Marzia Migliora. Lo spettro di Malthus
Dal 08 Maggio 2020 al 31 Maggio 2020
Gallarate | Varese
Luogo: Sito web e canali social MA*GA
Indirizzo: online
Telefono per informazioni: +39 0331 706011
E-Mail info: info@museomaga.it
Sito ufficiale: http://www.museomaga.it
I canali social del MA*GA di Gallarate (VA) ospitano, il digital project di Marzia Migliora, a cura di Matteo Lucchetti, in cui l’artista presenta in anteprima alcuni frammenti e dettagli, come fotografie, disegni e appunti, dell'installazione Lo spettro di Malthus, che sarà presentata al museo varesino, nel prossimo autunno 2020.
Sul sito www.museomaga.it è possibile scaricare gratuitamente l’eBook de Lo spettro di Malthus, con una selezione inedita di pagine degli sketchbook dell'artista, un testo di Matteo Lucchetti e una serie di materiali visivi che riassumono il progetto digitale realizzato per il MA*GA.
Tra le altre iniziative, alle ore 18.00, sabato 9 maggio – data che avrebbe dovuto vedere l’inaugurazione della mostra di Marzia Migliora al MA*GA -, si terrà una diretta Instagram, in cui l’artista analizzerà il suo lavoro, in compagnia di Matteo Lucchetti e di Alessandro Castiglioni, conservatore senior del museo.
Parlando dell’ebook, Matteo Lucchetti afferma che “non sarebbe mai esistito se non ci fosse stata la pandemia che ci ha obbligato a restare a casa, insegnato cosa vuol dire social distancing e abituato a bollettini quotidiani che monitorano l’andamento del contagio e dei suoi effetti sulla popolazione”.
“Questo libretto - prosegue Matteo Lucchetti -, dedicato al progetto di Marzia Migliora Lo spettro di Malthus, appartiene in qualche modo ad una dimensione parallela che non ci saremmo mai immaginati di abitare, la quale ha molto più a che fare con la ricerca in oggetto rispetto alla vita che siamo stati abituati ad identificare con il termine generico di “normalità”.
“In un momento drammatico - dichiara Alessandro Castiglioni -, come quello in cui stiamo vivendo, con coraggio l'artista e il curatore Matteo Lucchetti hanno voluto condividere con il Museo e il suo pubblico i materiali, i frammenti, i progetti che porteranno alla realizzazione de Lo Spettro di Malthus.
“Il lavoro di Marzia Migliora - continua Alessandro Castiglioni - viene presentato sui social e sul sito del MA*GA seguendo una linea temporale peculiare dalla forte valenza simbolica, iniziata lo scorso 22 aprile, l'Earth Day, la Giornata della Terra, proseguita il Primo maggio, la festa in cui ricordare le lotte per il raggiungimento dei diritti dei lavoratori e il 9 maggio, l’originaria data di apertura della mostra, con la presenza, seppur in modalità virtuale, di Marzia Migliora al MA*GA”.
Lo spettro di Malthus è dedicato al rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista e allo sfruttamento delle risorse umane, animali, e naturali. Temi evocati fin dal titolo in cui l’artista cita la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che si basa sul rapporto esistente tra popolazione e risorse naturali disponibili sul pianeta.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (VI Edizione, 2019) programma di promozione di arte contemporanea nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo.
Marzia Migliora è un'artista che usa un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Le tematiche ricorrenti nel suo lavoro sono la memoria come strumento di articolazione del presente e l'analisi dell'occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale. Nella maggior parte dei suoi lavori l’elemento dell’assenza invita lo spettatore a una relazione esclusiva con l’opera e i suoi potenziali significati. Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Migliora, Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli, Rivoli, Torino; Fondazione Prada, Milano; Fondazione Merz, Torino; MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; MA*GA, Museo arte Gallarate, Gallarate; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Padiglione Italia, 56aEsposizione Internazionale d’Arte, Venezia; Museo del Novecento, Milano; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, Bologna; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool; Ca’ Rezzonico, Venezia; Museo Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma, OGR Officinie Grandi Riparazioni, Torino; Carré d'Art, Nîmes; Serlachius Museum, Mänttä; Le MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble. Lavora con la galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.
Matteo Lucchetti è curatore, storico dell’arte e scrittore. I suoi principali interessi curatoriali sono incentrati sulle pratiche artistiche che ridefiniscono il ruolo dell’arte e dell’artista nella società. Dal 2010 cura, con Judith Wielander, Visible, un progetto di ricerca di Fondazione Pistoletto e Fondazione Zegna, a cui è legato il primo premio biennale europeo per pratiche artistiche socialmente impegnate in un contesto globale. Ha lavorato come curatore delle mostre e del public program al BAK di Utrecht nel 2017–2018. I suoi principali progetti curatoriali includono: Sammy Baloji. Other Tales, Lunds Konsthall e Kunsthal Aarhus, 2020; First Person Plural: Empathy,Intimacy, Irony, and Anger, BAK, Utrecht, 2018; Marinella Senatore:Piazza Universale. Social Stages, Queens Museum, New York, 2017; De Rerum Rurale, 16a Quadriennale di Roma, 2016; Don’t Embarrass the Bureau, Lunds Konsthall, 2014. È stato curatore in residenza presso Para Site (Hong Kong), Kadist Art Foundation (Parigi) e AIR (Anversa). È membro di facoltà dell'Accademia Unidee, Biella. E Guest professor all’ HISK, Gent; Piet Zwart Institute, Rotterdam; Sint Lucas Antwerpen, Anversa e Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Suoi contributi critici sono apparsi su Mousse Magazine, Manifesta Journal, e Art Agenda.
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