Anversa • Casa di Pieter Paul Rubens

Anversa, Wapper 9-11

 
  • Indirizzo: Wapper 9-11
  • E-Mail: rubenshuis@stad.antwerpen.be
  • Telefono: +32 3 201 15 55
  • Apertura: Mar - dom 10 - 17 | chiuso: Lun e festività
  • Costo: intero 8 € | Ridotto 6 €
 
DESCRIZIONE:
Al numero 9 di Wapper, la casa in mattoni e pietra arenaria che Rubens acquistò nel 1610, ingrandendola e ornandola delle più imponenti e tradizionali forme del barocco fiammingo, accoglie i visitatori per accompagnarli in un’atmosfera fuori dal tempo.
L’edificio, abitato dal maestro fino alla sua morte, nel 1640, fu espropriato dalla municipalità di Anversa per essere pazientemente restaurato dopo esser caduto in un disastroso abbandono.

In questa dimora dove si possono ancora ammirare la cucina, il camino, le brocche, la pressa per stirare la biancheria, la sala da pranzo dove il maestro accoglieva ospiti e amici e dove consumava i suoi pasti - rigorosamente privi di carne - il pittore riceveva conoscenti e personaggi illustri.
Tra i capolavori dell’artista, da non perdere il celebre Autoritratto ed Enrico IV durante la battaglia di Parigi, tela lasciata incompiuta nel momento in cui l’artista intuì che Maria de’ Medici non avrebbe potuto assolovere al pagamento dell’opera dedicata al marito.
Si tratta di un lavoro importante perché mostra chiaramente il modo in cui il maestro realizzava i suoi dipinti, a partire dagli schizzi iniziali a matita.

L’intero complesso si articola intorno al cortile d’onore - chiuso al fondo da un arco trionfale a tre fornici - originale e probabilmente disegnato dallo stesso Rubens - abbellito dalle statue bronzee di Mercurio e Minerva. Il visitatore incontra anche un piccolo giardino attraversato da statue, fontane e un padiglione che replica la struttura della cappella Pazzi a Firenze.

La casa del pittore è uno scrigno di opere d’arte. Tra queste, una natura morta del pittore fiammingo Frans Snijders, l’Autoritratto di Antoon van Dyck, un ritratto anonimo della seconda moglie di Rubens, Héléne, e ancora La Galleria di Cornelis Van Der Geest, deliziosa tela di Willem van Haecht, un busto di Seneca che l’artista portò con sé all’indomani del suo soggiorno in Italia e due prestiti di Tiziano e Tintoretto.
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