Installazioni d’autore e architettura del paesaggio per un evento internazionale
Arte e natura del Mediterraneo al RadicePura Garden Festival

RadicePura Garden Festival - credits Alfio Garozzo |
Parco di RadicePura - Giarre (Catania)
Francesca Grego
20/04/2017
Catania - Debutta domani, 21 aprile, la prima edizione del RadicePura Garden Festival. Culla del giardino mediterraneo, dove i fasti del Barocco si fondono con la grande tradizione araba per dar vita a luoghi d’incanto di antica memoria, la Sicilia è pronta a esplorare le prospettive contemporanee dell’arte del paesaggio.
Per sei mesi il parco botanico di RadicePura presso Giarre (Catania) ospiterà le opere di artisti e garden designer di respiro internazionale, a cui si affiancheranno le creazioni sei giovani paesaggisti emergenti.
In allestimenti di grandi dimensioni (circa 150 metri quadrati), installazioni d’autore e opere d’arte, lo straordinario patrimonio di biodiversità racchiuso fra le sponde del Mare Nostrum incontrerà di volta in volta il fascino dei miti greci, le visioni del Rinascimento, i temi dell’ambiente e delle risorse, l’idea del Mediterraneo come teatro di una millenaria koiné.
Giardini intesi dunque non solo come delizie dei sensi, ma anche come spunti per riflessioni che oltrepassano gli stessi confini dell’architettura del paesaggio, in luoghi sospesi fra memoria e futuro.
Fra le creazioni in mostra, Il Sogno di Empedocle di Emilio Isgrò, che lega il tema del rinnovamento della vita nel mondo vegetale al passato stratificato dell’Isola: nel rigoglio di un giardino di agrumi, le voci di greci, latini e altri popoli mediterranei si sovrappongono sullo scabro supporto della pietra lavica dell’Etna.
È invece una partitura a più strumenti la Tour d’Y Voir di Michel Péna, in cui un insolito giardino verticale gioca con il paesaggio circostante, che si stende a perdita d’occhio fino agli orizzonti azzurri del mare di Taormina. Salendo una scala a doppia elica che cita Leonardo da Vinci, il visitatore si immerge in profumi e suoni variegati, caratteristici delle essenze collocate ai diversi livelli, fino alla cima, che è insieme rifugio e vertigine.
Dalla spiazzante Anamorfosi Vegetale di François Abélanet agli sconfinamenti fra memoria e natura di Alfio Bonanno, dalle suggestioni acquatiche di Stefano Passerotti in Evaporazione Mediterranea alle risonanze sensuali e conviviali del giardino arabo di Kamelia Bin Zaal, il percorso è un intenso viaggio nel bacino del Mare Nostrum, dove natura e cultura si uniscono in un abbraccio che oltrepassa i secoli.
Passeggiate guidate, workshop interdisciplinari, incontri con gli autori, eventi dedicati al giardinaggio e all'enogastronomia del territorio animeranno il parco di RadicePura per tutta la durata del festival, già a partire dalla prima settimana.
Per sei mesi il parco botanico di RadicePura presso Giarre (Catania) ospiterà le opere di artisti e garden designer di respiro internazionale, a cui si affiancheranno le creazioni sei giovani paesaggisti emergenti.
In allestimenti di grandi dimensioni (circa 150 metri quadrati), installazioni d’autore e opere d’arte, lo straordinario patrimonio di biodiversità racchiuso fra le sponde del Mare Nostrum incontrerà di volta in volta il fascino dei miti greci, le visioni del Rinascimento, i temi dell’ambiente e delle risorse, l’idea del Mediterraneo come teatro di una millenaria koiné.
Giardini intesi dunque non solo come delizie dei sensi, ma anche come spunti per riflessioni che oltrepassano gli stessi confini dell’architettura del paesaggio, in luoghi sospesi fra memoria e futuro.
Fra le creazioni in mostra, Il Sogno di Empedocle di Emilio Isgrò, che lega il tema del rinnovamento della vita nel mondo vegetale al passato stratificato dell’Isola: nel rigoglio di un giardino di agrumi, le voci di greci, latini e altri popoli mediterranei si sovrappongono sullo scabro supporto della pietra lavica dell’Etna.
È invece una partitura a più strumenti la Tour d’Y Voir di Michel Péna, in cui un insolito giardino verticale gioca con il paesaggio circostante, che si stende a perdita d’occhio fino agli orizzonti azzurri del mare di Taormina. Salendo una scala a doppia elica che cita Leonardo da Vinci, il visitatore si immerge in profumi e suoni variegati, caratteristici delle essenze collocate ai diversi livelli, fino alla cima, che è insieme rifugio e vertigine.
Dalla spiazzante Anamorfosi Vegetale di François Abélanet agli sconfinamenti fra memoria e natura di Alfio Bonanno, dalle suggestioni acquatiche di Stefano Passerotti in Evaporazione Mediterranea alle risonanze sensuali e conviviali del giardino arabo di Kamelia Bin Zaal, il percorso è un intenso viaggio nel bacino del Mare Nostrum, dove natura e cultura si uniscono in un abbraccio che oltrepassa i secoli.
Passeggiate guidate, workshop interdisciplinari, incontri con gli autori, eventi dedicati al giardinaggio e all'enogastronomia del territorio animeranno il parco di RadicePura per tutta la durata del festival, già a partire dalla prima settimana.
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