Fausta Squatriti. Memento mori

Fausta Squatriti. Memento mori, Galleria Weber & Weber, Torino
Dal 5 November 2014 al 17 January 2015
Torino
Luogo: Galleria Weber & Weber
Indirizzo: via S. Tommaso 7
Orari: da martedì a sabato 15.30-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 19500694
E-Mail info: direzione@galleriaweber.it
Sito ufficiale: http://www.galleriaweber.it
La Galleria Weber & Weber presenta il lavoro recente di Fausta Squatriti, figura nota per l’ampiezza del suo campo espressivo condotto fin dagli esordi, nei primi anni ’60, con una personale ricerca trasversale che l’impegna sia nelle arti visive che nella scrittura, della quale si sono interessati grandi maestri come Gillo Dorfles e Giulio Carlo Argan, e critici delle più giovani generazioni.
Questa volta è lo storico dell’arte Dieter Ronte a scrivere di questa mostra “Memento mori”, nella quale sono esposte le opere degli ultimi quattro anni, espresse in tre diversi cicli tematici. Riccarda Turrina attraverso una lunga intervista con l’artista, indaga circa ragioni e modi che conducono Squatriti, da oltre cinquant’anni, in una ricerca totale, che pur tenendo conto di quanto accade nel mondo dell’arte in questi decenni, se ne discosta, quando non lo anticipa.
Alla fine degli anni ’80 l’artista da una svolta importante alla sua ricerca, basata sul rigore formale geometrico, e inizia una sorprendente evoluzione, sia tematica che formale. Si avvale ora di una complessa struttura compositiva, dittici, trittici, installazioni, che uniscono superficie e volume, attraverso l’uso di fotografia, segni astratti, e oggetti tridimensionali, uniti dalla necessità di porre il dito nella piaga, la contraddizione, ma anche l’equilibrio, che regola la vita nel creato, espresso nel senso del tragico, come destino ultimo dell’esistente.
La sua originaria passione per la struttura, alla base delle sculture degli anni ’80, con mutati valori formali, la conduce ai non scontati esiti di una algida messa in scena che rifugge dai pericoli del racconto e del giudizio morale. Squatriti osserva, denuda, con lucidità pervasa di pietas, senza l’eccesso narrativo del dramma.
Altro tratto che collega la ricerca attuale di Squatriti a quella inconsapevole dei suoi inizi adolescenziali, è il ritorno al disegno, antica passione e maestria, abbandonata negli anni del rigore. Già da anni l’artista ha ripreso in mano la matita, disegnando sorprendenti fiori indagati nei loro minimi dettagli anatomici, facendone una sorta di autopsia.
Ma ora ha alzato la posta con due cosmogonie di grandi dimensioni, cui ha dato il titolo di Memento Mori. Il fitto di fiori, freschi, appassiti, marci, secchi, ingarbugliati gli uni negli altri, disegnati con la sola matita in modo magistrale, ci dice della bellezza, viatico necessario che introduce l’artista stessa e chi guarda nel cuore di una allegoria della morte: fragilità, corruzione, disfacimento di tutto quello che, per un tratto temporale, è vivo e mutevole, destinato a lasciare, anche quando umile come uno scarto, l’impronta della propria esistenza.
Su questo tema si innesta anche il complesso quanto commovente libro d’artista In memoria, creato usufruendo di documenti emersi recentemente, riguardanti l’incarcerazione a “Le Nuove” di Torino, di 36 donne ebree torinesi, molte delle quali anzianissime, avvenuta nel ’43.
Questa volta è lo storico dell’arte Dieter Ronte a scrivere di questa mostra “Memento mori”, nella quale sono esposte le opere degli ultimi quattro anni, espresse in tre diversi cicli tematici. Riccarda Turrina attraverso una lunga intervista con l’artista, indaga circa ragioni e modi che conducono Squatriti, da oltre cinquant’anni, in una ricerca totale, che pur tenendo conto di quanto accade nel mondo dell’arte in questi decenni, se ne discosta, quando non lo anticipa.
Alla fine degli anni ’80 l’artista da una svolta importante alla sua ricerca, basata sul rigore formale geometrico, e inizia una sorprendente evoluzione, sia tematica che formale. Si avvale ora di una complessa struttura compositiva, dittici, trittici, installazioni, che uniscono superficie e volume, attraverso l’uso di fotografia, segni astratti, e oggetti tridimensionali, uniti dalla necessità di porre il dito nella piaga, la contraddizione, ma anche l’equilibrio, che regola la vita nel creato, espresso nel senso del tragico, come destino ultimo dell’esistente.
La sua originaria passione per la struttura, alla base delle sculture degli anni ’80, con mutati valori formali, la conduce ai non scontati esiti di una algida messa in scena che rifugge dai pericoli del racconto e del giudizio morale. Squatriti osserva, denuda, con lucidità pervasa di pietas, senza l’eccesso narrativo del dramma.
Altro tratto che collega la ricerca attuale di Squatriti a quella inconsapevole dei suoi inizi adolescenziali, è il ritorno al disegno, antica passione e maestria, abbandonata negli anni del rigore. Già da anni l’artista ha ripreso in mano la matita, disegnando sorprendenti fiori indagati nei loro minimi dettagli anatomici, facendone una sorta di autopsia.
Ma ora ha alzato la posta con due cosmogonie di grandi dimensioni, cui ha dato il titolo di Memento Mori. Il fitto di fiori, freschi, appassiti, marci, secchi, ingarbugliati gli uni negli altri, disegnati con la sola matita in modo magistrale, ci dice della bellezza, viatico necessario che introduce l’artista stessa e chi guarda nel cuore di una allegoria della morte: fragilità, corruzione, disfacimento di tutto quello che, per un tratto temporale, è vivo e mutevole, destinato a lasciare, anche quando umile come uno scarto, l’impronta della propria esistenza.
Su questo tema si innesta anche il complesso quanto commovente libro d’artista In memoria, creato usufruendo di documenti emersi recentemente, riguardanti l’incarcerazione a “Le Nuove” di Torino, di 36 donne ebree torinesi, molte delle quali anzianissime, avvenuta nel ’43.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 6 September 2025 al 25 January 2026 Roma | Museo Storico della Fanteria
Gauguin. Il diario di Noa Noa e altre avventure
-
Dal 6 September 2025 al 11 January 2026 Livorno | Villa Mimbelli
Giovanni Fattori. Una rivoluzione in pittura
-
Dal 21 August 2025 al 21 September 2025 Bologna | Palazzo Pallavicini
Jack Vettriano
-
Dal 7 August 2025 al 9 November 2025 Pesaro | Musei Civici di Palazzo Mosca
Nino Caffè. Tra naturalismo e satira
-
Dal 31 August 2025 al 5 October 2025 Todi | Palazzo del Popolo
Ian Davenport. Holding our Centre
-
Dal 1 August 2025 al 11 January 2026 Domodossola | Musei civici “Gian Giacomo Galletti” in Palazzo San Francesco
Fuori dai confini della realtà. Tra Klee, Chagall e Picasso