Mario Daniele. Bianca neve, metafora del silenzio
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Mario Daniele. Bianca neve, metafora del silenzio, Riccardo Costantini Contemporary, Torino
Dal 26 Settembre 2014 al 01 Novembre 2014
Torino
Luogo: Riccardo Costantini Contemporary
Indirizzo: via della Rocca 6/b
Orari: da martedì a sabato 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 011 8141099
E-Mail info: info@rccontemporary.com
Sito ufficiale: http://www.rccontemporary.com
In mostra una ventina di opere fotografiche (2010-2014) tratte dalla ricerca sul paesaggio invernale di Mario Daniele, insieme ad una serie di ritratti. Ritratti e paesaggi di trascendenza eterea, tanto da evocare delicati e morbidi disegni a matita. Immagini di elegante minimalismo, dove il bianco della neve lascia trasparire l'essenza delle forme.
“Paesaggi innevati avvolti in una luce soffusa, morbida, ovattata, dove le presenze degli alberi e le geometrie dei filari delle viti non si stagliano, ma affiorano e sfumano, compaiono lievi e intense nella nebbia, tra le brume, nel biancore della neve. Immagini sospese in un tempo senza tempo, quasi fiabesche, delicate come un disegno a matita su un foglio bianco con pochi tratti leggeri che non vogliono imporsi, ma suggerire l’incanto della terra e del non-svelato.
Immagini quasi evanescenti, evocative e mai puramente descrittive, che si nutrono di quel vuoto e quel silenzio nei quali è possibile far emergere la voce della terra senza dissiparne il segreto, senza tradirne il linguaggio. Mario Daniele ci offre i suoi paesaggi poetici e affabili, come un dono nato da uno sguardo amorevole e paziente che sa farsi accoglimento e ascolto, che si trasforma in un’esperienza affettiva, mentale ed emotiva, di fronte alla natura. Un dono capace di allontanare il rumore del mondo e l’ansia del tempo che incalza, per farci di nuovo udire la voce silenziosa della terra, per salvarla dall’oblio in cui sempre più la releghiamo. Simili a metafore del silenzio, le sue immagini ci invitano a un tacere rasserenante, a pensieri fluttuanti simili ai sogni ad occhi aperti, a fantasticherie dolci e profonde.
Un invito che pare raccolto e rilanciato dai minuscoli ritratti che, come lievi contrappunti, accompagnano le immagini dei suoi paesaggi innevati. A loro volta evanescenti e leggeri, questi ritratti di volti spesso celati suggeriscono sguardi amorevoli, protesi verso un altrove o verso un’interiorità pensosa e serena. Come guide gentili, tali immagini di visi nascosti e sguardi sospesi ci invitano a un possibile percorso verso il silenzio quale spazio dell’ascolto di sé e dell’incontro con un paesaggio che non è più inerte davanti a noi, ma ci riguarda e ci attraversa”
Gigliola Foschi
Mario Daniele nasce nel 1950. Vive e lavora a Savigliano (CN).
Dal 2006 inizia le sue ricerche sul tema del paesaggio. Nel 2008, con la serie Océan, dedicata alle coste atlantiche della Francia, riceve il primo premio al LuccaPhotoFest; in concomitanza con il festival, la serie viene esposta a Palazzo Guinigi (Lucca). Nel 2010, durante il SI Fest a Savignano, il lavoro Inverno, realizzato tra le colline innevate delle Langhe, è visto e apprezzato dal collezionista Fabio Castelli. Da quell'incontro nasce l'invito a partecipare, l'anno successivo, alla prima edizione di MIA Fair (Milan Image Art Fair) di cui Castelli è ideatore e direttore artistico. La ricerca sul paesaggio continua con Quel sentiero per il lago, indagine poetica sui laghi alpini e le montagne, che viene presentata a MIA Fair 2013. In parallelo, dal 2010 porta avanti la serie Nei musei, dedicata a momenti di vita all'interno di spazi museali.
“Paesaggi innevati avvolti in una luce soffusa, morbida, ovattata, dove le presenze degli alberi e le geometrie dei filari delle viti non si stagliano, ma affiorano e sfumano, compaiono lievi e intense nella nebbia, tra le brume, nel biancore della neve. Immagini sospese in un tempo senza tempo, quasi fiabesche, delicate come un disegno a matita su un foglio bianco con pochi tratti leggeri che non vogliono imporsi, ma suggerire l’incanto della terra e del non-svelato.
Immagini quasi evanescenti, evocative e mai puramente descrittive, che si nutrono di quel vuoto e quel silenzio nei quali è possibile far emergere la voce della terra senza dissiparne il segreto, senza tradirne il linguaggio. Mario Daniele ci offre i suoi paesaggi poetici e affabili, come un dono nato da uno sguardo amorevole e paziente che sa farsi accoglimento e ascolto, che si trasforma in un’esperienza affettiva, mentale ed emotiva, di fronte alla natura. Un dono capace di allontanare il rumore del mondo e l’ansia del tempo che incalza, per farci di nuovo udire la voce silenziosa della terra, per salvarla dall’oblio in cui sempre più la releghiamo. Simili a metafore del silenzio, le sue immagini ci invitano a un tacere rasserenante, a pensieri fluttuanti simili ai sogni ad occhi aperti, a fantasticherie dolci e profonde.
Un invito che pare raccolto e rilanciato dai minuscoli ritratti che, come lievi contrappunti, accompagnano le immagini dei suoi paesaggi innevati. A loro volta evanescenti e leggeri, questi ritratti di volti spesso celati suggeriscono sguardi amorevoli, protesi verso un altrove o verso un’interiorità pensosa e serena. Come guide gentili, tali immagini di visi nascosti e sguardi sospesi ci invitano a un possibile percorso verso il silenzio quale spazio dell’ascolto di sé e dell’incontro con un paesaggio che non è più inerte davanti a noi, ma ci riguarda e ci attraversa”
Gigliola Foschi
Mario Daniele nasce nel 1950. Vive e lavora a Savigliano (CN).
Dal 2006 inizia le sue ricerche sul tema del paesaggio. Nel 2008, con la serie Océan, dedicata alle coste atlantiche della Francia, riceve il primo premio al LuccaPhotoFest; in concomitanza con il festival, la serie viene esposta a Palazzo Guinigi (Lucca). Nel 2010, durante il SI Fest a Savignano, il lavoro Inverno, realizzato tra le colline innevate delle Langhe, è visto e apprezzato dal collezionista Fabio Castelli. Da quell'incontro nasce l'invito a partecipare, l'anno successivo, alla prima edizione di MIA Fair (Milan Image Art Fair) di cui Castelli è ideatore e direttore artistico. La ricerca sul paesaggio continua con Quel sentiero per il lago, indagine poetica sui laghi alpini e le montagne, che viene presentata a MIA Fair 2013. In parallelo, dal 2010 porta avanti la serie Nei musei, dedicata a momenti di vita all'interno di spazi museali.
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