Al Museo d'Arte Moderna di Bologna dal 31 gennaio al 19 maggio

Al Mambo la prima italiana di Mika Rottenberg

Mika Rottenberg, Tropical Breeze (video still), 2004, Installazione video a canale singolo, 3’ 45”, collezione Pasquale Leccese. Courtesy Le Case D’Arte, Milano
 

Samantha De Martin

29/01/2019

Bologna - Milioni di colori vivaci venduti in un ipermercato cinese, perle coltivate, salviettine umidificate ricavate dal sudore altrui. Sono i mondi evocati da Mika Rottenberg nelle sue creazioni visive, universi popolati da personaggi fuori dal comune intenti in attività banali e ripetitive, simili a ostaggi senza via di fuga, vittime di disuguaglianze scaturite dal modello economico dominante, e tuttavia letti con la lente dell’umorismo, dell’assurdo, della confusione.
Per la sua prima personale in Italia, l’artista argentina, cresciuta in Israele e oggi di base a New York, tra le principali protagoniste della scena contemporanea mondiale, sceglie la sala delle Ciminiere e del foyer del MAMbo per animare, dal 31 gennaio al 19 maggio, undici delle sue più recenti produzioni.

Sculture e installazioni video - con il loro registro narrativo sarcastico e bizzarro - tessono complesse allegorie sul sistema capitalistico che regola le condizioni umane e i processi di produzione massiva delle merci. Interpreti femminili dalle insolite caratteristiche fisiche costruiscono set elaborati come "costumi" per gli artisti, che a loro volta diventano il teatro in cui il pubblico vive il video.

Mentre l'intelligenza artificiale minaccia innumerevoli posti di lavoro in tutto il mondo, la presenza umana resta ancora fondamentale all’interno di un sistema reso precario dalla gig economy, costantemente sul punto di collassare trasformando milioni di persone in lavoratori impoveriti.

Nell’esplorare la seduzione, la magia e la disperazione della realtà iper-capitalista, le narrazioni visive di Mika Rottenberg -fortemente incentrate sull’interrelazione tra lavoro, economia e produzione di lavoro e modalità attraverso cui le nostre relazioni affettive sono sempre più monetizzate - attingono al cinema e alla scultura. Forgiano un nuovo linguaggio in technicolor che indaga le dinamiche del lavoro al tempo della globalizzazione, la produzione di valore e la monetizzazione sempre più esasperata delle relazioni affettive.

La mostra sarà un’occasione anche per esporre tre nuovi lavori - Ponytail (Orange), Smoky Lips (Study #4) e Untitled Ceiling Projection - la cui produzione è stata sostenuta dal MAMbo in collaborazione con il Goldsmiths Centre for Contemporary Art London e la Kunsthaus Bregenz.

Il progetto espositivo rientra tra gli eventi della settimana edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera. Nel weekend dedicato all'arte contemporanea, la mostra, ad accesso gratuito, osserverà orari di apertura straordinari: venerdì 1° e domenica 3 febbraio dalle 10 alle 20; sabato 2 febbraio dalle 10 alle 24.


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