Museo chiama Artista. Gianluca e Massimiliano De Serio. Un ritorno

Museo chiama Artista. Gianluca e Massimiliano De Serio. Un ritorno, Ca’ Pesaro, Verona

 

Dal 21 Novembre 2014 al 07 Dicembre 2014

Venezia

Luogo: Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Indirizzo: Santa Croce 2076

Orari: 10-17

Curatori: Ludovico Pratesi, Angela Tecce

Enti promotori:

  • MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
  • PaBAAC – Direzione Generale per il Paesaggio le Belle Arti l’Architettura e l’Arte Contemporanee – Servizio Architettura e Arte Contemporanee
  • AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani

Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 7.50, studenti € 4

Telefono per informazioni: +39 041 721127

E-Mail info: capesaro@fmcvenezia.it

Sito ufficiale: http://capesaro.visitmuve.it


Il progetto Museo chiama Artista nasce dalla collaborazione tra MiBACT e AMACI, nell’intento di sostenere attivamente il sistema del contemporaneo nel nostro Paese, attraverso la commissione ad artisti italiani di nuove opere che verranno successivamente presentate all’interno della rete museale.
Per la prima edizione del progetto, i direttori dei musei del circuito AMACI hanno scelto di commissionare la realizzazione di una nuova opera ai gemelli Gianluca e Massimiliano De Serio (Torino, 1978), che da diversi anni coniugano il loro percorso di artisti visivi con la carriera cinematografica, in una costante ricerca di equilibrio tra la fotografia, nella quale sono maestri, e i propositi artistici.
Da questa “chiamata” ha preso forma il film Un Ritorno, nato in un momento di crisi creativa degli artisti e dalla loro necessità di capirne le ragioni e superarla. Essi diventano soggetto e oggetto di un esperimento di “ipnosi simultanea” e in questo stato dialogano e si filmano, intrecciando il discorso con i ricordi di infanzia fino al momento prenatale, in un processo di regressione progressiva senza la mediazione del racconto.
Un Ritorno cerca di portare a compimento il trasferimento della crisi da esterna (creativa) a interna (identitaria), attraverso uno sguardo incrociato puntato su quella zona normalmente invisibile che è l’inconscio. “I protagonisti sono loro stessi, il loro essere gemelli, il loro parlarsi e guardarsi in uno specchio vivo – dice Beatrice Merz – sono il doppio, l’inizio della moltiplicazione dove nasce il dubbio dell’altro in se stesso”.


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