Giorgio Avigdor. N.Y. 2014
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Giorgio Avigdor. N.Y. 2014, Paolo Tonin arte contemporanea, Torino
Dal 08 Novembre 2014 al 19 Dicembre 2014
Torino
Luogo: Paolo Tonin arte contemporanea
Indirizzo: via San Tommaso 6
Orari: da lunedì a venerdì 10.30-19; sabato su appuntamento
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 19710514
E-Mail info: info@toningallery.com
Sito ufficiale: http://www.toningallery.com
La mostra consta di venticinque fotografie a colori vibranti, romantiche, formalmente impeccabili, che come pezzetti di profumate madeleines precipitano lo spettatore in una sorta di varco spazio- temporale: immagini di interni newyorchesi spalancano le finestre su vie che abbiamo già percorso tenuti per mano dall'autore, scene di strada, vedute di mercati, vetrine di negozi.
La quotidianità disadorna nel quartiere dove l’autore vive da quindici anni somiglia o meglio si identifica in un flusso continuo che, dalle vedute austere di via Saluzzo a Torino del secolo che ci siamo lasciati alle spalle, si apre ad una solarità seppur melanconica di spazi più ampi che l'autore colma di figure che assurgono come per incanto ad un valore estetico autonomo,che ancora una volta fa di architetture e paesaggi personaggi con il loro carattere.
Giorgio Avigdor è arrivato a queste immagini dopo un brillante carriera di fotografo di costume e ambiente urbano e ha inventato un poetico e sfumato vocabolario per descrivere la realtà delle sua New York.
La quotidianità disadorna nel quartiere dove l’autore vive da quindici anni somiglia o meglio si identifica in un flusso continuo che, dalle vedute austere di via Saluzzo a Torino del secolo che ci siamo lasciati alle spalle, si apre ad una solarità seppur melanconica di spazi più ampi che l'autore colma di figure che assurgono come per incanto ad un valore estetico autonomo,che ancora una volta fa di architetture e paesaggi personaggi con il loro carattere.
Giorgio Avigdor è arrivato a queste immagini dopo un brillante carriera di fotografo di costume e ambiente urbano e ha inventato un poetico e sfumato vocabolario per descrivere la realtà delle sua New York.
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