Dal 12 ottobre 2016 all'8 gennaio 2017
Lo sguardo intenso di Dayanita Singh incanta il pubblico del MAST
Dayanita Singh, File Museum, 2012 | Courtesy of the artist and Frith Street Gallery London, © Dayanita Singh
L. Sanfelice
13/10/2016
Bologna - La Fondazione MAST continua nella sua azione di ponte tra immagine e industria, presentando per la prima volta in Italia un’esposizione personale di Dayanita Singh, maestra indiana della fotografia contemporanea riconosciuta a livello internazionale.
Dopo un esordio nel fotogiornalismo, Singh ha approfondito una visione personale delle condizioni nel suo paese attraverso numerosi reportage pubblicati da testate internazionali, e superando il linguaggio giornalistico ha sviluppato una ricerca potente tanto sul piano documentario quanto sul piano poetico che ha trovato anche nuove formule espositive per presentarsi al pubblico. "Costruire musei" è infatti la peculiarità di questa artista che ha cominciato a presentare le sue fotografie incastonate dentro strutture modulabili di legno come carrelli e paraventi per conferire nuovi significati narrativi.

Per lei, il curatore Urs Stahel ha ideato nella Photo Gallery un percorso intitolato Museum of Machines, come la più recente acquisizione della Collezione MAST, dove un corpus di circa 300 fotografie si succede per serie esplorando temi come il lavoro, la produzione, la gestione quotidiana e la sua archiviazione, abilmente trasformati in ambienti psichici dallo sguardo sempre originale, curioso e intenso della singolare Dayanita Singh.
Vedi anche:
• Dayanita Singh. Museum of Machines
• FOTO: La poetica del frammento di Dayanita Singh
• Guida d'arte di Bologna
Dopo un esordio nel fotogiornalismo, Singh ha approfondito una visione personale delle condizioni nel suo paese attraverso numerosi reportage pubblicati da testate internazionali, e superando il linguaggio giornalistico ha sviluppato una ricerca potente tanto sul piano documentario quanto sul piano poetico che ha trovato anche nuove formule espositive per presentarsi al pubblico. "Costruire musei" è infatti la peculiarità di questa artista che ha cominciato a presentare le sue fotografie incastonate dentro strutture modulabili di legno come carrelli e paraventi per conferire nuovi significati narrativi.

Per lei, il curatore Urs Stahel ha ideato nella Photo Gallery un percorso intitolato Museum of Machines, come la più recente acquisizione della Collezione MAST, dove un corpus di circa 300 fotografie si succede per serie esplorando temi come il lavoro, la produzione, la gestione quotidiana e la sua archiviazione, abilmente trasformati in ambienti psichici dallo sguardo sempre originale, curioso e intenso della singolare Dayanita Singh.
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