Debora Hirsch. Até aqui
Dal 14 Settembre 2021 al 06 Novembre 2021
Trento
Luogo: Boccanera Gallery Milano
Indirizzo: Via Ventura 6
Telefono per informazioni: +39 340 5747013
E-Mail info: info@boccaneragallery.com
Sito ufficiale: http://www.boccaneragallery.com
Per la sua nuova personale alla Boccanera Gallery a Trento e Milano, Debora Hirsch presenta una serie di lavori inediti con i quali continua il suo affascinante lavoro di cucitura tra poli opposti, geografici, mentali e visivi. Tra passato e futuro, tra reale e virtuale, tra natura e artificio. Ogni opera dell’artista è l’esito di uno straordinario lavoro di assemblaggio e dissimulazione. Dietro ogni opera si nasconde infatti un’intelaiatura precisa di memorie e di pensieri, che spesso fanno riferimento al mondo da cui Debora Hirsch viene, il “nuovo mondo”; poi il processo pittorico porta, secondo quanto suggeriva il grande poeta brasiliano Oswald de Andrade, a cui il titolo della mostra rende omaggio, alla determinazione di una situazione inedita; immagini di un mondo “ultra nuovo” che non cancella ciò che è stato, non elimina gli opposti ma li colloca dentro un orizzonte liquido dove tutto diventa ancora possibile. La pittura di Debora Hirsch è la pittura di un nuovo mondo matriarcale, dove le immagini del mondo e della storia si ricompongono dentro un ordine che permette agli opposti di confluire uno nell’altro, senza annullarsi. “Até aqui”, “Fino a qui” indica proprio questo orizzonte sempre mobile, “firmamento” come nel titolo/suffisso di tutte le sue opere, verso il quale la pittura dell’artista si è sospinta.
Tra i nuovi lavori che Debora Hirsch presenta a Trento c’è una serie di tele di formato quadrato, un formato sul quale l’artista ha lavorato con singolare e significativa ostinazione. Il quadrato che nella cultura occidentale richiama la chiarezza della razionalità, qui è destinato a racchiudere immagini fluide, a volte quasi amniotiche, permeate di sostrati che sfuggono e portano verso profondità mutanti. Nel perimetro del quadrato, la chiarezza non viene affatto rinnegata, ma portata ad una condizione superiore e assume forme mobili, riluttanti ad ogni rigidità interpretativa. Eppure dentro quelle forme si condensano la storia, con tutte le sue ferite, come nel bellissimo “Firmamento (pelourinho)”, che richiama una colonna per le torture usata dai conquistatori; la geografia, con i fiumi che si fanno sistema venoso nel dipinto “Firmamento (river veins)”, la natura con le sue strutture quotidiane e insieme totemiche in “Firmamento (calabash 2)”.
È un orizzonte nel quale la separazione tra pittura e digitale sfuma. Nelle tele compaiono filamenti che sono radici aeree e insieme nodi di reti. Così con molta fluidità le immagini slittano dentro gli schermi dei video di Deborah Hirsch, con la stessa naturalezza con cui galleggiano sulle tele. “Até qui” non è un approdo ma un movimento che chiama sempre nuovi movimenti.
Debora Hirsch nasce a San Paolo (BR) nel 1967. Vive e lavora tra Milano e San Paolo.
Debora Hirsch è interessata a esplorare come le strutture del potere possano essere sottili, insidiose e impercettibili, oltre che brutali e invasive, spaziando dalle dinamiche storiche di colonizzazione, al controllo tecnologico, alle dinamiche che agiscono a livello personale.
Alcuni temi chiave ricorrono nelle opere di Debora Hirsch, come l'antropologia contemporanea, le interrelazioni inosservate e le realtà nascoste, l'influenza dei media e della tecnologia sulla cultura e la società, definendo la natura multidisciplinare della sua pratica artistica. Sebbene il suo lavoro sia spesso concettuale e di appropriazione - raccoglie immagini da archivi, vecchi libri, mondo digitale, arte e una varietà di media - costruisce il proprio immaginario e la propria prospettiva attraverso una concezione metafisica dell'arte.
Il suo linguaggio visivo spesso invita deliberatamente gli spettatori a indagare e a riconsiderare le loro azioni e la loro esistenza. Il suo metodo preferito per la produzione di disegni, dipinti, video, siti web, installazioni e oggetti è quello di progredire per associazioni e deduzioni. Le opere di Debora Hirsch sono spesso istantanee elaborate di un'indagine in corso che include teorie, congetture, reinterpretazioni di segni su realtà apparentemente irrilevanti, interconnessioni nascoste e somiglianze tra mondi e tempi lontani.
Il suo lavoro fa parte di alcune collezioni pubbliche e private come il MOCAK Museum Of Contemporary Art di Cracovia (PO), MuBe Museu Brasileiro da Escultura e Ecologia (BR), Casa Testori (IT), Fondation Francès (FR), Benetton (IT), Arte Mondadori (IT), Collezione Ernesto Esposito (IT), Collezione AGI Verona (IT), Collezione Banca Monte dei Paschi (IT), Museo Premio Suzzara (IT), Collezione VR Vittorio Rappa (IT), Fondazione Rivoli2, Milano (IT), Hutchinson Modern, NY (USA), Museo BoCs (IT).
Inaugurazione 14.09.2021 ore 16:00 - 20:00
Tra i nuovi lavori che Debora Hirsch presenta a Trento c’è una serie di tele di formato quadrato, un formato sul quale l’artista ha lavorato con singolare e significativa ostinazione. Il quadrato che nella cultura occidentale richiama la chiarezza della razionalità, qui è destinato a racchiudere immagini fluide, a volte quasi amniotiche, permeate di sostrati che sfuggono e portano verso profondità mutanti. Nel perimetro del quadrato, la chiarezza non viene affatto rinnegata, ma portata ad una condizione superiore e assume forme mobili, riluttanti ad ogni rigidità interpretativa. Eppure dentro quelle forme si condensano la storia, con tutte le sue ferite, come nel bellissimo “Firmamento (pelourinho)”, che richiama una colonna per le torture usata dai conquistatori; la geografia, con i fiumi che si fanno sistema venoso nel dipinto “Firmamento (river veins)”, la natura con le sue strutture quotidiane e insieme totemiche in “Firmamento (calabash 2)”.
È un orizzonte nel quale la separazione tra pittura e digitale sfuma. Nelle tele compaiono filamenti che sono radici aeree e insieme nodi di reti. Così con molta fluidità le immagini slittano dentro gli schermi dei video di Deborah Hirsch, con la stessa naturalezza con cui galleggiano sulle tele. “Até qui” non è un approdo ma un movimento che chiama sempre nuovi movimenti.
Debora Hirsch nasce a San Paolo (BR) nel 1967. Vive e lavora tra Milano e San Paolo.
Debora Hirsch è interessata a esplorare come le strutture del potere possano essere sottili, insidiose e impercettibili, oltre che brutali e invasive, spaziando dalle dinamiche storiche di colonizzazione, al controllo tecnologico, alle dinamiche che agiscono a livello personale.
Alcuni temi chiave ricorrono nelle opere di Debora Hirsch, come l'antropologia contemporanea, le interrelazioni inosservate e le realtà nascoste, l'influenza dei media e della tecnologia sulla cultura e la società, definendo la natura multidisciplinare della sua pratica artistica. Sebbene il suo lavoro sia spesso concettuale e di appropriazione - raccoglie immagini da archivi, vecchi libri, mondo digitale, arte e una varietà di media - costruisce il proprio immaginario e la propria prospettiva attraverso una concezione metafisica dell'arte.
Il suo linguaggio visivo spesso invita deliberatamente gli spettatori a indagare e a riconsiderare le loro azioni e la loro esistenza. Il suo metodo preferito per la produzione di disegni, dipinti, video, siti web, installazioni e oggetti è quello di progredire per associazioni e deduzioni. Le opere di Debora Hirsch sono spesso istantanee elaborate di un'indagine in corso che include teorie, congetture, reinterpretazioni di segni su realtà apparentemente irrilevanti, interconnessioni nascoste e somiglianze tra mondi e tempi lontani.
Il suo lavoro fa parte di alcune collezioni pubbliche e private come il MOCAK Museum Of Contemporary Art di Cracovia (PO), MuBe Museu Brasileiro da Escultura e Ecologia (BR), Casa Testori (IT), Fondation Francès (FR), Benetton (IT), Arte Mondadori (IT), Collezione Ernesto Esposito (IT), Collezione AGI Verona (IT), Collezione Banca Monte dei Paschi (IT), Museo Premio Suzzara (IT), Collezione VR Vittorio Rappa (IT), Fondazione Rivoli2, Milano (IT), Hutchinson Modern, NY (USA), Museo BoCs (IT).
Inaugurazione 14.09.2021 ore 16:00 - 20:00
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