Ricorrenze e celebrazioni
Una mostra celebrerà i 500 anni dell'Orlando Furioso
Ruggero che libera Angelica di Jean Auguste Dominique Ingres, 1819, raffigura una scena dell'Orlando Furioso in cui Ruggero salva Angelica a cavallo di un ippogrifo.
L. Sanfelice
10/09/2015
Ferrara - Dal 24 settembre 2016, Palazzo dei Diamanti annuncia che dedicherà un’ampia esposizione all’Orlando Furioso, il capolavoro di Ludovico Ariosto che venne stampato a Ferrara nel 1516.
In occasione del quinto centenario della prima edizione, la mostra che sarà organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e curata di Guido Beltramini e Adolfo Tura, si propone di celebrare il poema con un insolito viaggio tra le sua battaglie, i suoi tornei, gli incantesimi, gli amori e i cavalieri che popolano le sue pagine, attraverso un percorso composto da una selezione di opere di grandi artisti dell’epoca.
Da Giovanni Bellini ad Andrea Mantegna, da Giorgione a Dosso Dossi, da Raffaello a Leonardo, da Michelangelo a Tiziano e riunendo incisioni, arazzi, sculture antiche e rinascimentali, armi e libri, la rassegna accompagnerà il visitatore in un’immersione nell’universo fantastico illustrato da Ariosto, offrendo una testimonianza vivace del clima e della città in cui il libro fu concepito e delle opere a cui l’immaginario dell’autore si rivolse per trovare ispirazione.
In occasione del quinto centenario della prima edizione, la mostra che sarà organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e curata di Guido Beltramini e Adolfo Tura, si propone di celebrare il poema con un insolito viaggio tra le sua battaglie, i suoi tornei, gli incantesimi, gli amori e i cavalieri che popolano le sue pagine, attraverso un percorso composto da una selezione di opere di grandi artisti dell’epoca.
Da Giovanni Bellini ad Andrea Mantegna, da Giorgione a Dosso Dossi, da Raffaello a Leonardo, da Michelangelo a Tiziano e riunendo incisioni, arazzi, sculture antiche e rinascimentali, armi e libri, la rassegna accompagnerà il visitatore in un’immersione nell’universo fantastico illustrato da Ariosto, offrendo una testimonianza vivace del clima e della città in cui il libro fu concepito e delle opere a cui l’immaginario dell’autore si rivolse per trovare ispirazione.
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