Candida Höfer. Les Bourgeois de Calais à Venise

© Candida Höfer | Candida Höfer, R47, The Metropolitan Museum of Art New-York II, 2000
Dal 31 Gennaio 2015 al 29 Marzo 2015
Venezia
Luogo: Ca’ Pesaro - Spazio Dom Pérignon
Indirizzo: via Santa Croce 2076
Orari: intero € 10, ridotto € 7,50, gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia, bambini da 0 a 5 anni
Curatori: Gabriella Belli, con il progetto espositivo di Daniela Ferretti
Costo del biglietto: 10-17
Telefono per informazioni: +39 041 721127
E-Mail info: capesaro@fmcvenezia.it
Sito ufficiale: http://capesaro.visitmuve.it
L’attività espositiva 2015 della Fondazione Musei Civici di Venezia, sotto la direzione scientifica di Gabriella Belli, si apre a Ca’ Pesaro nel nuovo “Spazio Dom Pérignon” con il secondo appuntamento di “Paradossi“, serie di incontri inattesi tra giovani artisti e opere della collezione storica del museo.
Dopo il confronto tra l’artista vicentino Alberto Tadiello e l’opera di Giulio Aristide Sartorio, che ha inaugurato lo scorso ottobre le due straordinarie sale al secondo piano della Galleria Internazionale d’Arte Moderna – recuperate grazie all’importante contributo del noto brand francese – viene ora proposta un’insolita rilettura della celebre opera di Auguste Rodin “Les Bourgeois de Calais”(1901) da parte di una delle più influenti fotografe del panorama internazionale, la tedesca Candida Höfer.
La mostra presenta una selezione di fotografie tratte dal suo lavoro del 2001 Douze-Twelve, commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, per il quale ha fotografato le dodici fusioni de Les Bourgeois de Calais di Rodin esistenti al mondo.
Dopo i lavori sugli interni di spazi sia pubblici che privati e i soggetti in esterno degli “Zoologische Gärten “, tutti accomunati e noti per la ricerca della perfezione dei dettagli e una non comune dimestichezza e tecnica nella gestione e controllo della luce, l’artista mette qui in atto uno stimolante intreccio e uno splendido incontro con una delle opere più famose dell’arte di tutti i tempi, mettendone in luce tutte le sue insite tensioni emotive, la potente espressività formale, l’estremo realismo.
La grande scultura di gesso esposta dallo scultore francese alla Biennale del 1901 fu acquistata dalla città di Venezia per la collezione di Ca’ Pesaro e oggi apre il percorso rinnovato della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
Proprio questo noto e più volte replicato gruppo scultoreo ha ispirato un famoso lavoro di Candida Höfer – tra i principali esponenti della cosiddetta Scuola di Düsseldorf – che ha fotografato le dodici repliche in bronzo nelle loro installazioni in diverse collezioni pubbliche internazionali.
La specchiata armonia dell’occhio fotografico della Höfer – presente alla Biennale del 2003 – si esalta nella serialità delle opere grazie alla capacità di catturare e coagulare in un’immagine di ampio respiro prospettico l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, modellati da Rodin nel 1889
Il dialogo con la scultura attualizza tutta l’energia creativa del passato, concedendoci repliche di magistrale impronta scenografica, potenti quanto contenute, grazie alle severe direttrici prospettiche tipiche della fotografa tedesca.
Dopo il confronto tra l’artista vicentino Alberto Tadiello e l’opera di Giulio Aristide Sartorio, che ha inaugurato lo scorso ottobre le due straordinarie sale al secondo piano della Galleria Internazionale d’Arte Moderna – recuperate grazie all’importante contributo del noto brand francese – viene ora proposta un’insolita rilettura della celebre opera di Auguste Rodin “Les Bourgeois de Calais”(1901) da parte di una delle più influenti fotografe del panorama internazionale, la tedesca Candida Höfer.
La mostra presenta una selezione di fotografie tratte dal suo lavoro del 2001 Douze-Twelve, commissionato dal Musée des Beaux-Arts et de la Dentelle di Calais, per il quale ha fotografato le dodici fusioni de Les Bourgeois de Calais di Rodin esistenti al mondo.
Dopo i lavori sugli interni di spazi sia pubblici che privati e i soggetti in esterno degli “Zoologische Gärten “, tutti accomunati e noti per la ricerca della perfezione dei dettagli e una non comune dimestichezza e tecnica nella gestione e controllo della luce, l’artista mette qui in atto uno stimolante intreccio e uno splendido incontro con una delle opere più famose dell’arte di tutti i tempi, mettendone in luce tutte le sue insite tensioni emotive, la potente espressività formale, l’estremo realismo.
La grande scultura di gesso esposta dallo scultore francese alla Biennale del 1901 fu acquistata dalla città di Venezia per la collezione di Ca’ Pesaro e oggi apre il percorso rinnovato della Galleria Internazionale d’Arte Moderna.
Proprio questo noto e più volte replicato gruppo scultoreo ha ispirato un famoso lavoro di Candida Höfer – tra i principali esponenti della cosiddetta Scuola di Düsseldorf – che ha fotografato le dodici repliche in bronzo nelle loro installazioni in diverse collezioni pubbliche internazionali.
La specchiata armonia dell’occhio fotografico della Höfer – presente alla Biennale del 2003 – si esalta nella serialità delle opere grazie alla capacità di catturare e coagulare in un’immagine di ampio respiro prospettico l’espressività dinamica e sofferente degli eroici abitanti di Calais che nel 1346 si contrapposero all’assedio del re d’Inghilterra Edoardo III, modellati da Rodin nel 1889
Il dialogo con la scultura attualizza tutta l’energia creativa del passato, concedendoci repliche di magistrale impronta scenografica, potenti quanto contenute, grazie alle severe direttrici prospettiche tipiche della fotografa tedesca.
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