Gli appuntamenti da non perdere nella prossima stagione
Contemporaneo a Firenze. Un anno di mostre a Palazzo Strozzi
Anselm Kiefer, Engelssturz, 2022. Photo Georges Poncet © 2023 Anselm Kiefer I Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi
Francesca Grego
07/11/2023
Firenze - Prosegue il viaggio di Palazzo Strozzi tra i grandi protagonisti del contemporaneo sulla scena internazionale. Dopo Anish Kapoor, Olafur Eliasson, Jeff Koons, Marina Abramovic, ad accendere il 2024 del prestigioso spazio espositivo fiorentino saranno gli astri di Anselm Kiefer ed Helen Frankenthaler, per un anno di grande pittura (e non solo).
Dal 22 marzo al 28 luglio Anselm Kiefer, Angeli caduti riunirà a Firenze opere storiche e nuove produzioni del maestro tedesco, in dialogo con le architetture dell’edificio rinascimentale. Curata dal direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galansino, la mostra promette di restituire al pubblico tutta la vitale complessità della ricerca di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificio, creazione e distruzione, con un forte coinvolgimento del visitatore nello spazio fisico e concettuale dell’arte.
Noto per le sue opere di forte impatto, che attraverso i linguaggi della pittura, della scultura e dell’installazione esplorano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Kiefer ha esordito sulla scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con un’audace riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Nel suo percorso artistico la storia incontra la religione, il misticismo, la poesia e la filosofia. Ogni opera di Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materia, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato.
Helen Frankenthaler, Open Wall, 1953 © 2023 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York / SIAE, Roma
Il secondo appuntamento del 2024 porterà a Firenze una delle più importanti protagoniste del Novecento in America, Helen Frankenthaler (1928-2011). Anche questa sarà una mostra di ampio respiro, con opere realizzate tra il 1953 e il 2002, selezionate per restituire un ritratto completo della pittrice e seguirne le evoluzioni lungo tutta la carriera. In programma dal 27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025, Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole vedrà le tele dell’artista statunitense a confronto con i lavori di autori a lei contemporanei, alcuni dei quali provenienti dalla sua collezione personale: Jackson Pollock, Mark Rothko, Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, David Smith, Anne Truitt. Il progetto nasce dalla collaborazione di Palazzo Strozzi con la Helen Frankenthaler Foundation di New York e porta la firma di Douglas Dreishpoon, direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné.
Figura chiave della seconda generazione di pittori astratti americani del dopoguerra, Frankenthaler ha avuto un ruolo fondamentale nel passaggio dall’Espressionismo astratto al cosiddetto Color Field Painting. In oltre sessant’anni di carriera si è imposta sulla scena artistica americana tramite un approccio "senza regole”, sfidando i limiti delle tecniche pittoriche ma anche le aspettative di genere dell'epoca. Grazie all’eclettica immaginazione e alla capacità improvvisativa ha esplorato nuove relazioni tra forma e colore, espandendo le possibilità della pittura astratta in un modo che ancora oggi è fonte di ispirazione. Colore e spazio, poesia e astrazione: l’arte di Helen Frankenthaler si distingue per la capacità di unire tecnica e fantasia, improvvisazione e ricerca, donando alla pittura una nuova libertà.
Dal 22 marzo al 28 luglio Anselm Kiefer, Angeli caduti riunirà a Firenze opere storiche e nuove produzioni del maestro tedesco, in dialogo con le architetture dell’edificio rinascimentale. Curata dal direttore di Palazzo Strozzi Arturo Galansino, la mostra promette di restituire al pubblico tutta la vitale complessità della ricerca di Kiefer, celebrandone l’intreccio tra figura e astrazione, natura e artificio, creazione e distruzione, con un forte coinvolgimento del visitatore nello spazio fisico e concettuale dell’arte.
Noto per le sue opere di forte impatto, che attraverso i linguaggi della pittura, della scultura e dell’installazione esplorano i temi della memoria, del mito, della guerra e dell’esistenza, Kiefer ha esordito sulla scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con un’audace riflessione sulla storia della Seconda guerra mondiale e sull’eredità emotiva e culturale della Germania. Nel suo percorso artistico la storia incontra la religione, il misticismo, la poesia e la filosofia. Ogni opera di Kiefer esprime il rifiuto del limite, nella monumentalità e nella potenza della materia, ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato.
Helen Frankenthaler, Open Wall, 1953 © 2023 Helen Frankenthaler Foundation, Inc. / Artists Rights Society (ARS), New York / SIAE, Roma
Il secondo appuntamento del 2024 porterà a Firenze una delle più importanti protagoniste del Novecento in America, Helen Frankenthaler (1928-2011). Anche questa sarà una mostra di ampio respiro, con opere realizzate tra il 1953 e il 2002, selezionate per restituire un ritratto completo della pittrice e seguirne le evoluzioni lungo tutta la carriera. In programma dal 27 settembre 2024 al 26 gennaio 2025, Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole vedrà le tele dell’artista statunitense a confronto con i lavori di autori a lei contemporanei, alcuni dei quali provenienti dalla sua collezione personale: Jackson Pollock, Mark Rothko, Anthony Caro, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, David Smith, Anne Truitt. Il progetto nasce dalla collaborazione di Palazzo Strozzi con la Helen Frankenthaler Foundation di New York e porta la firma di Douglas Dreishpoon, direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonné.
Figura chiave della seconda generazione di pittori astratti americani del dopoguerra, Frankenthaler ha avuto un ruolo fondamentale nel passaggio dall’Espressionismo astratto al cosiddetto Color Field Painting. In oltre sessant’anni di carriera si è imposta sulla scena artistica americana tramite un approccio "senza regole”, sfidando i limiti delle tecniche pittoriche ma anche le aspettative di genere dell'epoca. Grazie all’eclettica immaginazione e alla capacità improvvisativa ha esplorato nuove relazioni tra forma e colore, espandendo le possibilità della pittura astratta in un modo che ancora oggi è fonte di ispirazione. Colore e spazio, poesia e astrazione: l’arte di Helen Frankenthaler si distingue per la capacità di unire tecnica e fantasia, improvvisazione e ricerca, donando alla pittura una nuova libertà.
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