Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura

Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura

 

Dal 18 Aprile 2025 al 19 Ottobre 2025

Torino

Luogo: Museo Nazionale della Montagna

Indirizzo: Piazzale Monte dei Cappuccini 7

Orari: Da martedì a venerdì dalle 10.30 alle 18.00 Sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00 Lunedì chiuso La biglietteria chiude 30′ prima dell’orario di chiusura

Curatori: Mattia Gargano e Veronica Lisino

Costo del biglietto: Intero 10,00 € Ridotto 7,00 € Soci CAI 6,00 Gratuito Abbonamento Piemonte Musei e Torino+Piemonte Card, bambini sotto i 10 anni €

Telefono per informazioni: +39 011 6604104

E-Mail info: posta@museomontagna.org

Sito ufficiale: http://www.museomontagna.org


A quarant’anni di distanza, il Museomontagna dedica una nuova mostra a Guido Rey, figura poliedrica al crocevia tra alpinismo, fotografia e letteratura. I nuovi studi si sono basati sul riordino e la catalogazione, condotti nel 2024 grazie al sostegno della Regione Piemonte, del complesso di fondi Guido Rey – conservato al Centro Documentazione Musemontagna. Grazie a questo accurato lavoro, è emerso materiale fotografico e documentale inedito, finora poco valorizzato.

Un nuovo sguardo ha dunque consentito di rivalutare l’identità di un personaggio che in passato è stato confinato entro schemi fin troppo rigidi e che, invece, meriterebbe di essere riconsiderato  nella molteplicità delle sue manifestazioni, valorizzando il suo legame con la cultura piemontese e la sua apertura verso contesti più ampi: attraverso viaggi e relazioni con figure internazionali dell’alpinismo e dell’arte, Rey ha saputo, infatti, assimilare e rielaborare le suggestioni offerte dalle sue molteplici esperienze.

Il titolo della mostra richiama la definizione di Rey come amateur, ossia dilettante, termine che tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo indicava chi si dedicava a un’attività per puro passatempo. Eppure, gli esiti alpinistici, fotografici e letterari di Rey sembrano far pensare a un professionista, se si considerano anche i premi e i riconoscimenti in Italia e all’estero di cui ha goduto in vita. D’altronde, l’essere un dilettante gli ha consentito la libertà espressiva per passare con naturalezza dal disegno alla scrittura e dalla scrittura alla fotografia, «libero di inseguire le proprie aspirazioni e di realizzare i propri ideali», come ha felicemente sintetizzato Giuseppe Garimoldi, curatore della precedente mostra del 1986.
 

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