Mostra Waiting for the Sibyl a Napoli. Le informazioni sulla mostra Waiting for the Sibyl, i curatori, gli orari di ingresso, il costo dei biglietti, i numeri per prenotare, il comunicato stampa sulla mostra Waiting for the Sibyl del museo Certosa e Museo di San Martino di Napoli.

Still da William Kentridge Sibyl, 2020

Still da William Kentridge Sibyl, 2020

Mappa

  • Città: Napoli
  • Provincia: Napoli
  • Indirizzo: Largo San Martino 5
  • Telefono: +39 081 2294501-538-544-454
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Scheda Mostra

Waiting for the Sibyl


  • Luogo: Certosa e Museo di San Martino
  • Città: Napoli
  • Provincia: Napoli
  • Data inizio: 14 Novembre 2021
  • Data fine: 13 Febbraio 2022
  • Costo del biglietto: intero € 6; riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente
  • Telefono per informazioni: +39 081 2294501-538-544-454
  • E-Mail info
  • Sito ufficiale

Comunicato Stampa:

Dalla felice collaborazione tra la Direzione regionale Musei Campania e la Galleria Lia Rumma nasce Waiting for the Sibylprogetto artistico che propone il film Sibyl di William Kentridge in dialogo con le Sibille della Cona dei Lani, che sarà inaugurato domenica 14 novembre alle ore 11.30 allaCertosa e Museo di San Martino.

Come in un nuovo racconto che si dispiega sulle pareti 
della Spezieria, le magnifiche Sibille della Cona dei Lani dialogheranno con la video installazione dell’artista sudafricano, presentata nel maggio 2020 nella sede di Milano della Galleria Lia Rumma all’interno della mostra personale William Kentridge and other histories, dopo l’anteprima mondiale del lavoro teatrale Waiting for the Sibyl al Teatro dell’Opera di Roma.

Ispirato
 dal movimento e dalla rotazione delle opere di Calder, Kentridge, protagonista sulla scena internazionale dell’arte contemporanea con una produzione che combina film, disegno, musica, teatro, letteratura, rievoca in questo lavoro la figura della Sibilla, la sacerdotessa citata anche da Dante che, interrogata, trascriveva gli oracoli su foglie di quercia: “Così la neve al sol si disigilla; così al vento ne le foglie levi, si perdea la sentenza di Sibilla” (Paradiso, XXXIII). I vaticini, disperdendosi e ruotando, sospinti dalle folate, all’interno dell’antro di Cuma confondevano i destini, diventando simbolo di incertezza e del tempo che fluisce, muta, e ritorna.

Nel video
 Sibyl, una sequenza di disegni a inchiostro o carboncino che si animano nelle pagine sfogliate di un flipbookla Sibilla contemporanea è immaginata come una danzatrice africana che si muove, accompagnata dalle composizioni vocali del musicista e coreografo Nhlanhla Mhalangu. Sullo sfondo di pagine di vecchi libri, tra cui antiche edizioni della Divina Commedia, l’inchiostro tratteggia alberi con rami e foglie nere che si scompaginano, si rimescolano proprio come i vaticini, riportando profezie in cui un algoritmo implacabile indica l’esito del nostro destino, come una nuova Sibilla. A contrastare l’automatismo che sembra guidare la nostra sorte, le immagini disegnate sulle pagine di quei consumati, bellissimi libri, mostrano alberi, foglie, oggetti animati, forme geometriche colorate e figure in trasformazione che restituiscono vita e umanità al tentativo di scoprire il proprio futuro e ai sentimenti di paura e incertezza che ne derivano.

Il ruolo delle Sibille ha subito nei secoli una notevole evoluzione: da figure leggendarie, mediatrici tra il dio Apollo e l’uomo, in grado di preannunciare eventi e calamità naturali, come erano intese nell’antichità classica, non persero comunque la loro funzione con l’avvento del cristianesimo. Al pari dei profeti divennero infatti annunciatrici de
lla venuta di Cristo. Esempio di tale conversione è proprio la nuova sezione espositiva del Museo di San Martino dedicata alla Cona dei Lani, posta frontalmente alla Spezieria, recentemente inaugurata dopo un lungo e articolato intervento di restauro e musealizzazione, che, pur non tentando la ricomposizione integrale della Cona che decorava la distrutta Cappella dei Lani nella chiesa di Sant’Eligio al Mercato, presenta le Sibille quali eloquenti figure profetiche all’interno di un complesso monumentale sacro.

L’installazione, allestita all’interno della 
Spezieria, sarà inserita nel percorso di visita della Certosa e Museo di San Martino fino al prossimo 13 febbraio.