Beat Kuert. FaultLine / TimeLine
![Beat Kuert, Machine I Picture, 2015 (I) Beat Kuert, Machine I Picture, 2015 (I)](http://www.arte.it/foto/600x450/5e/29851-Beat_Kuert_-_Machine_I_Picture_2015_I_.jpg)
Beat Kuert, Machine I Picture, 2015 (I)
Dal 09 Maggio 2015 al 22 Novembre 2015
Venezia
Luogo: Palazzo Bembo
Indirizzo: Riva del Carbon 4793
Orari: 10-18; chiuso martedì
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 340 5300 437
E-Mail info: info@globalartaffairs.org
Una dimora storica nel cuore di Venezia. Trasformata in uno scrigno dove, grazie all’arte contemporanea, spazio e tempo si espandono verso dimensioni altre. Dal 9 maggio al 22 novembre 2015 Palazzo Bembo ospita Beat Kuert in FaultLine / TimeLine, installazione site-specific inserita nel progetto collettivo Personal Structures / Time Space Existence, evento collaterale alla 56ema Biennale d’Arte prodotto dalla Global Art Affairs Foundation e realizzato con dust&scratches pictures and scenes.
Nato come regista cinematografico, sperimentatore delle avanguardie dell’immagine e dei linguaggi di frontiera, Kuert prende possesso di una delle magnifiche sale affacciate sul Ponte di Rialto, astraendola dalla realtà sensibile e plasmandola in forma di scatola onirica, dove le leggi dello spazio e del tempo si piegano a quelle della percezione sensibile, in uno scambio osmotico tra l’opera e lo spettatore. Indugiando su un aspetto di forte e istintiva empatia tra l’immagine e chi ne fruisce; con riferimenti estetici e formali al pittorialismo che, a fine Ottocento, limò le distanze concettuali tra la fotografia e le arti tradizionali.
Beat Kuert agisce sullo spazio reale con un approccio multilayer, che corrisponde alla sua volontà di toccare più tipologie di espressione, nella convergenza tra la mistica orientale e la tradizione post-romantica di matrice mitteleuropea: dipinti di grande formato dalla profonda carica materica e gestuale si sovrappongono creando ipnotici labirinti visuali; gli stessi che seducono e al tempo stesso inquietano nelle video installazioni che dilatano all’infinito lo spazio espositivo.
Una FaultLine, spaccatura fisica e al tempo stesso ideale, attraversa le pareti e il pavimento della sala di Palazzo Bembo in cui agisce Beat Kuert; una TimeLine scorre in forma di immagini video lungo tre schermi posti sul pavimento, su cui si affacciano i dipinti. L’immaginario visuale si orienta sul cinema espressionista tedesco, con particolare riferimento al Metropolis di Fritz Lang, orchestrando un ritratto del presente che nasce dalla critica della società contemporanea; con lo spazio urbano e le sue architetture che si trasformano in quinte teatrali per la rappresentazione del Caos.
Beat Kuert (Zurigo, 1946) – Si esprime come filmmaker, regista indipendente, documentarista. Dal 2005 si concentra sulla fusione tra linguaggi espressivi differenti, lavorando principalmente su video e performance insieme al collettivo dust&scratches. La sua prima performance, Donna Carnivora, è stata presentata a Venezia presso la Scoletta dei Battioro e Tiraoro nel 2007. Ha esposto il progetto Destroyed Lines a Pechino (Yuanfen Flow ed Imagine Gallery, 2010) e la serie fotografica Wunderkammer alla M&C Saatchi Gallery di Shanghai (2012). Nel 2013 è invitato come ospite d‘onore alla IX New Florence Biennale con la sua prima installazione site-specific Et Sic in Infinitum.
dust&scratches pictures and scenes - è un gruppo artistico sperimentale nato nel 2005 su iniziativa di Beat Kuert: riunisce attori, performers, musicisti, fotografi e filmmakers. Negli anni ha realizzato performance ed esposto a Venezia, Pechino, Shanghai, Firenze.
Nato come regista cinematografico, sperimentatore delle avanguardie dell’immagine e dei linguaggi di frontiera, Kuert prende possesso di una delle magnifiche sale affacciate sul Ponte di Rialto, astraendola dalla realtà sensibile e plasmandola in forma di scatola onirica, dove le leggi dello spazio e del tempo si piegano a quelle della percezione sensibile, in uno scambio osmotico tra l’opera e lo spettatore. Indugiando su un aspetto di forte e istintiva empatia tra l’immagine e chi ne fruisce; con riferimenti estetici e formali al pittorialismo che, a fine Ottocento, limò le distanze concettuali tra la fotografia e le arti tradizionali.
Beat Kuert agisce sullo spazio reale con un approccio multilayer, che corrisponde alla sua volontà di toccare più tipologie di espressione, nella convergenza tra la mistica orientale e la tradizione post-romantica di matrice mitteleuropea: dipinti di grande formato dalla profonda carica materica e gestuale si sovrappongono creando ipnotici labirinti visuali; gli stessi che seducono e al tempo stesso inquietano nelle video installazioni che dilatano all’infinito lo spazio espositivo.
Una FaultLine, spaccatura fisica e al tempo stesso ideale, attraversa le pareti e il pavimento della sala di Palazzo Bembo in cui agisce Beat Kuert; una TimeLine scorre in forma di immagini video lungo tre schermi posti sul pavimento, su cui si affacciano i dipinti. L’immaginario visuale si orienta sul cinema espressionista tedesco, con particolare riferimento al Metropolis di Fritz Lang, orchestrando un ritratto del presente che nasce dalla critica della società contemporanea; con lo spazio urbano e le sue architetture che si trasformano in quinte teatrali per la rappresentazione del Caos.
Beat Kuert (Zurigo, 1946) – Si esprime come filmmaker, regista indipendente, documentarista. Dal 2005 si concentra sulla fusione tra linguaggi espressivi differenti, lavorando principalmente su video e performance insieme al collettivo dust&scratches. La sua prima performance, Donna Carnivora, è stata presentata a Venezia presso la Scoletta dei Battioro e Tiraoro nel 2007. Ha esposto il progetto Destroyed Lines a Pechino (Yuanfen Flow ed Imagine Gallery, 2010) e la serie fotografica Wunderkammer alla M&C Saatchi Gallery di Shanghai (2012). Nel 2013 è invitato come ospite d‘onore alla IX New Florence Biennale con la sua prima installazione site-specific Et Sic in Infinitum.
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