Il ritratto veneziano dell’Ottocento

Francesco Hayez, Matilde Pirovano Visconti, 1840 circa, Olio su tela, Collezione Privata

 

Dal 21 Ottobre 2023 al 01 Aprile 2024

Venezia

Luogo: Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Indirizzo: Santa Croce 2076

Orari: Mar - Dom 10 - 18 | Ultimo ingresso ore 17 | Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato | Lun chiuso

Curatori: Elisabetta Barisoni e Roberto De Feo

Costo del biglietto: 10 € | 7.5 € | Gratuito residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”

Telefono per informazioni: +39 041 721127

Sito ufficiale: http://capesaro.visitmuve.it


Nel 1923 Nino Barbantini, primo Direttore della Galleria d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, organizzò e allestì l’importante esposizione dedicata a Il ritratto veneziano dell’Ottocento.

La mostra riscosse grandissimo successo di pubblico e una vivace risposta della stampa. Ancora oggi è considerata una rassegna di capitale importanza per la riscoperta dell’arte veneziana di un intero secolo, per l’avvio della conoscenza dei suoi protagonisti e la valorizzazione di molti dei capolavori che vi furono esposti.

L’iniziativa inaugurava anche un nuovo corso della Galleria veneziana e dell’attività di Barbantini, indirizzata, durante gli anni Venti, alla progettazione di significative esposizioni monografiche su periodi o singoli protagonisti dell’arte italiana. Il ritratto veneziano dell’Ottocento è inoltre centrale nella definizione della storia delle mostre e costituisce un valido e precoce esempio museografico di rassegna dedicata ad un tema o ad un preciso arco temporale. Il catalogo realizzato da Barbantini annovera ben 241 opere di cinquanta artisti, tra cui pittori, scultori, miniaturisti, tutti operanti dall’inizio fino al penultimo decennio del secolo, che per lo studioso si apre con Teodoro Matteini e si chiude con Giacomo Favretto.

L’elenco, organizzato per ordine alfabetico, oltre a scarne notizie biografiche degli autori, riporta i nomi dei proprietari di allora. Da queste informazioni ha preso avvio lo strenuo lavoro di ricerca e di identificazione delle opere dopo cento anni dalla loro esposizione a Ca’ Pesaro. Molte di esse, anche proprio grazie al successo dell’esposizione, confluirono in raccolte pubbliche, mentre altre sono rimaste presso gli eredi o, in minima parte, sono andate definitivamente perdute.

L’esposizione che Ca’ Pesaro presenta e offre un’occasione unica di ricostruire la rassegna del 1923 e di vedere, di nuovo riuniti, i volti di numerosi protagonisti della società, dell’arte, della cultura, della vita di un territorio allargato che dal capoluogo veneto si estende fino al Friuli Venezia Giulia. Non solo Venezia ma anche Treviso, Bassano, Padova, Trieste, Belluno, Udine, Pordenone, Caneva di Sacile, furono i luoghi nei quali il geniale studioso identificò gli esemplari che dimostrarono, per la prima volta, la grandezza artistica di un secolo che si era voluto dimenticare a vantaggio della mitizzazione di quello precedente.

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