Nato a Ivrea
Dal 31 Gennaio 2014 al 23 Marzo 2014
Ivrea | Torino
Luogo: Museo Civico P. A. Garda
Indirizzo: p.zza Ottinetti 18
Orari: sabato e domenica 15-19; da martedì a venerdì 9-13
Enti promotori:
- Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte
- MAE
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto over 65 € 4; scuole € 3
Telefono per informazioni: +39 0125 410314/ 0125 634155
E-Mail info: musei@comune.ivrea.to.it
Sito ufficiale: http://www.museogardaivrea.it
Il 31 gennaio 2014 sarà una data storica per la città di Ivrea: dopo anni di chiusura e un importante lavoro di restauro, l’antico monastero di Santa Chiara in Piazza Ottinetti tornerà a ospitare il Museo Civico “Pier Alessandro Garda”. Per tutta la serata il museo sarà aperto dalle ore 21.30 alle 24 e si potrà visitare il rinnovato allestimento delle tre sezioni che costituiscono il percorso museale: la collezione archeologica, quella di arte orientale donata alla città da Pier Alessandro Garda e quella di opere pittoriche di Abdone Croff, donata alla città da Lucia Guelpa.
La sezione archeologica, il cui progetto scientifico è stato curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e MAE, raccoglie le testimonianze della città e del suo territorio dall’età neolitica fino al periodo basso medievale. Ampio spazio è dedicato in particolare al periodo romano della colonia di Eporedia – dedotta nel 101/100 a.C. come avamposto militare e strategico sulla riva sinistra della Dora Baltea – documentato da importanti reperti come la “stele del gromatico”, con la raffigurazione dello strumento utilizzato dai Romani per segnare la centuriazione del territorio. Il primo nucleo della collezione fu raccolto dal conte Carlo Francesco Baldassarre Perrone, coadiuvato dal conte Paolo Pinchia.
La collezione orientale è il frutto della raccolta personale di Pier Alessandro Garda, consistente in oltre 500 opere da lui donate alla città nel 1874, e della raccolta di Palazzo Giusiana, prima sede del museo. Tra i due fondi, quello del Garda comprende per la gran parte oggetti provenienti dal Giappone, mentre il secondo – già di proprietà del conte Carlo Francesco Baldassarre Perrone (1718-1802) – comprende diversi oggetti cinesi e di altri paesi asiatici. La collezione conserva una ricca varietà di oggetti realizzati con diversi materiali: metallo, porcellana, lacca, carta, seta, legno, bambù, avorio, guscio di tartaruga, vetro, paglia e altri ancora, risalenti al periodo Edo e inizio Meiji. Il settore più numeroso è quello degli oggetti in metallo, corrispondente a circa un terzo del numero totale, seguiti da quelli in lacca, porcellana e dalle pitture.
La collezione Croff è composta da quadri di artisti fondamentali per la storia dell'arte italiana. Pervenuti al Comune di Ivrea grazie alle volontà testamentarie della signora Lucia Guelpa, la collezione è il frutto della passione per la pittura di Abdone Croff. Egli, seguendo la sua formazione umanistica e il suo amore per l’arte, nell’arco di una decina d’anni riuscì a collezionare una cinquantina di dipinti e disegni, fra i quali alcuni veri e propri capolavori: il dipinto trecentesco “Crocifissione e santi” di Giovanni del Biondo, l'intenso “Ritratto d'uomo” di Annibale Caracci, il celebre “La Superbiosa” di Filadelfo Simi, gli inusuali “Pesche sulla frasca” e “Bosco di lauri” di Giorgio De Chirico, il magistrale “Ritratto di Cinciarda” di Pietro Annigoni.
A rendere ancor più preziosa la collezione le opere di Neri di Bicci, Bergognone, Francesco Bassano, Nicolas Régnier, Alfred Emile Léopold Stevens, Giuseppe Palizzi, Xavier e Antonio Bueno.
Accanto alle tre collezioni stabili, il Museo inaugura nella stessa serata l'importante mostra Simmetrie, dedicata al pittore Pietro Annigoni (l'artista più rappresentato nella collezione Croff) e impreziosita per l'occasione da opere provenienti dalla collezione di proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e da collezioni private.
La sezione archeologica, il cui progetto scientifico è stato curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e MAE, raccoglie le testimonianze della città e del suo territorio dall’età neolitica fino al periodo basso medievale. Ampio spazio è dedicato in particolare al periodo romano della colonia di Eporedia – dedotta nel 101/100 a.C. come avamposto militare e strategico sulla riva sinistra della Dora Baltea – documentato da importanti reperti come la “stele del gromatico”, con la raffigurazione dello strumento utilizzato dai Romani per segnare la centuriazione del territorio. Il primo nucleo della collezione fu raccolto dal conte Carlo Francesco Baldassarre Perrone, coadiuvato dal conte Paolo Pinchia.
La collezione orientale è il frutto della raccolta personale di Pier Alessandro Garda, consistente in oltre 500 opere da lui donate alla città nel 1874, e della raccolta di Palazzo Giusiana, prima sede del museo. Tra i due fondi, quello del Garda comprende per la gran parte oggetti provenienti dal Giappone, mentre il secondo – già di proprietà del conte Carlo Francesco Baldassarre Perrone (1718-1802) – comprende diversi oggetti cinesi e di altri paesi asiatici. La collezione conserva una ricca varietà di oggetti realizzati con diversi materiali: metallo, porcellana, lacca, carta, seta, legno, bambù, avorio, guscio di tartaruga, vetro, paglia e altri ancora, risalenti al periodo Edo e inizio Meiji. Il settore più numeroso è quello degli oggetti in metallo, corrispondente a circa un terzo del numero totale, seguiti da quelli in lacca, porcellana e dalle pitture.
La collezione Croff è composta da quadri di artisti fondamentali per la storia dell'arte italiana. Pervenuti al Comune di Ivrea grazie alle volontà testamentarie della signora Lucia Guelpa, la collezione è il frutto della passione per la pittura di Abdone Croff. Egli, seguendo la sua formazione umanistica e il suo amore per l’arte, nell’arco di una decina d’anni riuscì a collezionare una cinquantina di dipinti e disegni, fra i quali alcuni veri e propri capolavori: il dipinto trecentesco “Crocifissione e santi” di Giovanni del Biondo, l'intenso “Ritratto d'uomo” di Annibale Caracci, il celebre “La Superbiosa” di Filadelfo Simi, gli inusuali “Pesche sulla frasca” e “Bosco di lauri” di Giorgio De Chirico, il magistrale “Ritratto di Cinciarda” di Pietro Annigoni.
A rendere ancor più preziosa la collezione le opere di Neri di Bicci, Bergognone, Francesco Bassano, Nicolas Régnier, Alfred Emile Léopold Stevens, Giuseppe Palizzi, Xavier e Antonio Bueno.
Accanto alle tre collezioni stabili, il Museo inaugura nella stessa serata l'importante mostra Simmetrie, dedicata al pittore Pietro Annigoni (l'artista più rappresentato nella collezione Croff) e impreziosita per l'occasione da opere provenienti dalla collezione di proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e da collezioni private.
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