A Firenze dal 22 febbraio al 19 luglio

Aria: a Palazzo Strozzi le trame di Tomàs Saraceno

Tomás Saraceno, Stillness in Motion–Cloud Cities, 2016 Installation view at San Francisco Museum of Modern Art (SFMOMA), USA. Courtesy of the artist; Andersen’s, Copenhagen: Ruth Benzacar, Buenos Aires; Tanya Bonakdar Gallery, New York/Los Angeles; Pinksummer contemporary art, Genoa; Esther Schipper, Berlin. © Photography by Studio Tomás Saraceno, 2016
 

Francesca Grego

21/02/2020

Firenze - Tre grandi sfere specchianti sospese riflettono e trasfigurano il cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi: è Thermodynamic Constellation, l'ultima installazione site specific di Tomàs Saraceno, rielaborazione poetica degli esperimenti condotti dall'artista su mongolfiere capaci di volare con l'impiego della sola energia solare. Ingegnoso, immaginifico, visionario, Saraceno è la star della primavera di Palazzo Strozzi, che da domani, 22 febbraio, gli dedica la più grande mostra mai allestita su di lui in Italia.
Aria - questo il titolo del progetto - ci invita a cambiare il nostro punto di vista sulla realtà cercando una nuova relazione con il cosmo. “L’arte di Tomàs Saraceno ci fa riflettere su problemi e sfide caratteristiche della nostra era, divenuti sempre più urgenti, come l’inquinamento, i cambiamenti climatici, la sostenibilità, il superamento di barriere geografiche e sociali”, spiega Alberto Galansino, direttore di Palazzo Strozzi e curatore della mostra: “A Palazzo Strozzi la ricerca artistica di Tomàs, che con la sua ricerca aperta e interconnessa schiude mondi utopici e allo stesso tempo reali, viene ulteriormente amplificata di senso e resa esteticamente unica dal confronto con il nostro edificio, simbolo dell’Umanesimo”.

Suoni, geometrie, metafore, vibrazioni si insediano nelle sale rinascimentali del palazzo diffondendosi come l'aria che dà il titolo alla mostra: soffio vitale, vento ristoratore, indispensabile legame tra la terra e il cosmo, da troppo tempo attende una profonda rigenerazione. Un passaggio salvifico che, auspica l'artista, avverrà con la fine dell'Antropocene e l'inizio di una nuova era: l'Aerocene, che alla centralità del'uomo nell'universo sostituisce la ricerca di un'armonia allargata a ogni forma di vita e perfino alla natura inorganica.
Ma nel regno della natura c'è un animale particolarmente caro a Saraceno: è il ragno, la cui tela diventa metafora del legame che unisce tutti gli elementi del cosmo. "Il ragno abita nella mia casa o sono io che vivo nella casa del ragno?", si chiede l'artista. Quel che è certo è che le sue 33 Carte di Aracnomanzia o “oracoli del ragno” danno forma al percorso della mostra ispirando 10 sezioni e altrettanti futuri possibili, protagonisti anche di un'app interattiva.
Poliedri, strutture geometriche simili alle bolle di sapone, giardini volanti e sensibilità espanse trasformano Palazzo Strozzi in uno spazio inedito di immaginazione, che invita ciascuno a farsi aracnide sulla tela dell'Aerocene.