Alfred Eisenstaedt

© Alfred Eisenstaedt_The LIFE Picture Collection | Alfred Eisenstaedt, George Balanchine's School American Ballet. New York, USA, 1936

 

Dal 13 Giugno 2025 al 21 Settembre 2025

Torino

Luogo: CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia

Indirizzo: Via delle Rosine 18

Curatori: Monica Poggi

E-Mail info: camera@camera.to

Sito ufficiale: http://www.camera.to


Il programma espositivo del 2025 di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino prosegue con una grande mostra ineditadal 13 giugno al 21 settembre, che celebra in Italia il fotografo Alfred Eisenstaedt. Autore della famosa immagine "V-J Day in Times Square", in cui un marinaio bacia un’infermiera in mezzo a una folla festante al termine della Seconda Guerra Mondiale, Eisenstaedt è stato uno dei principali fotografi della rivista “Life”, per la quale ha raccontato il mondo e la sua contemporaneità attraverso uno sguardo divertito e indagatore.

A trent’anni dalla sua morte 
a ottanta dalla realizzazione del celebre scatto, l’esposizione curata da Monica Poggi presenta una selezione di 150 immagini, molte delle quali mai esposte, a partire dai primi scatti nella Germania degli anni Trenta, dove realizzò le inquietanti fotografie ai gerarchi nazisti, tra cui quella celeberrima a Joseph Goebbels. La mostra a CAMERA – la prima in Italia del 1984 – ripercorre tutto l’arco della sua carriera, passando dalla vita vertiginosa degli Stati Uniti del boom economico, al Giappone post-nucleare, fino alle ultime opere realizzate negli anni Ottanta.
Davanti al suo obiettivo ritroviamo anche personaggi come Sophia Loren, Marlene Dietrich, Marilyn Monroe, Albert Einstein e J. Robert Oppenheimer.
 
Due sezioni della mostra sono inoltre dedicate all'importante reportage che Eisenstaedt realizza in Europa prima della Seconda Guerra Mondiale e a quello realizzato in Italia nel dopoguerra, dove i cartelloni stradali iniziano a cambiare le prospettive e i paesaggi, riflettendo le trasformazioni sociali ed economiche in corso.
 
Lo stile di Eisenstaedt si inserisce nella grande tradizione documentaria americana, ma si arricchisce talvolta di visioni poetiche, che richiamano la pittura dell’Ottocento - come negli scatti dedicati alle ballerine di danza classica dove risuona l’eco delle opere di Degas - oppure di arguta ironia, costruita tramite scenari stranianti che richiamano gli espedienti dell’arte surrealista europea. «Quando scatto una fotografia – affermava Alfred Eisenstaedt – cerco di catturare non solo l'immagine di una persona o di un evento, ma anche l'essenza di quel momento».
 
Nato nel 1898 a Dirschau, nella Prussia Occidentale (oggi Polonia), il suo primo approccio con la fotografia avviene durante l’adolescenza, quando uno zio gli regala una Eastman Kodak Nr. 3, che lo accompagna durante tutti gli anni di studio. Alla fine degli anni Venti, inizia a lavorare per l’Associated Press, a cui segue nel 1929 la pubblicazione delle prime immagini sulla rivista tedesca “Berliner Illustrirte Zeitung”. Nel 1935, per fuggire alle leggi razziali, emigra negli Stati Uniti dove l’anno seguente inizia a collaborare con la celebre rivista americana “Life” con cui firmerà alcuni dei suoi servizi più conosciuti. Eisenstaedt muore nel 1995, all’età di novantasette anni, nella casa di villeggiatura sull’amata isola di Martha's Vineyard.


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