Carlos Garaicoa. Infieles / Unfaithful Images
Dal 24 Luglio 2021 al 06 Gennaio 2022
San Gimignano | Siena
Luogo: Galleria Continua
Indirizzo: Via del Castello 11
Orari: da lunedì a domenica, 10-13 / 14-19, su appuntamento
Telefono per informazioni: +39 0577943134
E-Mail info: info@galleriacontinua.com
Sito ufficiale: http://www.galleriacontinua.com
“Imágenes Infieles / Unfaithful Images” è il titolo della nuova mostra personale che Carlos Garaicoa concepisce per gli spazi di Galleria Continua a San Gimignano.
Il percorso espositivo si compone di una serie di opere inedite: “Vertical” e “Sogniamo sulla superficie graffiata di un vetro” (2021); “Ciudad Archivo / Archive City” (2020), un nucleo di sculture in cui torna l’idea dell’architettura della città di notte; “S/T (Bend Building)”, un’opera dove Carlos Garaicoa gioca con la carta trasformandola in scultura. In platea l’artista presenta, per la prima volta in Italia, “Partitura”, un’installazione maturata negli ultimi dieci anni grazie alla collaborazione con 70 musicisti e tecnici. Concepita come opera corale, è il primo lavoro interattivo dell’artista cubano.
La riflessione sullo spazio urbano e architettonico è da sempre per Carlos Garaicoa una chiave d’accesso a paradigmi più complessi, dove la storia del presente e del recente passato si frammenta in segni, vestigia e relazioni. I dipinti e le sculture che danno forma a “Vertical” emergono da un esercizio di associazioni e incontri urbani, approfondiscono l’idea di architettura e il tradizionale object trouvé, nondimeno, sperimentano la tradizione musicale del tema con variazioni. “Camminando vicino allo studio a Madrid, racconta Garaicoa, attraversando un edificio in costruzione, ho trovato una delle strutture in ferro usate come basi per posizionare tubi metallici per la segnaletica, e le recinzioni di delimitazione che caratterizzano questi spazi. Le aperture e le forme suggestive di queste basi, con le loro geometrie stravaganti, surreali e quasi aliene, mi hanno portato a immaginare forme verticali, che si collegano all’idea di una città verticale, di edifici molto alti, anche di forme monolitiche e totemiche di una cultura lontana e futuristica”.
“Sogniamo sulla superficie graffiata di un vetro” nasce da una serie di domande sulla natura dell’immagine, sulla sua frammentazione e perpetuità nella cultura contemporanea. L’artista ce ne svela la genesi: “Mi ha sempre incuriosito molto quel testo che appare sugli specchi. “Gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiano”. Questo testo è un misto di testo oggettivo e di divagazione poetica sulla natura dell’immagine. La distanza, l’apparenza, la presenza fisica, la duplicazione e l’inversione dell’immagine, tra gli altri temi, emergono nella relazione che manteniamo con questi piccoli oggetti, che determinano la nostra sicurezza a bordo di un’auto sulla strada e sulle vie pubbliche di una città. Il mio interesse e la mia curiosità sono cresciuti quando, in più di un’occasione, ho trovato un certo numero di specchietti retrovisori distrutti dall’impatto di un’altra auto. La moltiplicazione dell’immagine è poi riuscita a portare la mia immaginazione in luoghi straordinari (…) Si dice che viviamo nell’epoca dell’immagine, eppure in questo lavoro continuo a pensare al momento in cui parola e immagine convergono e mettono in discussione la realtà del “reale”, sostituendola con la “realtà” dell’”immaginabile” e del “possibile”. Questa installazione è un divenire dell’imago, che secondo Lezama Lima non è altro che il momento fondante di un’immagine, dove tutto comincia.”
L’ispirazione artistica di Garaicoa iniziata dalla sua curiosità per l’Architettura, sbirciando negli spartiti architettonici da lui disarticolati, inseguendo la tensione delle tante storie umane che si sono succedute nel tempo, e dei loro significati immanenti, prende forma anche nella serie “Ciudad Archivo / Archive City”. Qui gli edifici tornano ad essere i soggetti essenziali del dialogo tra l’individuo e l’ambiente urbano, su ciascun edificio campeggia una scritta al neon: Frases falsas / False phrases; J’accuse; Corrupto Frio Invierno / Corrupt Cold Winter; Geo-Política / Geo-Politic sono alcuni esempi. “Ancora una volta, spiega Garaicoa, ho cercato di ricreare processi di astrazione, poesia e fragilità attraverso le città (…). L’inclusione della scrittura, così come di alcune narrazioni che riflettono le tensioni sociali ed esistenziali attraverso il segno scritto della città, è stata ricorrente nella mia carriera. I miei disegni su carta come proposte architettoniche impossibili per L’Avana e per altre città, hanno mostrato questa ossessione e questa ricerca dell’integrazione del testo sia nel segno urbano che nel segno grafico”.
Un foglio di carta formato A3, tagliato e piegato, nelle mani di Garaicoa si trasforma in un frammento di città. Questo ciclo di disegni dal titolo “S/T (Bend Building)” evoca alcuni dei gesti scultorei della prima avanguardia russa e alcune proposte visive del Neoconcretismo brasiliano; cercando di appropriarsi di queste forme, crea uno spazio visivo che suggerisce sia mondi potenziali che utopisti.
“Partitura”, l’opera installata in platea, rappresenta un altro anello di questa catena di viaggi urbani. Carlos Garaicoa immagina un nuovo tipo di orchestra con la quale celebra il potenziale di unità creato dalla diversità e le possibilità che nascono dalla collaborazione tra culture e generi: 40 musicisti di strada, diversi per background culturale, livello di abilità e tradizione musicale, interpretano insieme la partitura composta da Estaban Puebla. La città prende a prestito il suono di strumenti a fiato, a corda, a percussione e la voce dei cantanti, per restituirci un archivio di sonorità urbane all’interno di uno spazio visivo inconsueto e inaspettato. “Un gioco di sguardi e di ascolto, pensato per essere uno spazio che cambia casualmente proponendo diversi viaggi e incontri all’interno di una città in continua trasformazione”, chiosa l’artista.
Carlos Garaicoa (L’Avana, 1967) vive e lavora fra L’Avana e Madrid. Tra le mostre più importanti ricordiamo: SCAD Museum of Art, Savannah (2020); Peabody Essex Museum, Salem (2020); Lunds Konsthall e Skissernass Museum, Lund (2019); Parasol Unit Foundation, Londra (2018); Portoseguro, San Paolo (2018); Centro Gallego de Arte Contemporaneo, Santiago de Compostela (2018); Fondazione Merz, Torino (2017); MAAT, Lisbona (2017); Azkuna Zentroa, Bilbao (2017); Museum Villa Stuck, Monaco (2016); Nasjonalmuseet, Oslo (2015); CA2M Centro de Arte Dos de Mayo, Móstoles, Madrid (2014); Fundación Botín, Santander (2014); NC-Arte and FLORA ars + natura, Bogotá (2014); Kunsthaus Baselland Muttenz, Basel (2012); Kunstverein Braunschweig, Brunswick (2012); Contemporary Art Museum, Institute for Research in Art, Tampa (2007); H.F. Johnson Museum of Art, Cornell University, Ithaca, New York (2011); Stedelijk Museum Bureau Amsterdam (SMBA), Amsterdam (2010); Centre d’Art la Panera, Lérida (2011); Centro de Arte Contemporáneo de Caja de Burgos (CAB), Burgos (2011); National Museum of Contemporary Art (EMST), Atene (2011); Inhotim Instituto de Arte Contemporáneo, Brumadinho (2012); Caixa Cultural, Río de Janeiro (2008); Museo ICO (2012) e Matadero (2010), Madrid; IMMA, Dublino (2010); Palau de la Virreina, Barcelona (2006); Museum of Contemporary Art (M.O.C.A), Los Angeles (2005); Biblioteca Luis Ángel Arango, Bogotá (2000). L’artista ha preso parte a prestigiosi eventi internazionali: Biennale de l’Habana (1991, 1994, 1997, 2000, 2003, 2009, 2012, 2015), Shanghai (2010), São Paulo (1998, 2004), Venezia (2009, 2005), Johannesburg (1995), Liverpool (2006) e Mosca (2005); le Triennali di Auckland (2007), San Juan (2004), Yokohama (2001) e EchigoTsumari (2012); Documenta 11 (2003) e 14 (2017); PhotoEspaña 12 (2012).
Il percorso espositivo si compone di una serie di opere inedite: “Vertical” e “Sogniamo sulla superficie graffiata di un vetro” (2021); “Ciudad Archivo / Archive City” (2020), un nucleo di sculture in cui torna l’idea dell’architettura della città di notte; “S/T (Bend Building)”, un’opera dove Carlos Garaicoa gioca con la carta trasformandola in scultura. In platea l’artista presenta, per la prima volta in Italia, “Partitura”, un’installazione maturata negli ultimi dieci anni grazie alla collaborazione con 70 musicisti e tecnici. Concepita come opera corale, è il primo lavoro interattivo dell’artista cubano.
La riflessione sullo spazio urbano e architettonico è da sempre per Carlos Garaicoa una chiave d’accesso a paradigmi più complessi, dove la storia del presente e del recente passato si frammenta in segni, vestigia e relazioni. I dipinti e le sculture che danno forma a “Vertical” emergono da un esercizio di associazioni e incontri urbani, approfondiscono l’idea di architettura e il tradizionale object trouvé, nondimeno, sperimentano la tradizione musicale del tema con variazioni. “Camminando vicino allo studio a Madrid, racconta Garaicoa, attraversando un edificio in costruzione, ho trovato una delle strutture in ferro usate come basi per posizionare tubi metallici per la segnaletica, e le recinzioni di delimitazione che caratterizzano questi spazi. Le aperture e le forme suggestive di queste basi, con le loro geometrie stravaganti, surreali e quasi aliene, mi hanno portato a immaginare forme verticali, che si collegano all’idea di una città verticale, di edifici molto alti, anche di forme monolitiche e totemiche di una cultura lontana e futuristica”.
“Sogniamo sulla superficie graffiata di un vetro” nasce da una serie di domande sulla natura dell’immagine, sulla sua frammentazione e perpetuità nella cultura contemporanea. L’artista ce ne svela la genesi: “Mi ha sempre incuriosito molto quel testo che appare sugli specchi. “Gli oggetti nello specchio sono più vicini di quanto appaiano”. Questo testo è un misto di testo oggettivo e di divagazione poetica sulla natura dell’immagine. La distanza, l’apparenza, la presenza fisica, la duplicazione e l’inversione dell’immagine, tra gli altri temi, emergono nella relazione che manteniamo con questi piccoli oggetti, che determinano la nostra sicurezza a bordo di un’auto sulla strada e sulle vie pubbliche di una città. Il mio interesse e la mia curiosità sono cresciuti quando, in più di un’occasione, ho trovato un certo numero di specchietti retrovisori distrutti dall’impatto di un’altra auto. La moltiplicazione dell’immagine è poi riuscita a portare la mia immaginazione in luoghi straordinari (…) Si dice che viviamo nell’epoca dell’immagine, eppure in questo lavoro continuo a pensare al momento in cui parola e immagine convergono e mettono in discussione la realtà del “reale”, sostituendola con la “realtà” dell’”immaginabile” e del “possibile”. Questa installazione è un divenire dell’imago, che secondo Lezama Lima non è altro che il momento fondante di un’immagine, dove tutto comincia.”
L’ispirazione artistica di Garaicoa iniziata dalla sua curiosità per l’Architettura, sbirciando negli spartiti architettonici da lui disarticolati, inseguendo la tensione delle tante storie umane che si sono succedute nel tempo, e dei loro significati immanenti, prende forma anche nella serie “Ciudad Archivo / Archive City”. Qui gli edifici tornano ad essere i soggetti essenziali del dialogo tra l’individuo e l’ambiente urbano, su ciascun edificio campeggia una scritta al neon: Frases falsas / False phrases; J’accuse; Corrupto Frio Invierno / Corrupt Cold Winter; Geo-Política / Geo-Politic sono alcuni esempi. “Ancora una volta, spiega Garaicoa, ho cercato di ricreare processi di astrazione, poesia e fragilità attraverso le città (…). L’inclusione della scrittura, così come di alcune narrazioni che riflettono le tensioni sociali ed esistenziali attraverso il segno scritto della città, è stata ricorrente nella mia carriera. I miei disegni su carta come proposte architettoniche impossibili per L’Avana e per altre città, hanno mostrato questa ossessione e questa ricerca dell’integrazione del testo sia nel segno urbano che nel segno grafico”.
Un foglio di carta formato A3, tagliato e piegato, nelle mani di Garaicoa si trasforma in un frammento di città. Questo ciclo di disegni dal titolo “S/T (Bend Building)” evoca alcuni dei gesti scultorei della prima avanguardia russa e alcune proposte visive del Neoconcretismo brasiliano; cercando di appropriarsi di queste forme, crea uno spazio visivo che suggerisce sia mondi potenziali che utopisti.
“Partitura”, l’opera installata in platea, rappresenta un altro anello di questa catena di viaggi urbani. Carlos Garaicoa immagina un nuovo tipo di orchestra con la quale celebra il potenziale di unità creato dalla diversità e le possibilità che nascono dalla collaborazione tra culture e generi: 40 musicisti di strada, diversi per background culturale, livello di abilità e tradizione musicale, interpretano insieme la partitura composta da Estaban Puebla. La città prende a prestito il suono di strumenti a fiato, a corda, a percussione e la voce dei cantanti, per restituirci un archivio di sonorità urbane all’interno di uno spazio visivo inconsueto e inaspettato. “Un gioco di sguardi e di ascolto, pensato per essere uno spazio che cambia casualmente proponendo diversi viaggi e incontri all’interno di una città in continua trasformazione”, chiosa l’artista.
Carlos Garaicoa (L’Avana, 1967) vive e lavora fra L’Avana e Madrid. Tra le mostre più importanti ricordiamo: SCAD Museum of Art, Savannah (2020); Peabody Essex Museum, Salem (2020); Lunds Konsthall e Skissernass Museum, Lund (2019); Parasol Unit Foundation, Londra (2018); Portoseguro, San Paolo (2018); Centro Gallego de Arte Contemporaneo, Santiago de Compostela (2018); Fondazione Merz, Torino (2017); MAAT, Lisbona (2017); Azkuna Zentroa, Bilbao (2017); Museum Villa Stuck, Monaco (2016); Nasjonalmuseet, Oslo (2015); CA2M Centro de Arte Dos de Mayo, Móstoles, Madrid (2014); Fundación Botín, Santander (2014); NC-Arte and FLORA ars + natura, Bogotá (2014); Kunsthaus Baselland Muttenz, Basel (2012); Kunstverein Braunschweig, Brunswick (2012); Contemporary Art Museum, Institute for Research in Art, Tampa (2007); H.F. Johnson Museum of Art, Cornell University, Ithaca, New York (2011); Stedelijk Museum Bureau Amsterdam (SMBA), Amsterdam (2010); Centre d’Art la Panera, Lérida (2011); Centro de Arte Contemporáneo de Caja de Burgos (CAB), Burgos (2011); National Museum of Contemporary Art (EMST), Atene (2011); Inhotim Instituto de Arte Contemporáneo, Brumadinho (2012); Caixa Cultural, Río de Janeiro (2008); Museo ICO (2012) e Matadero (2010), Madrid; IMMA, Dublino (2010); Palau de la Virreina, Barcelona (2006); Museum of Contemporary Art (M.O.C.A), Los Angeles (2005); Biblioteca Luis Ángel Arango, Bogotá (2000). L’artista ha preso parte a prestigiosi eventi internazionali: Biennale de l’Habana (1991, 1994, 1997, 2000, 2003, 2009, 2012, 2015), Shanghai (2010), São Paulo (1998, 2004), Venezia (2009, 2005), Johannesburg (1995), Liverpool (2006) e Mosca (2005); le Triennali di Auckland (2007), San Juan (2004), Yokohama (2001) e EchigoTsumari (2012); Documenta 11 (2003) e 14 (2017); PhotoEspaña 12 (2012).
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