Transitions
Transitions, Madan Mahatta, Dhruv Malhotra, Bharat Sikka, The British School at Rome, Roma
Dal 11 Maggio 2012 al 31 Maggio 2012
Roma
Luogo: The British School at Rome
Indirizzo: via A. Gramsci 61
Orari: da lunedì a venerdì 16.30-19.30
Curatori: Deepak Ananth, Marina Engel
Telefono per informazioni: +39 06 3264939
E-Mail info: rosannatripaldi@hotmail.com
Sito ufficiale: http://www.bsrome.it
Al precedente programma della British School at Rome, dedicato al masterplanning su vasta scala, farà seguito il nuovo ciclo di seminari e mostre intitolato Urban Landscapes – Indian Case Studies che si concentrerà su alcune delle conseguenze del masterplanning formale e top-down, prendendo in considerazione delle forme alternative di urbanizzazione nonché delle strategie compensatorie ai problemi risultanti dall’imposizione di visioni spaziali iper-determinate. In seguito al primo evento, l’attenzione si concentrerà su ciò che viene usualmente definito “informal urbanism”, prendendo ad esempio i casi di Delhi e Mumbaiper stimolare una discussione sul futuro della pianificazione urbana in generale.
Da maggio 2012 a marzo 2013, un team internazionale e multidisciplinare di architetti, urbanisti, scrittori, storici dell’arte, antropologi e fotografi, attraverso seminari e mostre, esaminerà nuove linee di indagine relative a questi temi a livello sia accademico che professionale.Con mostre e nuovi lavori degli architetti Studio Mumbai e di Rahul Mehrotra,Professor of Urban Design and Planning alla Harvard University Graduate School of Design; fra gli altri invitati,lo scrittore William Dalrymple e l’antropologo Franco La Cecla,insieme ad Antonio Armellini, Stefano Boeri, Achille Bonito Oliva, Pippo Ciorra, Francesco Garofalo, Joseph Grima, Margherita Guccione e Silvia Ronchey.
Per Transitions, il primo evento, lo storico dell’arte Deepak Ananth ha selezionato tre fotografi indiani di tre diverse generazioni, per illustrare i cambiamenti subiti dal volto di Delhi negli ultimi sessant’anni. Le immagini dei desolati “New Towns” della metropoli indiana illustrano una realtà urbana globale, purtroppo molto diffusa.
È notevole il contrasto fra le nitide fotografie in bianco e nero di Madan Mahatta che ritraggono degli edifici emblematici creati da alcuni fra i maggiori architetti indiani in quello che era un tempo il centro di New Delhi, e le forme architettoniche generiche che spuntano ovunque nella periferia della capitale, nonché in quegli spazi compresi all’interno del suo perimetro e resi vacanti dalla distruzione dei vecchi bungalow costruiti in epoca coloniale. La sequenza di fotografie di Bharat Sikka, intitolata Spaces in Between, cattura questo aspetto della città in costante mutamento, un mostruoso conglomerato perennemente in medias res, per così dire. Un altro contrasto viene messo in evidenza da Sleepers, la serie di fotografie a colori di Dhruv Malhotra, incentrata sulla vita priva di un alloggio sicuro di un’ampia fascia della popolazione urbana, all’interno dei sempre più numerosi complessi di case popolari e comunità circoscritte – lavoratori provenienti dalle aree rurali che si recano nella grande città in cerca di guadagno e che si vedono costretti ad adattarsi ad alloggi di fortuna, se non addirittura a passare la notte in non-luoghi come i marciapiedi, le rotonde, o gli spazi sotto i cavalcavia e accanto ai muri pubblici.
Deepak Ananth
Deepak Ananth è uno storico dell’arte che vive a Parigi. Ananth insegna alla Ecole des Beaux Arts di Caen, Normandia, e ha prodotto numerosi scritti su artisti europei e indiani, moderni e contemporanei. Ha curato diverse mostre sull’arte francese contemporanea, sui pittori francesi del diciannovesimo secolo, sul Surrealismo, sui disegni di Roland Barthes, numerose esposizioni di arte indiana contemporanea, fra cui Indian Summer, tenutasi all’Ecole des Beaux Arts di Parigi nel 2005, seguita da altre mostre a Bruxelles, Roma (Prospects, all’Auditorium), New York, Berlino e Tokyo.
Madan Mahatta (Mehta – 1932, Srinagar, Kashmir). Gli studi Mahatta si distinguono come alcuni fra i più grandi e noti studi a conduzione familiare dell’India settentrionale. Madan ha studiato fotografia in Inghilterra all’inizio degli anni ’50. Al suo ritorno in India, nel 1954, si è unito allo studio di famiglia a Delhi ed ha introdotto per la prima volta nel suo paese la stampa negativo-positivo a colori. Fotografo molto prolifico, Madan ha esplorato i generi più diversi, dalla ritrattistica, alla danza, al teatro, all’industria. Si è distinto anche nella fotografia architettonica e ha immortalato lo sviluppo di Nuova Delhi e dei suoi edifici più famosi, all’apice del modernismo di Nehru. La mostra Delhi Modern: The Architectural Photographs of Madan Mahatta from the late 50s to the 80s verrà esposta per la prima volta a Photoink (aprile – giugno 2012). Mahatta vive a Delhi ed è rappresentato da Photoink, Delhi.
Bharat Sikka (1973) ha lavorato come fotografo in India prima di studiare alla Parson's School of Design, dove si è laureato in fotografia. Con un approccio alla fotografia basato sulle belle arti, Sikka fa della documentazione di visioni contemporanee dell’India la sua espressione artistica. Il suo portfolio consiste in ritratti ambientali di Uomini indiani, Paesaggi urbani dell’India e un progetto personale basato sulla sua famiglia. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre nazionali ed internazionali. Oggi vive e lavora fra l’Europa e l’India ed è rappresentato da Nature Morte, Delhi.
Dhruv Malhotra (1985) è cresciuto a Jaipur. Si è laureato in economia all’Università di Mumbai nel 2006. A causa della sua cronica insonnia, di notte si aggira per le strade armato della sua Mamiya 6x7 e di un robusto treppiede. Il suo lavoro si concentra sulle aree urbane e sulle città in notturna, e si relaziona a questioni di progresso e modernità, nonché a una dimensione più spirituale. Una serie di fotografie tratte dal suo progetto Sleepers, sono state esposte nella mostra New Ways of Looking, parte della Biennale di fotografia di Brighton del 2010. Al momento Malhotra vive a New York ed è rappresentato da Photoink.
Da maggio 2012 a marzo 2013, un team internazionale e multidisciplinare di architetti, urbanisti, scrittori, storici dell’arte, antropologi e fotografi, attraverso seminari e mostre, esaminerà nuove linee di indagine relative a questi temi a livello sia accademico che professionale.Con mostre e nuovi lavori degli architetti Studio Mumbai e di Rahul Mehrotra,Professor of Urban Design and Planning alla Harvard University Graduate School of Design; fra gli altri invitati,lo scrittore William Dalrymple e l’antropologo Franco La Cecla,insieme ad Antonio Armellini, Stefano Boeri, Achille Bonito Oliva, Pippo Ciorra, Francesco Garofalo, Joseph Grima, Margherita Guccione e Silvia Ronchey.
Per Transitions, il primo evento, lo storico dell’arte Deepak Ananth ha selezionato tre fotografi indiani di tre diverse generazioni, per illustrare i cambiamenti subiti dal volto di Delhi negli ultimi sessant’anni. Le immagini dei desolati “New Towns” della metropoli indiana illustrano una realtà urbana globale, purtroppo molto diffusa.
È notevole il contrasto fra le nitide fotografie in bianco e nero di Madan Mahatta che ritraggono degli edifici emblematici creati da alcuni fra i maggiori architetti indiani in quello che era un tempo il centro di New Delhi, e le forme architettoniche generiche che spuntano ovunque nella periferia della capitale, nonché in quegli spazi compresi all’interno del suo perimetro e resi vacanti dalla distruzione dei vecchi bungalow costruiti in epoca coloniale. La sequenza di fotografie di Bharat Sikka, intitolata Spaces in Between, cattura questo aspetto della città in costante mutamento, un mostruoso conglomerato perennemente in medias res, per così dire. Un altro contrasto viene messo in evidenza da Sleepers, la serie di fotografie a colori di Dhruv Malhotra, incentrata sulla vita priva di un alloggio sicuro di un’ampia fascia della popolazione urbana, all’interno dei sempre più numerosi complessi di case popolari e comunità circoscritte – lavoratori provenienti dalle aree rurali che si recano nella grande città in cerca di guadagno e che si vedono costretti ad adattarsi ad alloggi di fortuna, se non addirittura a passare la notte in non-luoghi come i marciapiedi, le rotonde, o gli spazi sotto i cavalcavia e accanto ai muri pubblici.
Deepak Ananth
Deepak Ananth è uno storico dell’arte che vive a Parigi. Ananth insegna alla Ecole des Beaux Arts di Caen, Normandia, e ha prodotto numerosi scritti su artisti europei e indiani, moderni e contemporanei. Ha curato diverse mostre sull’arte francese contemporanea, sui pittori francesi del diciannovesimo secolo, sul Surrealismo, sui disegni di Roland Barthes, numerose esposizioni di arte indiana contemporanea, fra cui Indian Summer, tenutasi all’Ecole des Beaux Arts di Parigi nel 2005, seguita da altre mostre a Bruxelles, Roma (Prospects, all’Auditorium), New York, Berlino e Tokyo.
Madan Mahatta (Mehta – 1932, Srinagar, Kashmir). Gli studi Mahatta si distinguono come alcuni fra i più grandi e noti studi a conduzione familiare dell’India settentrionale. Madan ha studiato fotografia in Inghilterra all’inizio degli anni ’50. Al suo ritorno in India, nel 1954, si è unito allo studio di famiglia a Delhi ed ha introdotto per la prima volta nel suo paese la stampa negativo-positivo a colori. Fotografo molto prolifico, Madan ha esplorato i generi più diversi, dalla ritrattistica, alla danza, al teatro, all’industria. Si è distinto anche nella fotografia architettonica e ha immortalato lo sviluppo di Nuova Delhi e dei suoi edifici più famosi, all’apice del modernismo di Nehru. La mostra Delhi Modern: The Architectural Photographs of Madan Mahatta from the late 50s to the 80s verrà esposta per la prima volta a Photoink (aprile – giugno 2012). Mahatta vive a Delhi ed è rappresentato da Photoink, Delhi.
Bharat Sikka (1973) ha lavorato come fotografo in India prima di studiare alla Parson's School of Design, dove si è laureato in fotografia. Con un approccio alla fotografia basato sulle belle arti, Sikka fa della documentazione di visioni contemporanee dell’India la sua espressione artistica. Il suo portfolio consiste in ritratti ambientali di Uomini indiani, Paesaggi urbani dell’India e un progetto personale basato sulla sua famiglia. I suoi lavori sono stati esposti in numerose mostre nazionali ed internazionali. Oggi vive e lavora fra l’Europa e l’India ed è rappresentato da Nature Morte, Delhi.
Dhruv Malhotra (1985) è cresciuto a Jaipur. Si è laureato in economia all’Università di Mumbai nel 2006. A causa della sua cronica insonnia, di notte si aggira per le strade armato della sua Mamiya 6x7 e di un robusto treppiede. Il suo lavoro si concentra sulle aree urbane e sulle città in notturna, e si relaziona a questioni di progresso e modernità, nonché a una dimensione più spirituale. Una serie di fotografie tratte dal suo progetto Sleepers, sono state esposte nella mostra New Ways of Looking, parte della Biennale di fotografia di Brighton del 2010. Al momento Malhotra vive a New York ed è rappresentato da Photoink.
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