Flavio Favetti. Une education sentimentale
Dal 03 Marzo 2013 al 10 Marzo 2013
Venezia
Luogo: Palazzo Malipiero
Indirizzo: campo San Samuele, San Marco 3198
Orari: da martedì a domenica 10-18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: ottavatraversa@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.palazzomalipiero.com/
Sabato 2 marzo 2013, alle ore 18.00 a Palazzo Malipiero di Venezia viene inaugurata la mostra di Flavio Favetti Une éducation sentimentale, realizzata in collaborazione con A plus A - Centro espositivo sloveno e l’associazione Ottava traversa.
Si tratta di una serie di installazioni ispirate dall’omonimo romanzo di Gustave Flaubert, filo rosso per rappresentare le molteplici dimensioni dell’esperienza amorosa, filtrate dal proprio vissuto.
Per far questo, Flavio Favetti utilizza materiali semplici, poveri, spesso di riuso o di scarto. Legno, ferro, carta, vecchie fotografie, oggetti che si credevano perduti, altri trovati casualmente o cercati con frenesia tra i bauli dell’infanzia, ripescati tra mille cose, fatti dialogare seguendo nuove piste e vecchi pensieri, orme e sensazioni.
Favetti mette in scena le diverse sfaccettature del linguaggio amoroso, avvalendosi di una vasta gamma espressiva, compresi gli accenti più mediocri e volgari. E’ pertanto l’ironia che rende tutto più leggero e poetico, diventando una chiave per comprendere ed accettare i fenomeni del mondo. Un’ironia che si palesa nelle dichiarazioni, nei testi che contengono l’artificio letterario, portavoce di nascoste verità che di volta in volta si rivelano attraverso l’arte.
Flavio Favetti, di origine lombarda, vive nel borgo medievale di Canale di Tenno, in Trentino, da quando ha lasciato la sua professione di comunicazione d’impresa. La vocazione artistica gli ha permesso di trovare altri ritmi e la voglia di utilizzare i linguaggi artistici come modo di stare al mondo.
La mostra resterà aperta fino al 10 marzo. Durante l’inaugurazione le due Dj della crew Electronic Girls, B.E.A. e JeCri, realizzeranno un soundtrack con tappeti sonori rimixando un secolo e più di canzoni d’amore, da Marlene Dietrich a Nina Hagen, per lo meno.
Si tratta di una serie di installazioni ispirate dall’omonimo romanzo di Gustave Flaubert, filo rosso per rappresentare le molteplici dimensioni dell’esperienza amorosa, filtrate dal proprio vissuto.
Per far questo, Flavio Favetti utilizza materiali semplici, poveri, spesso di riuso o di scarto. Legno, ferro, carta, vecchie fotografie, oggetti che si credevano perduti, altri trovati casualmente o cercati con frenesia tra i bauli dell’infanzia, ripescati tra mille cose, fatti dialogare seguendo nuove piste e vecchi pensieri, orme e sensazioni.
Favetti mette in scena le diverse sfaccettature del linguaggio amoroso, avvalendosi di una vasta gamma espressiva, compresi gli accenti più mediocri e volgari. E’ pertanto l’ironia che rende tutto più leggero e poetico, diventando una chiave per comprendere ed accettare i fenomeni del mondo. Un’ironia che si palesa nelle dichiarazioni, nei testi che contengono l’artificio letterario, portavoce di nascoste verità che di volta in volta si rivelano attraverso l’arte.
Flavio Favetti, di origine lombarda, vive nel borgo medievale di Canale di Tenno, in Trentino, da quando ha lasciato la sua professione di comunicazione d’impresa. La vocazione artistica gli ha permesso di trovare altri ritmi e la voglia di utilizzare i linguaggi artistici come modo di stare al mondo.
La mostra resterà aperta fino al 10 marzo. Durante l’inaugurazione le due Dj della crew Electronic Girls, B.E.A. e JeCri, realizzeranno un soundtrack con tappeti sonori rimixando un secolo e più di canzoni d’amore, da Marlene Dietrich a Nina Hagen, per lo meno.
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