La nuova mostra inaugura con un vernissage giovedì 30 Ottobre alle ore 19 nello spazio di Trastevere, in Via dei Vascellari, 33.
Nata nel giugno 2012, la galleria ospita l’arte contemporanea declinata nelle sue diverse forme d'espressione: “Rossmut” è uno spazio "ibrido" in cui è fondamentale l'idea di contaminazione e comunicazione tra le varie forme d'arte, dalla pittura alla performance, dalla fotografia alla video arte, coinvolgendo il design e la moda” raccontano Gilda Lavia e Loretta Di Tuccio titolari dello spazio.
“Doorway to identity” rispecchia un gioco tra due identità di artisti/musicisti che si confrontano a loro volta con quelle dei soggetti che animano le opere: Brandon Boyd e Seven Moods, in maniera totalmente simmetrica, dividono la loro vita tra arte e musica, con una produzione artistica che, nonostante le specificità individuali, vede le rispettive opere comunicare tra loro.
Le opere presenti in mostra saranno tutti lavori inediti per entrambi gli artisti; sono opere connotate in maniera decisa dai rispettivi linguaggi che li rappresentano.
Come scritto dalla curatrice, Loretta Di Tuccio, nel testo critico che accompagna la mostra: “Diversa è la tecnica utilizzata dai due artisti, olio e acqua scorrono su due linee parallele che convergono idealmente nella creazione di un ponte con il proprio immaginario. Nella serie di opere su carta, il tratto meticoloso di Boyd procede verso la ricerca di una correlazione che dichiara l’identità umana come parte di un unicum inscindibile con gli elementi che la circondano. In un alternarsi di astratto e concreto, le sue figure emergono da pazienti labirinti dove il segno, come in un lavoro topografico, delinea ipotetici paesaggi tracciando una sorta di geografia umana. Se per Boyd matrice è la natura, fonte generatrice di forme pure e ripetibili in quel tema ambiguo ed infinito che è l’identità, per Seven Moods il ri-conoscimento avviene attraverso il simbolo e l’enigma. I volti delle sue donne si rifugiano in una identità surreale, onirica, in uno spazio altro, un piccolo palcoscenico fantastico popolato da animali, pianeti e simboli alchemici che conferiscono un carattere velatamente misterico ai suoi lavori.
Seppure con una resa estetica differente, legata alle specificità visionarie dei due artisti, ed ai relativi impianti narrativi, le loro opere compongono un percorso in cui le identità figurative non sono le uniche a dialogare tra loro; la simmetria è trasposta sul piano del reale e vede le rispettive personalità intrecciarsi sotto il segno della musica”.
Il Vernissage sarà un vero e proprio evento, che vedrà la presenza di entrambi gli artisti e sarà un’occasione per incontrare l’artista Brandon Boyd che firmerà anche le copie del suo ultimo libro "So the Echo".
Parallelamente all'attività musicale Boyd si interessa all'arte sin da già giovane ed ha all'attivo la pubblicazione di tre libri che racchiudono opere, fotografie e testi da lui scritti: "White Fluffy Clouds", 2003, "From the Murks of the Sultry Abyss", 2007 e "So the Echo", 2013, anno in cui realizza anche il suo secondo album come solista: "Sons of the Sea". Le sue opere vengono esposte in numerose mostre collettive e, in ambito artistico, Boyd ha intrapreso diverse partnership con vari marchi come TOMS Shoes e Hurley, per il quale ha realizzato un murales presso la Space Gallery; alcune parti di quest'ultimo sono state esposte al Country Museum of Art di Los Angeles, al Museo di Monterey (CA) e a Città del Capo, Sud Africa. La prima esposizione delle sue opere in Europa si è svolta lo scorso Marzo a Zurigo presso la Grafik 14, con la firma del suo libro che si è svolta anche a Parigi e Londra.