Stefano Frascarelli. Plexi
Dal 21 Giugno 2014 al 12 Luglio 2014
Agropoli | Salerno
Luogo: Museo Palazzo Civico delle Arti
Indirizzo: via C. Pisacane
Orari: 10-12:30 / 16-20; lunedì chiuso. Dal 1 luglio 10-12:30 / 18-23
Enti promotori:
- Città di Agropoli - Assessorato alle Politiche per l’Identità Culturale
Telefono per informazioni: +39 0974 822999
E-Mail info: istruzione@comune.agropoli.sa.it
Sito ufficiale: http://www.comune.agropoli.sa.it/
Il quarto appuntamento di “Area Visionaria”, con la direzione artistica di Enzo Cursaro, al Palazzo Civico delle Arti di Agropoli è dedicato alla personale “Plexi” di Stefano Frascarelli, un artista dalla sorprendente carica pittorica. L’inaugurazione è in programma domani, venerdì 21 giugno alle ore 18.30. L’esposizione resterà aperta fino al prossimo 12 luglio.
Nuovo appuntamento, quindi, presso le sale espositive del Palazzo Civico delle Arti (Via Carlo Pisacane) che si conferma ormai un prezioso spazio dedicato alla creatività e alla conoscenza, un punto di incontro e di scambio, un luogo dove vengono presentate le realizzazioni artistiche dai significati più avanzati.
Giovane artista interdisciplinare e multimediale, attivo da qualche anno sulla scena umbra, proviene da un’appassionata formazione di autodidatta sempre pronto a reinventarsi e a scoprire nuove tecniche. La poetica di Stefano Frascarelli è intimamente permeata dalla dialettica tra una natura contemplata con un preciso ordine interno, e un mondo astratto dove le linee e i colori danzano in libertà. L’artista indaga sia la dimensione figurativa che astratta con uguale dedizione e dalla ricerca di queste due espressioni, entrambe genuine, trae la consapevolezza dell’esistenza di una consonanza essenziale che permea il suo viaggio interiore. I due modelli di espressione sono divergenti eppure complementari: da un lato la riproduzione armoniosa, perfettamente simmetrica di un orizzonte marino in costante mutamento che riempie lo spazio, dall’altro l’espansione astratta, a volte casuale, come i filamenti e le sbavature di colore che si snodano sulla superficie trasparente e traslucida del plexiglass. Gli universi dipinti non sono osservati dal vero, ma sono paesaggi interiori, dell’anima.
Il plexiglass, in forma amichevole “Plexi”, è la sede ideale per ricevere il colore di Frascarelli, la superficie traslucida e la lucentezza tipica dei materiali usati, aiutano la forza espansiva del colore ad incerare enigmatici paesaggi dell’inconscio.
Nuovo appuntamento, quindi, presso le sale espositive del Palazzo Civico delle Arti (Via Carlo Pisacane) che si conferma ormai un prezioso spazio dedicato alla creatività e alla conoscenza, un punto di incontro e di scambio, un luogo dove vengono presentate le realizzazioni artistiche dai significati più avanzati.
Giovane artista interdisciplinare e multimediale, attivo da qualche anno sulla scena umbra, proviene da un’appassionata formazione di autodidatta sempre pronto a reinventarsi e a scoprire nuove tecniche. La poetica di Stefano Frascarelli è intimamente permeata dalla dialettica tra una natura contemplata con un preciso ordine interno, e un mondo astratto dove le linee e i colori danzano in libertà. L’artista indaga sia la dimensione figurativa che astratta con uguale dedizione e dalla ricerca di queste due espressioni, entrambe genuine, trae la consapevolezza dell’esistenza di una consonanza essenziale che permea il suo viaggio interiore. I due modelli di espressione sono divergenti eppure complementari: da un lato la riproduzione armoniosa, perfettamente simmetrica di un orizzonte marino in costante mutamento che riempie lo spazio, dall’altro l’espansione astratta, a volte casuale, come i filamenti e le sbavature di colore che si snodano sulla superficie trasparente e traslucida del plexiglass. Gli universi dipinti non sono osservati dal vero, ma sono paesaggi interiori, dell’anima.
Il plexiglass, in forma amichevole “Plexi”, è la sede ideale per ricevere il colore di Frascarelli, la superficie traslucida e la lucentezza tipica dei materiali usati, aiutano la forza espansiva del colore ad incerare enigmatici paesaggi dell’inconscio.
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