SuperaMenti - Oltre il muro: arte e contesto con Alice Pasquini

Murales di Alice Pasquini per il progetto One City, Casal Bertone, Roma

 

Dal 16 Novembre 2020 al 29 Novembre 2020

Venezia

Luogo: Piattaforma Zoom

Indirizzo: online

Costo del biglietto: evento gratuito su prenotazione fino a esaurimento posti

Telefono per informazioni: +39 041 2405 444

E-Mail info: didattica@guggenheim-venice.it



Alice Pasquini, in arte Alicè, street artist, illustratrice e scenografa romana, sarà la protagonista del workshop Oltre il muro: arte e contesto, che si svolgerà interamente da remoto sulla piattaforma Zoom, nel corso di sei giornate tra il 20 e il 29 novembre, terza tappa del progetto SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente, ciclo di quattro laboratori gratuiti con cui la Collezione Peggy Guggenheim, insieme a Swatch Art Peace Hotel, dialoga con gli under 25. Si tratta della prima volta che il museo veneziano realizza un workshop completamente online, per mantenere vivo, oggi più che mai, il contatto con il suo pubblico, e con la generazione Z, a cui il progetto è rivolto. Come sempre, in preparazione alle giornate di lavoro, il laboratorio, gratuito, su prenotazione fino a esaurimento posti, sarà anticipato da due incontri aperti a tutti, sempre su Zoom, il 16 e 19 novembre dalle 17.45 alle 18.30.

Partendo da una riflessione sulla trasformazione e il recupero urbano attraverso lo studio di diverse tecniche e la progettazione di una o più opere di arte pubblica, il workshop intende, in prima battuta, esaminare cosa significa “fare” street art, sotto quali forme la street art si manifesta e quale sia stata l’evoluzione di questo linguaggio artistico dagli anni '50 a oggi. I partecipanti, divisi in gruppi di lavoro, familiarizzeranno così con le relative tecniche di pittura, come gli stencil e l’uso di bombolette spray, e nel corso dei vari momenti di incontro, sempre virtuale, prenderanno confidenza con le tecniche e gli strumenti di lavoro. Da questi incontri, e dal dialogo attivo con l’artista, svilupperanno diversi percorsi per progettare un’opera, sia essa immaginaria o digitale, che dovrà non solo essere un’espressione artistica, ma anche parlare alla cittadinanza, raccontare una storia e avere una funzione pubblica creativa.

A questo terzo appuntamento seguirà il workshop con l’artista svedese Cecilia Jansson, in programma dal 22 al 24 gennaio a Venezia, che affronterà attraverso il disegno il tema del corpo umano inteso come strumento di misura e limite. Anche questo quarto appuntamento prevede una modalità di partecipazione e svolgimento da remoto, nel caso in cui ci fosse la necessità di cancellare la modalità in presenza. Prendendo spunto dalla riflessione sulle soluzioni che devono essere trovate rispetto alle tante problematiche che la quotidianità ci pone davanti, e rimanere così al passo con le sfide contemporanee, tutti i laboratori del ciclo vogliono rappresentare uno strumento per superare i limiti dell’attualità contingente trovando nel dialogo con gli artisti e il confronto con la loro pratica artistica gli strumenti per costruire nuove visioni e processi utili ad affrontare le sfide che ci attendono.

La partecipazione è gratuita ed è necessaria l’iscrizione, fino a esaurimento posti. I workshop sono preceduti da una serie di incontri aperti a tutti sulla piattaforma Zoom, per un dialogo diretto con l’artista. Nell’affrontare i temi della contemporaneità attraverso la lente dell’arte, SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente rientra nella collaborazione, nata nel 2018, tra la Collezione Peggy Guggenheim e ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile che si occupa di promuovere i 17 Obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, toccando in particolare il goal 4, istruzione di qualità.
Harper’s Bazaar è media partner del progetto.

La collaborazione con Swatch Art Peace Hotel permette la partecipazione di due artisti emergenti a livello internazionale, come S.O.B e Cecilia Jansson, che sono stati in passato ospiti della residenza d’artisti ideata da Swatch. Aperta nel 2011 per volontà di Nick Hayek, CEO di Swatch Group, lo Swatch Art Peace Hotel riunisce sotto lo stesso tetto creativi di varie discipline, arti visive, performance, danza, musica, scrittura, fotografia e video, e offre loro la possibilità di vivere e lavorare per alcuni mesi a Shanghai portando avanti in piena libertà la propria ricerca creativa. Lo Swatch Art Peace Hotel ha ospitato finora 370 artisti da più di 50 nazioni. Questa comunità di creativi ha reso la residenza un laboratorio di sperimentazione, incontro, scambio culturale e centro nevralgico della creatività contemporanea in città. La volontà di creare uno spazio ed una comunità intorno all’idea di libera espressione contraddistinguono il legame che Swatch ha con l’arte da più di trent’anni: allo Swatch Art Peace Hotel si traduce in un spazio di assoluta libertà artistica. Da qui nasce il desiderio di sostenere la Collezione Peggy Guggenheim e di condividerne i valori, non solo in qualità di socio storico di Guggenheim Intrapresæ, ma anche, nel 2020, nel valorizzare e sostenere la creatività contemporanea con questa ulteriore iniziativa.


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