Anna Capolupo. BerlinoNowhere. Inconscio metropolitano vol. 2
Dal 29 Ottobre 2015 al 28 Novembre 2015
Torino
Luogo: Burning Giraffe Art Gallery
Indirizzo: via Eusebio Bava 8/a
Orari: dal martedì al sabato 14:30-19:30
Curatori: Giuseppe Savoca
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 5832745
E-Mail info: info@bugartgallery.com
Sito ufficiale: http://www.bugartgallery.com
A partire da giovedì 29 ottobre 2015, Burning Giraffe Art Gallery ospita la mostra BerlinoNowhere. Inconscio metropolitano vol. 2, seconda personale della giovane pittrice Anna Capolupo nello spazio espositivo di Via Eusebio Bava 8/a, a Torino.
Attraverso una collezione di diciassette opere – tra potenti dipinti di grandi dimensioni, disegni e micro-installazioni, in cui uno degli elementi urbani ritratti, il cemento, esce dalla tela per diventare esso stesso opera pittorica – , l’artista traccia un percorso attraverso la periferia urbana della capitale tedesca, ritraendo i luoghi dell’Inconscio metropolitano: quegli spazi architettonici che si annidano nel rimosso tanto delle grandi città quanto dei loro abitanti e da cui scaturiscono le pulsioni al cambiamento. Si tratta, per lo più, di ambienti abbandonati a se stessi, o di vestigia del passato industriale della città, che vengono trattati senza trasfigurazioni romantiche, ma cogliendone, in un’unica affascinante istantanea, il passato funzionale e le possibilità future, la loro intima essenza di architetture di transizione. Sono non-luoghi: ambienti che accomunano una metropoli all’altra e, allo stesso modo, legano gli uni agli altri gli inconsci dei loro abitanti. Si tratta di luoghi della memoria, sia perché tracciano il passaggio dell’artista nei luoghi stessi, nella città che ha vissuto e conosciuto intimamente, sia perché è proprio grazie all’ausilio fallibile della facoltà mnemonica che essi vengono ricostruiti. Sono non-luoghi della memoria, perché, pur avendo una resa visiva estremamente realistica, quasi tattile – grazie all’utilizzo della carta grezza e ruvida come supporto alle stratificazioni di colori acrilici, pastelli, tempere e grafite; un amalgama di sovrapposizioni e strappi che rende materica e percettibile la presenza tattile di alcuni degli elementi ritratti, come il ferro e il cemento – non hanno nulla di fotografico, ma vivono della tensione che l’artista pone nel tentativo di superare la fotografia.
«Anna Capolupo – scrive Giuseppe Savoca, curatore della mostra –, come un moderno Edward Hopper, fa suo un “sentimento metropolitano” e introduce elementi di crisi nell’ interpretazione della città; in particolare delle sue periferie, qualificandole in modo completamente diverso, rovesciandone il tema del degrado, sottolineandone l’atmosfera malinconica che avvolge tutte le cose e gli uomini a esse. Sono questi i luoghi che appartengono a tutti noi, quelle periferie dell’anima dove i ricordi si smaterializzano in sensazioni non più terrene e diventano sentire comune».
La mostra è il secondo di due capitoli di una ricognizione pittorica sugli spazi dell’Inconscio metropolitano, il primo dei quali è stato presentato nel giugno 2014, sempre da Burning Giraffe Art Gallery. In mostra sarà presente il catalogo TorinoBerlinoNowhere, edito da PRINP, che comprende entrambi i capitoli del progetto.
La mostra fa parte degli eventi delle rassegne Torino Incontra Berlino e ContemporaryArt del Comune di Torino.
Attraverso una collezione di diciassette opere – tra potenti dipinti di grandi dimensioni, disegni e micro-installazioni, in cui uno degli elementi urbani ritratti, il cemento, esce dalla tela per diventare esso stesso opera pittorica – , l’artista traccia un percorso attraverso la periferia urbana della capitale tedesca, ritraendo i luoghi dell’Inconscio metropolitano: quegli spazi architettonici che si annidano nel rimosso tanto delle grandi città quanto dei loro abitanti e da cui scaturiscono le pulsioni al cambiamento. Si tratta, per lo più, di ambienti abbandonati a se stessi, o di vestigia del passato industriale della città, che vengono trattati senza trasfigurazioni romantiche, ma cogliendone, in un’unica affascinante istantanea, il passato funzionale e le possibilità future, la loro intima essenza di architetture di transizione. Sono non-luoghi: ambienti che accomunano una metropoli all’altra e, allo stesso modo, legano gli uni agli altri gli inconsci dei loro abitanti. Si tratta di luoghi della memoria, sia perché tracciano il passaggio dell’artista nei luoghi stessi, nella città che ha vissuto e conosciuto intimamente, sia perché è proprio grazie all’ausilio fallibile della facoltà mnemonica che essi vengono ricostruiti. Sono non-luoghi della memoria, perché, pur avendo una resa visiva estremamente realistica, quasi tattile – grazie all’utilizzo della carta grezza e ruvida come supporto alle stratificazioni di colori acrilici, pastelli, tempere e grafite; un amalgama di sovrapposizioni e strappi che rende materica e percettibile la presenza tattile di alcuni degli elementi ritratti, come il ferro e il cemento – non hanno nulla di fotografico, ma vivono della tensione che l’artista pone nel tentativo di superare la fotografia.
«Anna Capolupo – scrive Giuseppe Savoca, curatore della mostra –, come un moderno Edward Hopper, fa suo un “sentimento metropolitano” e introduce elementi di crisi nell’ interpretazione della città; in particolare delle sue periferie, qualificandole in modo completamente diverso, rovesciandone il tema del degrado, sottolineandone l’atmosfera malinconica che avvolge tutte le cose e gli uomini a esse. Sono questi i luoghi che appartengono a tutti noi, quelle periferie dell’anima dove i ricordi si smaterializzano in sensazioni non più terrene e diventano sentire comune».
La mostra è il secondo di due capitoli di una ricognizione pittorica sugli spazi dell’Inconscio metropolitano, il primo dei quali è stato presentato nel giugno 2014, sempre da Burning Giraffe Art Gallery. In mostra sarà presente il catalogo TorinoBerlinoNowhere, edito da PRINP, che comprende entrambi i capitoli del progetto.
La mostra fa parte degli eventi delle rassegne Torino Incontra Berlino e ContemporaryArt del Comune di Torino.
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