Symposium. A tavola tra mito e cultura. Recuperi archeologici della Guardia di Finanza

Symposium. A tavola tra mito e cultura. Recuperi archeologici della Guardia di Finanza

 

Dal 16 Luglio 2015 al 30 Settembre 2015

Nemi | Roma

Luogo: Museo delle Navi Romane

Indirizzo: via del Tempio di Diana 15

Enti promotori:

  • Guardia di Finanza
  • Ministero dei beni e le attività culturali e del turismo
  • con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington D.C.

Costo del biglietto: museo + mostra € 3

Telefono per prevendita: +39 06 939 8040

Telefono per informazioni: +39 06 69994251

E-Mail info: pm-laz@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.polomusealelazio.beniculturali.it/


Al termine del tour negli Stati Uniti d’America, svoltosi tra ottobre 2014 e maggio 2015, con tre sedi espositive ed oltre 35.000 visitatori, la mostra celebra il rientro in Italia di una serie di capolavori recuperati dalla Guardia di Finanza dall'indotto clandestino e riconsegnati alla fruizione pubblica.  La nuova tappa del tour - programmata presso il Museo delle Navi Romane di Nemi del Polo Museale del Lazio - è dedicata al tema dell'alimentazione, quale rimando alla concomitante rassegna internazionale dell'EXPO di Milano, ed in cui Arte e Tecnologia si fondono per offrire al visitatore un'esperienza museale a fasce didattiche differenziate. Il Polo Museale del Lazio, diretto da Edith Gabrielli, presenta la mostra SYMPOSIUM. A TAVOLA TRA MITO E CULTURA nella sede del Museo delle Navi Romane di Nemi (RM), diretto da Giuseppina Ghini. Dal 15 luglio al 30 settembre 2015 la mostra racconterà gli aspetti del Simposio nell’antichità, la cultura e le storie degli uomini e degli dei protagonisti del banchetto nella mitologia, inserendosi all’interno dell’esposizione permanente del Museo. L'obiettivo della mostra  non è solo quello di esporre al pubblico di estimatori reperti di notevole bellezza e pregio artistico restituiti alla pubblica visione, ma anche quello di trasmettere un messaggio didattico e culturale che possa consentire di ricostruire storie “rubate” anch’esse, secondo una nuova narrativa, che spieghi in che modo tali capolavori - sia che essi presentino grande valore artistico, sia che costituiscano semplici utensili di uso quotidiano - non raccontano in realtà una sola storia, ma costituiscono un vero e proprio hub culturale che nutre corpo, anima e mente, coinvolgendo i visitatori attraverso la componente tecnologica multimediale, con applicazioni e sistemi correlati alla "realtà aumentata", in maniera del tutto virtual ed innovativa. Grazie all'attività della Guardia di Finanza, che ha consentito di recuperare innumerevoli opere d’arte (oltre 350.000 - tra archeologia, dipinti, numismatica, installazioni di arte moderna e contemporanea  e beni di antiquariato - solo nel corso dell'ultimo biennio!)  e di assicurare i responsabili all'Autorità Giudiziaria; ma anche grazie al completamento delle attività di catalogazione dei giacimenti culturali sul territorio, è ora possibile  recuperare molte di queste storie rubate, ma anche di generarne nuove, correlate alla contestualizzazione delle opere in mostra. Con l’aiuto della tecnologia, con la "realtà aumentata", con i "QR code" o con il semplice touching, tali "nuove storie" si renderanno immediatamente disponibili, con contributi interattivi, filmati, audio, e contenuti addizionali, anche attraverso l'elaborazione di immagini di repertorio relative ai detective dell'Arte in azione su uno scavo clandestino. E' categoricamente vietato, dunque, dimenticare a casa smartphone e tablet! La mostra, promossa dalla Guardia di Finanza e dal Ministero dei beni e le attività culturali e del turismo, gode del patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Washington, D.C. ed è realizzata con il supporto della EOS Consulting S.p.a. e del CeUB – Centro Universitario Bologna. L’idea espositiva e gli apparati digitali a disposizione del pubblico afferiscono al progetto Vir[t]us - A new Storytelling vision by DeBOOKSforART.

SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI