Furere: tra follia e onirico
Dal 22 Marzo 2013 al 07 Aprile 2013
Lonigo | Vicenza
Luogo: Palazzo Pisani
Indirizzo: piazza Garibaldi 1
Orari: lun 10-12; ven 16-19; sab e dom 10-12.30/ 15-19
Curatori: MV Eventi
Enti promotori:
- Comune di Lonigo
- Assessorato alla Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: mv_eventi@yahoo.it
Sito ufficiale: http://www.comune.lonigo.vi.it
Furere, dal latino, essere folli.
Un'indagine sulla follia presentata dal Comune di Lonigo, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con MV Eventi, in occasione della 527° Fiera di Lonigo.
La mostra collettiva “Furere: tra follia e onirico”, che vede la partecipazione di artisti provenienti dall'atelier “Fumo di Londra” del dipartimento di salute mentale dell'ULSS 6 di Vicenza e della Cooperativa Sociale “Piano Infinito”, presenterà al pubblico alcuni aspetti della follia, in un excursus culturale che, dai laboratori di arte intesa come supporto alla terapia, attraverso le opere di Salvador Dalì, Max Ernst, Francis Bacon, Hermann Nistch, arriverà fino alla lucida follia del XXI secolo.
La manifestazione, oltre ad artisti affermati su scala nazionale ed internazionale e giovani artisti, offrirà un programma di dibattiti ed happening nei giorni di venerdì 22 marzo, sabato 6 e domenica 7 aprile presso Palazzo Pisani (con gli incontri “Arte: terapia?” sabato 6 aprile alle ore 17.00 a cura del dott. Giampiero Cesari, psichiatra responsabile U.F. Salute mentale Adulti, distretto di Arezzo e “Guerra: follia o strategia?” domenica 7 aprile alle ore 17.00 con il prof. Carlo Fumian, professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Padova.).
Furere sarà inaugurata presso il piano nobile di Palazzo Pisani venerdì 22 marzo alle ore 21.00 dal concerto jazz-dadaista de “Il Magnetofono”, omaggio alla musica e alla vocalità svolto attraverso un attento lavoro di ricerca con l'obiettivo di realizzare un piccolo universo Dada, una sorta di microcosmo che questi musicisti vicentini stanno vivendo da più di due anni e oltre 170 concerti. La serata (che vedrà esibirsi Alan Bedin alla voce, Emmanuele Gardin al piano, Marco Penzo al contrabbasso, Valerio Galla alle percussioni, Thomas Sinigaglia alla fisarmonica con le illustrazioni di Osvaldo Casanova) avrà la partecipazione esclusiva di Freak Antoni, ex leader degli Skiantos, storica band bolognese.
La mostra sarà un viaggio attraverso l'inconscio, con l'obiettivo di spiegare come una condizione mentale possa essere interpretata sotto diverse chiavi di lettura.
L'arte è dunque strumento per esprimere senza condizioni uno stato della mente?
Emblematico fu l'esperimento condotto nel 1956 presso il Manicomio di San Giacomo della Tomba dal medico Mario Marini che dimostrò, attraverso la libera espressione pittorica dei pazienti, come “la natura avesse voluto fare un grande esperimento mettendo a nudo, sul tavolo anatomico quelle strutture dell'inconscio che diversamente sarebbero rimaste occulte” (Vittorino Andreoli, “Un secolo di follia” – Rizzoli). Marini, che abolì ogni sorta di influenza o condizionamento nella loro libera espressione artistica, in soli sette mesi raccolse una produzione che servì per un'esposizione di quaranta opere a Verona, inaugurata il 2 novembre 1957.
L'arte diventa quindi un medium che amplifica la realtà, creando un nuovo "canale mentale" in grado di aprirsi a nuove esperienze, stimoli visivi, reali o evocati dalla memoria, che eccitano il sistema nervoso dell'artista al momento della creazione.
Esistono, infatti, artisti che dipingono ciò che vedono, altri che dipingono ciò che ricordano o che immaginano, creando una sottile linea di demarcazione tra gli “artisti sani che capiamo essere matti solo leggendo le loro opere e invece ci sono creatori folli che riescono a mascherare le loro deviazioni sulla tela, altri ancora che danno libero sfogo al loro tormento" (Vittorio Sgarbi).
Un'indagine sulla follia presentata dal Comune di Lonigo, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con MV Eventi, in occasione della 527° Fiera di Lonigo.
La mostra collettiva “Furere: tra follia e onirico”, che vede la partecipazione di artisti provenienti dall'atelier “Fumo di Londra” del dipartimento di salute mentale dell'ULSS 6 di Vicenza e della Cooperativa Sociale “Piano Infinito”, presenterà al pubblico alcuni aspetti della follia, in un excursus culturale che, dai laboratori di arte intesa come supporto alla terapia, attraverso le opere di Salvador Dalì, Max Ernst, Francis Bacon, Hermann Nistch, arriverà fino alla lucida follia del XXI secolo.
La manifestazione, oltre ad artisti affermati su scala nazionale ed internazionale e giovani artisti, offrirà un programma di dibattiti ed happening nei giorni di venerdì 22 marzo, sabato 6 e domenica 7 aprile presso Palazzo Pisani (con gli incontri “Arte: terapia?” sabato 6 aprile alle ore 17.00 a cura del dott. Giampiero Cesari, psichiatra responsabile U.F. Salute mentale Adulti, distretto di Arezzo e “Guerra: follia o strategia?” domenica 7 aprile alle ore 17.00 con il prof. Carlo Fumian, professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Padova.).
Furere sarà inaugurata presso il piano nobile di Palazzo Pisani venerdì 22 marzo alle ore 21.00 dal concerto jazz-dadaista de “Il Magnetofono”, omaggio alla musica e alla vocalità svolto attraverso un attento lavoro di ricerca con l'obiettivo di realizzare un piccolo universo Dada, una sorta di microcosmo che questi musicisti vicentini stanno vivendo da più di due anni e oltre 170 concerti. La serata (che vedrà esibirsi Alan Bedin alla voce, Emmanuele Gardin al piano, Marco Penzo al contrabbasso, Valerio Galla alle percussioni, Thomas Sinigaglia alla fisarmonica con le illustrazioni di Osvaldo Casanova) avrà la partecipazione esclusiva di Freak Antoni, ex leader degli Skiantos, storica band bolognese.
La mostra sarà un viaggio attraverso l'inconscio, con l'obiettivo di spiegare come una condizione mentale possa essere interpretata sotto diverse chiavi di lettura.
L'arte è dunque strumento per esprimere senza condizioni uno stato della mente?
Emblematico fu l'esperimento condotto nel 1956 presso il Manicomio di San Giacomo della Tomba dal medico Mario Marini che dimostrò, attraverso la libera espressione pittorica dei pazienti, come “la natura avesse voluto fare un grande esperimento mettendo a nudo, sul tavolo anatomico quelle strutture dell'inconscio che diversamente sarebbero rimaste occulte” (Vittorino Andreoli, “Un secolo di follia” – Rizzoli). Marini, che abolì ogni sorta di influenza o condizionamento nella loro libera espressione artistica, in soli sette mesi raccolse una produzione che servì per un'esposizione di quaranta opere a Verona, inaugurata il 2 novembre 1957.
L'arte diventa quindi un medium che amplifica la realtà, creando un nuovo "canale mentale" in grado di aprirsi a nuove esperienze, stimoli visivi, reali o evocati dalla memoria, che eccitano il sistema nervoso dell'artista al momento della creazione.
Esistono, infatti, artisti che dipingono ciò che vedono, altri che dipingono ciò che ricordano o che immaginano, creando una sottile linea di demarcazione tra gli “artisti sani che capiamo essere matti solo leggendo le loro opere e invece ci sono creatori folli che riescono a mascherare le loro deviazioni sulla tela, altri ancora che danno libero sfogo al loro tormento" (Vittorio Sgarbi).
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