Un Cinquecento inquieto da Cima da Conegliano al rogo di Riccardo Perucolo
Dal 01 Marzo 2014 al 29 Giugno 2014
Conegliano | Treviso
Luogo: Palazzo Sarcinelli
Indirizzo: via XX Settembre 132
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica 9-19; venerdì 9-21
Curatori: Giandomenico Romanelli, Giorgio Fossaluzza
Enti promotori:
- Comune di Conegliano
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, scuole € 4, famiglie € 22
Telefono per informazioni: 199 757519
E-Mail info: valeria.regazzoni@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.uncinquecentoinquieto.it/
La storia di Conegliano cinquecentesca vive di una eccezionale esperienza di cultura che sarebbe del tutto inappropriato considerare genericamente come periferica. Di fatto la città con i suoi immediati dintorni (da Serravalle, passando per il Montello, fino ad Asolo), per una serie di circostanze storiche e territoriali e per la sua ineguagliabile qualità ambientale e paesistica, è fatta centro di interessi culturali e di presenze artistiche e letterarie di eccezionale ricchezza e interesse, con una sua specifica declinazione, ma pienamente partecipe e informata di quel che avveniva nella capitale e nei centri maggiori della Repubblica.
Appaiono certo centrali la figura e il magistero di Cima da Conegliano: egli conserva, anche nei momenti di maggiore fortuna, un debito di forme e di sensibilità raffinatissime coltivate nella terra d'origine; ma non si possono altresì ignorare (oltre alle personalità di maggiore o minore livello alimentate da un innegabile genius loci) taluni transiti fondamentali: si pensi solo a Pordenone, oltre alla contiguità ineludibile di Tiziano.
Da un altro punto di vista, la presenza ? attiva anche culturalmente ? dei conti di Collalto è una non minore calamita e ragione di attrattiva per personalità del calibro di Aretino, di Tiziano e di Monsignor Della Casa, con ulteriore estensione a Gaspara Stampa, oltre che a Elisabetta Querini, quindi al fior fiore dell' impegno letterario 'al femminile'. Infine, ma non per importanza, attorno a Conegliano si registra un fiorire di presenze 'riformate' ben incardinate nelle parrocchie, nei conventi e tra gli occasionali predicatori, che avrà un suo risvolto anche nell'ordine dei segni e dei simboli di una iconografia religiosa inquieta e talvolta di rottura (illustrata tragicamente nell'episodio di Riccardo Perucolo bruciato in piazza come eretico). Se Conegliano divenne uno dei primari palcoscenici di queste dispute, il riferimento forse più clamoroso è apparso di recente essere, dal punto di vista dell'ordine costituito, la macchina dell'Inquisizione messa in piedi da Monsignor Della Casa, nunzio a Venezia e poi in volontario esilio a Nervesa; e, all'altro capo, il vescovo istriano Pier Paolo Vergerio sommo 'eresiarca' in fuga verso la Svizzera non prima di aver efficacemente seminato anche a Conegliano e dintorni il verbo della sua appassionata dottrina antisimoniaca dai rigorosi risvolti iconoclasti.
Di questa storia si pensa di percorrere i tratti salienti, soprattutto negli esiti pittorici che essa ebbe a vivere, documentando la presenza e gli influssi (subìti e magari talvolta esercitati) da alcuni dei protagonisti di una stagione d'arte manifestata in dipinti di ufficiale e di pubblica devozione (pale d'altare e testi di grande impegno), ovvero in opere più sommesse e private, in decorazioni e prodotti d'arte applicata, in stoffe e suppellettili religiose e profane. Saranno presenti ancora documenti manoscritti (le carte del processo Perucolo, ad esempio), xilografie e incunaboli.
Tra i pittori, oltre a Cima, Francesco Beccaruzzi, Marco Basaiti, Ludovico Fiumicelli, Sebastiano Florigerio, Paris Bordon, Giovanni Antonio Pordenone, Francesco da Milano, Giovanni Agostino da Lodi, Antonio Solario, Andrea Previtali, Palma il Vecchio, Giovanni e Bernardino da Asola, Girolamo Denti, Giampietro Silvio, Pomponio Amalteo, Riccardo Perucolo.
La mostra è costituita da circa 35 opere, di cui 25 in mostra (più oggetti, documenti, libri, incisioni di Albrecht Dürer), e circa una decina distribuite tra Conegliano e dintorni opportunamente segnalate in loco di modo da costruire un itinerario tematico che ha come fulcro Palazzo Sarcinelli, ma coinvolge l'intero territorio in un nuovo e suggestivo percorso culturale e turistico: Scuola dei Battuti, Monte di Pietà, Oratorio della Madonna della Neve, Palazzo Sbarra, Porta Monticano, chiesa parrocchiale di Campolongo, chiesa di San Pietro a Castello Roganzuolo, Susegana.
Le opere in mostra provengono dalla Pinacoteca di Brera di Milano, Gallerie dell'Accademia di Venezia, Accademia Carrara di Bergamo, Galleria Colonna di Roma, Galleria degli Uffizi di Firenze, da Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte Collezione Farnese a Napol, Conegliano, Vittorio Veneto, Belluno, Cison di Valmarino, Treviso.
Appaiono certo centrali la figura e il magistero di Cima da Conegliano: egli conserva, anche nei momenti di maggiore fortuna, un debito di forme e di sensibilità raffinatissime coltivate nella terra d'origine; ma non si possono altresì ignorare (oltre alle personalità di maggiore o minore livello alimentate da un innegabile genius loci) taluni transiti fondamentali: si pensi solo a Pordenone, oltre alla contiguità ineludibile di Tiziano.
Da un altro punto di vista, la presenza ? attiva anche culturalmente ? dei conti di Collalto è una non minore calamita e ragione di attrattiva per personalità del calibro di Aretino, di Tiziano e di Monsignor Della Casa, con ulteriore estensione a Gaspara Stampa, oltre che a Elisabetta Querini, quindi al fior fiore dell' impegno letterario 'al femminile'. Infine, ma non per importanza, attorno a Conegliano si registra un fiorire di presenze 'riformate' ben incardinate nelle parrocchie, nei conventi e tra gli occasionali predicatori, che avrà un suo risvolto anche nell'ordine dei segni e dei simboli di una iconografia religiosa inquieta e talvolta di rottura (illustrata tragicamente nell'episodio di Riccardo Perucolo bruciato in piazza come eretico). Se Conegliano divenne uno dei primari palcoscenici di queste dispute, il riferimento forse più clamoroso è apparso di recente essere, dal punto di vista dell'ordine costituito, la macchina dell'Inquisizione messa in piedi da Monsignor Della Casa, nunzio a Venezia e poi in volontario esilio a Nervesa; e, all'altro capo, il vescovo istriano Pier Paolo Vergerio sommo 'eresiarca' in fuga verso la Svizzera non prima di aver efficacemente seminato anche a Conegliano e dintorni il verbo della sua appassionata dottrina antisimoniaca dai rigorosi risvolti iconoclasti.
Di questa storia si pensa di percorrere i tratti salienti, soprattutto negli esiti pittorici che essa ebbe a vivere, documentando la presenza e gli influssi (subìti e magari talvolta esercitati) da alcuni dei protagonisti di una stagione d'arte manifestata in dipinti di ufficiale e di pubblica devozione (pale d'altare e testi di grande impegno), ovvero in opere più sommesse e private, in decorazioni e prodotti d'arte applicata, in stoffe e suppellettili religiose e profane. Saranno presenti ancora documenti manoscritti (le carte del processo Perucolo, ad esempio), xilografie e incunaboli.
Tra i pittori, oltre a Cima, Francesco Beccaruzzi, Marco Basaiti, Ludovico Fiumicelli, Sebastiano Florigerio, Paris Bordon, Giovanni Antonio Pordenone, Francesco da Milano, Giovanni Agostino da Lodi, Antonio Solario, Andrea Previtali, Palma il Vecchio, Giovanni e Bernardino da Asola, Girolamo Denti, Giampietro Silvio, Pomponio Amalteo, Riccardo Perucolo.
La mostra è costituita da circa 35 opere, di cui 25 in mostra (più oggetti, documenti, libri, incisioni di Albrecht Dürer), e circa una decina distribuite tra Conegliano e dintorni opportunamente segnalate in loco di modo da costruire un itinerario tematico che ha come fulcro Palazzo Sarcinelli, ma coinvolge l'intero territorio in un nuovo e suggestivo percorso culturale e turistico: Scuola dei Battuti, Monte di Pietà, Oratorio della Madonna della Neve, Palazzo Sbarra, Porta Monticano, chiesa parrocchiale di Campolongo, chiesa di San Pietro a Castello Roganzuolo, Susegana.
Le opere in mostra provengono dalla Pinacoteca di Brera di Milano, Gallerie dell'Accademia di Venezia, Accademia Carrara di Bergamo, Galleria Colonna di Roma, Galleria degli Uffizi di Firenze, da Napoli, Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte Collezione Farnese a Napol, Conegliano, Vittorio Veneto, Belluno, Cison di Valmarino, Treviso.
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