale fatto di nascita, vita e morte.
Il giardino, a cui si fa riferimento nel titolo, è qualcosa che ha bisogno di molta cura, dedizione e tempo: la natura segue le stagioni, ha delle proprie regole e si conforma a schemi ben precisi, cui l’uomo non può opporsi ma solo adeguarsi.
La mostra si presenta come un percorso culminante in un tappeto di foglie realizzate in gesso, che custodiscono come traccia di indelebile presenza l’impronta del corpo dell’artista stessa, alle pareti teche con disegni e ricami lasciano affiorare elementi naturali, legati al giardino.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 10 maggio, secondo il seguente orario: dal martedì al sabato dalle 17 alle 20.
La mostra è il quarto appuntamento di Istruzioni per l’uso, ciclo di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul ruolo dell’arte, sul suo valore e sul suo campo d’azione.
Nel periodo compreso tra febbraio e maggio quattro artisti –Serena Vallese, Lello Torchia, Umberto Cufrini e Mariarosaria Stigliano – differenti per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle metodologie di lavoro e agli strumenti di espressione, suggerendo un itinerario complesso nella sua multiforme articolazione.
Per questa esposizione Serena Vallese ha costruito un’installazione articolata intorno a differenti elementi strettamente legati gli uni agli altri, per delineare un luogo in cui incanto e poesia si mescolano ai ricordi del proprio vissuto. È un luogo dell’anima più che della geografia, in cui questa giovane artista indaga il carattere transitorio, quasi effimero dell’esistenza, mettendo in atto una riflessione sulla circolarità del processo vitale fatto di nascita, vita e morte.
Il giardino, a cui si fa riferimento nel titolo, è qualcosa che ha bisogno di molta cura, dedizione e tempo: la natura segue le stagioni, ha delle proprie regole e si conforma a schemi ben precisi, cui l’uomo non può opporsi ma solo adeguarsi.
La mostra si presenta come un percorso culminante in un tappeto di foglie realizzate in gesso, che custodiscono come traccia di indelebile presenza l’impronta del corpo dell’artista stessa, alle pareti teche con disegni e ricami lasciano affiorare elementi naturali, legati al giardino.
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