L'operazione del Comando dei Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale
Capolavori ritrovati
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Giusto de’ Menabuoi, Sant’Ambrogio, 1363, olio su tavola, Bologna, Pinacoteca Nazionale
Samantha De Martin
04/05/2018
Bologna - Erano stati rubati in pieno giorno - da tre musei diversi e durante l’orario di apertura - da una stessa mano che, dopo averli trafugati - complice forse il loro piccolo formato - li aveva poi rinchiusi all’interno di un mobile di un’abitazione privata, lontano da sguardi indiscreti. E adesso, a distanza di pochi mesi, le tre opere del valore di circa 600mila euro tornano nelle rispettive dimore, per essere riconsegnate al patrimonio comune.
Si risolve così con un lieto fine la rocambolesca disavventura di tre importanti opere d’arte. Accanto all’olio su tavola del 1363, raffigurante Sant’Ambrogio, realizzato dal pittore fiorentino Giusto de’ Menabuoi - sottratto lo scorso 10 marzo 2018 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna - i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, in collaborazione con quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e con le Compagnie di Faenza ed Imola, nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura di Bologna, hanno recuperato altri due importanti capolavori.
La Tempera su tavola, Crocifissione e discesa al Limbo, di un anonimo del XIII secolo, era stata infatti rubata dalla Pinacoteca Comunale di Faenza tra il 24 ed il 25 febbraio, mentre l’olio su cartone pressato di forma ovale, raffigurante Ritratto di donna, opera di un pittore bolognese della metà del XVII secolo, era stato sottratto tra il 14 ed il 15 marzo dal Museo Civico “San Domenico” di Imola.
Il recupero è andato a buon fine grazie soprattutto ai sistemi di video sorveglianza posizionati all’interno delle strutture museali e nelle strade limitrofe, che hanno consentito il riconoscimemto del ladro appassionato d’arte.
L’uomo era stato bloccato a metà aprile - mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi di Palazzo Pepoli - al termine di un lungo pedinamento per le vie della città.
«Si tratta di un recupero importante - ha commentato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franeschini - che conferma l’eccellenza del sistema Italia e del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nel contrasto al traffico illecito d’arte».
Leggi anche:
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• Terremoto: 21.300 beni d'arte finora salvati dai Carabinieri
Si risolve così con un lieto fine la rocambolesca disavventura di tre importanti opere d’arte. Accanto all’olio su tavola del 1363, raffigurante Sant’Ambrogio, realizzato dal pittore fiorentino Giusto de’ Menabuoi - sottratto lo scorso 10 marzo 2018 alla Pinacoteca Nazionale di Bologna - i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bologna, in collaborazione con quelli del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e con le Compagnie di Faenza ed Imola, nel corso di un’operazione coordinata dalla Procura di Bologna, hanno recuperato altri due importanti capolavori.
La Tempera su tavola, Crocifissione e discesa al Limbo, di un anonimo del XIII secolo, era stata infatti rubata dalla Pinacoteca Comunale di Faenza tra il 24 ed il 25 febbraio, mentre l’olio su cartone pressato di forma ovale, raffigurante Ritratto di donna, opera di un pittore bolognese della metà del XVII secolo, era stato sottratto tra il 14 ed il 15 marzo dal Museo Civico “San Domenico” di Imola.
Il recupero è andato a buon fine grazie soprattutto ai sistemi di video sorveglianza posizionati all’interno delle strutture museali e nelle strade limitrofe, che hanno consentito il riconoscimemto del ladro appassionato d’arte.
L’uomo era stato bloccato a metà aprile - mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi di Palazzo Pepoli - al termine di un lungo pedinamento per le vie della città.
«Si tratta di un recupero importante - ha commentato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franeschini - che conferma l’eccellenza del sistema Italia e del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale nel contrasto al traffico illecito d’arte».
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