Ville e giardini di Roma. Una corona di delizie
© Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma | Gaspar Van Wittel, Veduta di Castel Sant’Angelo e del Vaticano dai Prati di Castello, 1682-88, tempera su pergamena. Roma, Musei Capitolini, Pinacoteca Capitolina, Archivio Fotografico dei Musei Capitolini
Dal 21 November 2025 al 12 April 2026
Roma
Luogo: Museo di Roma a Palazzo Braschi
Indirizzo: Piazza San Pantaleo 10
Orari: dal martedì alla domenica 10.00-19.00
Curatori: Alberta Campitelli, Alessandro Cremona, Federica Pirani, Sandro Santolini
Enti promotori:
- Roma Capitale - Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.museodiroma.it
Roma vanta un patrimonio di giardini storici ineguagliabile, che comprende ben quaranta complessi, tra antiche ville nobiliari divenute pubbliche, passeggiate e giardini eclettici di inizi Novecento. A ripercorrere per la prima volta lo sviluppo dell’arte dei giardini, dal XVI alla seconda metà del XX secolo, la mostra Ville e giardini di Roma: una corona di delizie, dal 21 novembre al 12 aprile 2026 al Museo di Roma a Palazzo Braschi.
I giardini storici erano uno status symbol di potere, di cultura e di raffinatezza e anche strumento di propaganda di pontefici, principi e cardinali proprietari di questi complessi. La mostra ne ripercorre la storia fino alla loro trasformazione in giardini pubblici “per i piaceri del popolo”. Attraverso 190 opere, tra dipinti e vedute, in molti casi inedite, sarà possibile conoscere l’aspetto originario di ville e giardini oggi scomparsi o totalmente rimaneggiati. Le opere esposte mostrano la fortuna dei giardini romani nell’immaginario pittorico, il loro utilizzo come fondale scenografico per feste, per celebrazioni e per esibizioni del potere.
Tra le opere più significative si citano le molte rappresentazioni di Villa Borghese, certamente la più amata e frequentata dagli artisti, o di Villa Medici, che i pensionnaires predilegevano come soggetto. Interessante è anche la selezione di dipinti dedicati a ville scomparse, come Villa Ludovisi o Villa Montalto Peretti, che permettono al visitatore di comprendere l’enorme perdita di un patrimonio di arte e natura.
In mostra, oltre a numerose opere dalle collezioni capitoline, sono esposti prestiti da prestigiosi musei italiani e internazionali, tra i quali il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée national du Château de Fontainebleau, lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen, la Národní Galerie di Praga, il Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna, i Musées royaux des Beaux-Arts di Bruxelles, i Musei e la Biblioteca Vaticani, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, l’Archivio di Stato di Roma, l’Accademia dei Lincei,l’Accademia di San Luca e altre collezioni pubbliche e private.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. A cura di Alberta Campitelli, Alessandro Cremona, Federica Pirani, Sandro Santolini con il supporto di un Comitato scientifico internazionale composto da Vincenzo Cazzato, Barbara Jatta, Sabine Frommel, Denis Ribouillault, Claudio Strinati. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Con il contributo di Euphorbia Srl Cultura del Paesaggio. Catalogo edito da L’Erma di Bretschneider.
I giardini storici erano uno status symbol di potere, di cultura e di raffinatezza e anche strumento di propaganda di pontefici, principi e cardinali proprietari di questi complessi. La mostra ne ripercorre la storia fino alla loro trasformazione in giardini pubblici “per i piaceri del popolo”. Attraverso 190 opere, tra dipinti e vedute, in molti casi inedite, sarà possibile conoscere l’aspetto originario di ville e giardini oggi scomparsi o totalmente rimaneggiati. Le opere esposte mostrano la fortuna dei giardini romani nell’immaginario pittorico, il loro utilizzo come fondale scenografico per feste, per celebrazioni e per esibizioni del potere.
Tra le opere più significative si citano le molte rappresentazioni di Villa Borghese, certamente la più amata e frequentata dagli artisti, o di Villa Medici, che i pensionnaires predilegevano come soggetto. Interessante è anche la selezione di dipinti dedicati a ville scomparse, come Villa Ludovisi o Villa Montalto Peretti, che permettono al visitatore di comprendere l’enorme perdita di un patrimonio di arte e natura.
In mostra, oltre a numerose opere dalle collezioni capitoline, sono esposti prestiti da prestigiosi musei italiani e internazionali, tra i quali il Musée d’Orsay di Parigi, il Musée national du Château de Fontainebleau, lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen, la Národní Galerie di Praga, il Musée cantonal des Beaux-Arts di Losanna, i Musées royaux des Beaux-Arts di Bruxelles, i Musei e la Biblioteca Vaticani, la Galleria degli Uffizi di Firenze, il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, l’Archivio di Stato di Roma, l’Accademia dei Lincei,l’Accademia di San Luca e altre collezioni pubbliche e private.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. A cura di Alberta Campitelli, Alessandro Cremona, Federica Pirani, Sandro Santolini con il supporto di un Comitato scientifico internazionale composto da Vincenzo Cazzato, Barbara Jatta, Sabine Frommel, Denis Ribouillault, Claudio Strinati. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Con il contributo di Euphorbia Srl Cultura del Paesaggio. Catalogo edito da L’Erma di Bretschneider.
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