Maurizio Galimberti. Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà

Maurizio Galimberti. Forest Frame. La foresta tra sogno e realtà

 

Dal 19 Gennaio 2021 al 19 Gennaio 2021

Trento

Luogo: Palazzo delle Albere

Indirizzo: Via Roberto da Sanseverino 43

Orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 18

Curatori: Beatrice Mosca

Costo del biglietto: Ingresso gratuito

Sito ufficiale: http://www.muse.it


Il MUSE, nell’ambito della nuova vocazione della sede espositiva del Palazzo delle Albere che apre al dialogo interdisciplinare tra scienza, filosofia e arte, presenta l’inedita mostra temporanea firmata da un grande maestro della fotografia di fama internazionale indagando negli scatti d’autore il rapporto tra natura e uomo. Curata da Beatrice Mosca, la mostra propone un viaggio emozionante che vede il Trentino protagonista di uno sguardo sospeso fra visioni oniriche e reali. 
Il fotografo Maurizio Galimberti (Como, 1956) si perde nelle foreste trentine, tra alberi che profumano di legno buono e scrivono paesaggi fragili. Alberi spezzati dalla furia della tempesta. Alberi che riportano ad antiche suggestioni.

Di questo viaggio silvestre dice: "Tutto è Onirico, tutto è lento, tutto si fa osservare. Nelle mie immagini si accumulano montagne fiabose. Sono un surrealista, sono un fotografo, pittore, scultore. La mia fotografia è un piccolo mosaico, la mia fotografia è un single doppio scatto, lavoro sull'asta della fotografia. Lavoro su una linea di confine fotografico tanto cara a Luigi Ghirri. Tutto accade dentro il mio viaggiare in Trentino. Sublime Trentino mi emozioni, mi scrivi sensazioni senza tempo... la voce di mia Madre riecheggia nella foresta, è una voce che mi accarezza, vorrei non finisse mai".
“Una metamorfosi che incalza lo sguardo fotografia dopo fotografia, in un sapiente gioco di capovolgimenti, ricomposizioni, frammenti, dettagli. Uomini, bestie, cose, scompaiono in questo grande mosaico visivo E’ la natura che si trasforma e mostra nell’assenza l’anima e il volto umano. Tra sogno e realtà esplode un linguaggio che appartiene soltanto alla poesia: immagini come parole, precise, per nulla lasciate al caso, ma evocative di un immaginario che svela l’incanto e il segreto della bellezza”, scrive la curatrice Beatrice Mosca.

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