Supernaturale
Uli Westphal, Supernaturale, NOPX|limitededitionpics, Torino
Dal 01 Giugno 2012 al 30 Giugno 2012
Torino
Luogo: NOPX|limitededitionpics
Indirizzo: via Saluzzo 30
Orari: da martedì a venerdi 10-13/ 15-18 e su appuntamento
Curatori: Irina Novarese
Telefono per informazioni: +39 328 7055257/
E-Mail info: info@nopx.it
Sito ufficiale: http://www.nopx.it
Si apre con Supernaturale il ciclo di mostre che NOPX|limitededitionpics ha scelto di affidare a vari artisti che, all’occasione, diventano curatori: a dare il via a questo progetto è Irina Novarese, artista visuale di stanza a Berlino, che ha scelto di presentare (per la prima volta in Italia) il lavoro di Uli Westphal: lightbox, neon colorati, ma anche ortaggi, cibi, bizzarri bugiardini di storia “supernaturale”, oltre a diverse paia di occhiali polarizzati per leggere ed imparare ad interpretare, attraverso il cibo, i rapporti tra l’uomo e l’ambiente urbano.
Uli Westphal (1980) è un ricercatore metodico, attento osservatore, un collezionista, critico, ordinato. È un esteta della raccolta e della catalogazione; é un artista che con costanza e curiosità segue la sua indagine nel contesto di una produzione artistica dalla pratica quotidiana. Per questo il suo lavoro mi affascina; ogni volta che lo vedo mi fa scoprire cose nuove, mi fa percepire quello che ci circonda indicando altri metodi di lettura per il mondo che viviamo.
La forza visiva della ricerca di Uli é proprio nell'impiegare quelle stesse regole che il mercato utilizza per adescare i nostri sensi: rappresentazioni che ben conosciamo e che ci dimentichiamo sovente di osservare con occhio critico. Come le altre verdure e frutti, le tipologie di pomodori sembrano quasi infinite; fotografate in un catalogo delle diversitàdalla norma proposta ed imposta da un'estetica di mercato che molti di noi hanno inconsapevolmente assimilato.
Uli Westphal non esplora soltanto i mercati cercando il “diverso” che é poi il naturale, ma lui stesso sperimenta con specie non più coltivate proprio perché l'industria alimentare sceglie a priori quale aspetto debbano avere limoni, peperoni, arance e carote. Specie che risultano quasi esotiche perché non più viste tra le cassette degli ortaggi venduti nei supermercati. Sono questi i luoghi che utilizziamo e che Uli osserva - così come i direttori di marketing studiano noi - scoprendone e rivelandoci le strutture, i trucchi che dovrebbero ingannare la nostra percezione.
Ci riescono? Quello che desidero dall'arte é l'apertura a nuove domande, il venir appassionati.
Il metodo artistico di Uli Westphal, a parer mio, offre proprio questo.
Un non-luogo è uno spazio definito per la sottrazione di tre elementi: identità, relazioni sociali, storia. Milioni di individualità vi si incrociano,spinti dal desiderio frenetico di consumare o accelerare le operazioni quotidiane: nei non-luoghi si transita ma non si vive. Il supermercato è un non-luogo, un prodotto della submodernità dove passare senza lasciare nulla e dove nulla si raccoglie che non abbia uno stretto valore commerciale. Il supermercato, secondo un modello apparentemente democratico, ma in realtà fortemente autoritario,è caratterizzato da un clima e un ambiente generale neutro, artficiale, totalmente controllato e privo di reali relazioni dall’esterno di ruoli contigui o contestualmente collegati. Il rapporto tra un non-luogo e i suoi abitanti avviene tramite simboli quali parole, voci registrate, cartelloni pubblicitari. L’individuo viene privato di tutte le sue caratteristiche personali, si trasforma in “utente”, un semplice cliente o fruitore. In questo “mercato dai super-poteri” i tradizionali sacchetti di carta vengono sostituiti da un packaging che, mostrando immagini fortemente evocative, si trasforma in un media pubblicitario portatile e rassicura un consumatore ormai privo del contatto diretto con i luoghi e i soggetti della produzione. L’organizzazione e la disposizione dei reparti alimentari coreografano il visitatore conducendolo attraverso un labirinto di abbondanza senza fine, isole di cibo elaborate a tal punto da diventare irriconoscibili e agglomerati di frutta e verdura esteticamente perfetta, uniforme e caratterizzata dalla completa assenza di anomalie botaniche. Nel non-luogo del supermercato, laddove l’acquisto diventa emozionale e compulsivo, il valore commerciale del prodotto sta nella dimensione, nel colore e nella assenza di imperfezioni esteriori. Sotto l’egida di una branca dell’economia chiamata “grande distribuzione”, il cibo passa da organismo biologico a prodotto industriale.
Classe 1980, Uli Westphal è un artista tedesco che vive e lavora a Berlino. La sua ricerca indaga sulle modalità in cui gli esseri umani percepiscono, raffigurano e trasformano il mondo naturale. A caratterizzare la sua produzione artistica è il connubio tra l’utilizzo di metodi scientifici ed un’accurata ricerca estetica che vuole rappresentare le tematiche: le sue opere consistono in raccolte, sistemi di classificazioni, simulazione e set-up sperimentali.
“Supernaturale” sono i trucchi psicologici che vengono utilizzati nei supermercati: illusioni ottiche, manipolazioni di luci e colori, ripetizioni e giochi di specchi che fanno riflettere su come il rapporto tra uomo e cibo stia diventando post-naturale, super-naturale.
Un progetto artistico, che con velata ironia, denuncia un distacco generale dal mondo naturale in favore di un prodotto industriale prevedibile, uniforme, perfetto. Nelle opere presenti in mostra, attraverso l’utilizzo di una metodologia scientifica, l’arte si fa veicolo di ricerca, osservazione e conoscenza. Oltrepassando il confine tra progetto artistico e reportage, Westphal medita informazioni per creare nuove controinformazioni. Il prodotto che ne risulta è uno studio dell’uomo analizzato nell’ambiente urbano in rapporto con tecnologie, consumismo e alienazione dove lo scontro tra società umana e società della natura viene tradotto attraverso il rapporto tra uomo e cibo.
Uli Westphal (1980) è un ricercatore metodico, attento osservatore, un collezionista, critico, ordinato. È un esteta della raccolta e della catalogazione; é un artista che con costanza e curiosità segue la sua indagine nel contesto di una produzione artistica dalla pratica quotidiana. Per questo il suo lavoro mi affascina; ogni volta che lo vedo mi fa scoprire cose nuove, mi fa percepire quello che ci circonda indicando altri metodi di lettura per il mondo che viviamo.
La forza visiva della ricerca di Uli é proprio nell'impiegare quelle stesse regole che il mercato utilizza per adescare i nostri sensi: rappresentazioni che ben conosciamo e che ci dimentichiamo sovente di osservare con occhio critico. Come le altre verdure e frutti, le tipologie di pomodori sembrano quasi infinite; fotografate in un catalogo delle diversitàdalla norma proposta ed imposta da un'estetica di mercato che molti di noi hanno inconsapevolmente assimilato.
Uli Westphal non esplora soltanto i mercati cercando il “diverso” che é poi il naturale, ma lui stesso sperimenta con specie non più coltivate proprio perché l'industria alimentare sceglie a priori quale aspetto debbano avere limoni, peperoni, arance e carote. Specie che risultano quasi esotiche perché non più viste tra le cassette degli ortaggi venduti nei supermercati. Sono questi i luoghi che utilizziamo e che Uli osserva - così come i direttori di marketing studiano noi - scoprendone e rivelandoci le strutture, i trucchi che dovrebbero ingannare la nostra percezione.
Ci riescono? Quello che desidero dall'arte é l'apertura a nuove domande, il venir appassionati.
Il metodo artistico di Uli Westphal, a parer mio, offre proprio questo.
Un non-luogo è uno spazio definito per la sottrazione di tre elementi: identità, relazioni sociali, storia. Milioni di individualità vi si incrociano,spinti dal desiderio frenetico di consumare o accelerare le operazioni quotidiane: nei non-luoghi si transita ma non si vive. Il supermercato è un non-luogo, un prodotto della submodernità dove passare senza lasciare nulla e dove nulla si raccoglie che non abbia uno stretto valore commerciale. Il supermercato, secondo un modello apparentemente democratico, ma in realtà fortemente autoritario,è caratterizzato da un clima e un ambiente generale neutro, artficiale, totalmente controllato e privo di reali relazioni dall’esterno di ruoli contigui o contestualmente collegati. Il rapporto tra un non-luogo e i suoi abitanti avviene tramite simboli quali parole, voci registrate, cartelloni pubblicitari. L’individuo viene privato di tutte le sue caratteristiche personali, si trasforma in “utente”, un semplice cliente o fruitore. In questo “mercato dai super-poteri” i tradizionali sacchetti di carta vengono sostituiti da un packaging che, mostrando immagini fortemente evocative, si trasforma in un media pubblicitario portatile e rassicura un consumatore ormai privo del contatto diretto con i luoghi e i soggetti della produzione. L’organizzazione e la disposizione dei reparti alimentari coreografano il visitatore conducendolo attraverso un labirinto di abbondanza senza fine, isole di cibo elaborate a tal punto da diventare irriconoscibili e agglomerati di frutta e verdura esteticamente perfetta, uniforme e caratterizzata dalla completa assenza di anomalie botaniche. Nel non-luogo del supermercato, laddove l’acquisto diventa emozionale e compulsivo, il valore commerciale del prodotto sta nella dimensione, nel colore e nella assenza di imperfezioni esteriori. Sotto l’egida di una branca dell’economia chiamata “grande distribuzione”, il cibo passa da organismo biologico a prodotto industriale.
Classe 1980, Uli Westphal è un artista tedesco che vive e lavora a Berlino. La sua ricerca indaga sulle modalità in cui gli esseri umani percepiscono, raffigurano e trasformano il mondo naturale. A caratterizzare la sua produzione artistica è il connubio tra l’utilizzo di metodi scientifici ed un’accurata ricerca estetica che vuole rappresentare le tematiche: le sue opere consistono in raccolte, sistemi di classificazioni, simulazione e set-up sperimentali.
“Supernaturale” sono i trucchi psicologici che vengono utilizzati nei supermercati: illusioni ottiche, manipolazioni di luci e colori, ripetizioni e giochi di specchi che fanno riflettere su come il rapporto tra uomo e cibo stia diventando post-naturale, super-naturale.
Un progetto artistico, che con velata ironia, denuncia un distacco generale dal mondo naturale in favore di un prodotto industriale prevedibile, uniforme, perfetto. Nelle opere presenti in mostra, attraverso l’utilizzo di una metodologia scientifica, l’arte si fa veicolo di ricerca, osservazione e conoscenza. Oltrepassando il confine tra progetto artistico e reportage, Westphal medita informazioni per creare nuove controinformazioni. Il prodotto che ne risulta è uno studio dell’uomo analizzato nell’ambiente urbano in rapporto con tecnologie, consumismo e alienazione dove lo scontro tra società umana e società della natura viene tradotto attraverso il rapporto tra uomo e cibo.
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