Chiara Dynys. Lo Stile

Chiara Dynys, Gate of Heaven, 2023. Metallo e luci LED, 260 x 320 x 70 cm.

 

Dal 20 Aprile 2024 al 15 Settembre 2024

Venezia

Luogo: Museo Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna

Indirizzo: Santa Croce 2076

Orari: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00) Dal 01 novembre al 31 marzo: 10.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.00) Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato Chiuso il lunedì Dal 01 maggio al 30 settembre 2024, ogni venerdì e sabato Apertura fino alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.00)

Curatori: Alessandro Castiglioni, Chiara Squarcina, Elisabetta Barisoni

Costo del biglietto: intero € 14, ridotto € 11,50. Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card e altre categorie

Telefono per informazioni: +39 041 721127

Sito ufficiale: http://capesaro.visitmuve.it


Anche lo “stile” rinnegato può reinventarsi nella forma del linguaggio. 

Dal 20 Aprile al 15 Settembre 2024, contestualmente alla 60esima Biennale d’Arte di Venezia, le Sale Dom  Pérignon di Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale di Arte Moderna di Venezia, ospitano la mostra personale di  Chiara Dynys “Lo Stile”, a cura di Chiara Squarcina, Alessandro Castiglioni, Elisabetta Barisoni. 

Chiara Dynys è una delle più importanti artiste italiane contemporanee, il cui lavoro si è sempre  contraddistinto per una particolare attenzione al dialogo con lo spazio storico, sia nella sua dimensione  architettonica che in quella discorsiva.  
In continuità con questa prospettiva, “Lo Stile” è un progetto espositivo site related, pensato appositamente  per Ca’ Pesaro. 

Una mostra, promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, di grande potenza visiva, apparentemente  provocatoria ma in realtà rivelatrice della centralità nell’arte della forma del linguaggio. 

In ossequio a una poetica che ha sempre rifiutato qualsiasi definizione stilistica, Dynys reinterpreta la  sintesi linguistica del Neoplasticismo fondato da Piet Mondrian (il movimento De Stijl), attraverso una serie  di nuovi ambienti immersivi, in cui luce e materia ridisegnano il racconto del reale.

Scrive in merito l’artista: 
«Il riferimento a Mondrian  vuole rendere esplicita la mia affermazione che  la forma del linguaggio, anche quando lo stile  è rinnegato, come nel mio lavoro, è centrale.  L’installazione che dà il titolo alla mostra è infatti  un’opera ambigua, che intenzionalmente riprende le  composizioni dell’artista teosofo ma nel contempo le  rinnega, perché è realizzata in pietra e metallo, cioè in materie presenti e resistenti, quel che Mondrian  rifuggiva più di ogni cosa”. 

“Contrapposti a questa, un 
gruppo di libri  colorati di metacrilato della serie “Tutto”, fornisce ulteriori spunti sulla mia particolare  e contraddittoria idea di stile, mentre la seconda grande sala è interamente occupata  dall’installazione “Gate of Heaven”, dove lo scheletro  luminoso di una grande porta sembra derivare  dalle curve, altrettanto luminose, che si diffondono  sul pavimento secondo l’andamento delle onde  gravitazionali dell’universo». 

Così, la visione ravvicinata nel tempo e nello spazio  di questi tre lavori, parla di uno “stile” che può  tranquillamente rinnegarsi, ma per rinnovarsi: tutto  diventa “stile”, se il linguaggio disparato con cui lo si  esprime riesce a diventare forma. 

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Nomos Edizioni, con testi dei curatori e un  contributo critico di Angelo Crespi. 

Chiara Dynys è una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero.
Tra le più importanti istituzioni che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne (1992), il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (1996), il CIAC - Centre International d’Art Contemporain di Montréal (1997), la Städtische Galerie di Stoccarda (1999), il Museo Cantonale di Lugano (2001 - 2015), la Quadriennale di Roma (1986 - 2005), il Bochum Museum, Bochum (2003), il Kunstmuseum
di Bonn (2004), il Wolfsberg Executive Development Center, Wolfsberg (2005), lo ZKM- Zentrum für Kunst
und Medientechnologie di Karlsruhe (2005 - 2012), il Franz Gertsch Museum, Burgdorf (2007), lo Spazio -1, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, LAC, Lugano (2012), Arkhangelskoye – VII Moscow Biennale, Mosca (2017); ICAE Armenia, Yerevan (2018), il MASI di Lugano (2018) e musei italiani come il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2005 -2023), il Museo del Novecento di Milano (2012), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2013), il Museo Correr di Venezia (2019), Villa e Collezione Panza di Varese (2009 – 2021), il Museo MA*GA di Gallarate (2022).
A tutt’oggi sono visitabili “Over nature” presso Palazzo Maffei Casa Museo a Verona, “Enlightening Books” presso il Quirinale, Roma in occasione di “Quirinale Contemporaneo” e “Sante subito e fiori” presso Archivio Vincenzo Agnetti, Milano. L’installazione site specific “Enlightening Grimoires” è una donazione permanente al MUVE, allestita presso il Museo Fortuny, Venezia, Chiara Dynys partecipa, inoltre, alla prima edizione di “Reggia Contemporanea”, curata da Cristina Renata Mazzantini e da Angelo Crespi, presso la Villa Reale di Monza. page2image5796912

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