La mostra inaugura il programma di "Un anno ad arte"
Gli Uffizi attendono Gherardo delle Notti
Gerrit van Honthorst, detto Gherardo delle Notti, Derisione di Cristo, olio su tela. Los Angeles, Los Angeles County Museum.
Ludovica Sanfelice
05/02/2015
Firenze - La prima mostra monografica dedicata a Gerrit Honthorst, conosciuto nell’Italia del primo Seicento come Gherardo delle Notti, inaugura alla Galleria degli Uffizi il palinsesto di “Un anno ad arte”.
L’esposizione, in programma dal 10 febbraio, mira a valorizzare la presenza decennale in Italia dell’artista olandese che privilegiava scene conviviali e notturni illuminati da candele attraverso l’esposizione di quasi tutte le opere da lui eseguite nel nostro paese e solamente una ristretta rosa di dipinti realizzati in Olanda dopo la partenza dalla penisola.
La permanenza in Italia coincide con il periodo più fecondo e carico di innovazioni stilistiche della carriera di Honthorst e ne determina la rilevanza, come ampiamente documentato in una sezione dedicata al ruolo esercitato dal maestro nel successo della pittura a lume di notte. Una prova ulteriore si presenta all’interno del percorso espositivo attraverso il confronto con maestri suoi contemporanei attivi sulla scena romana, con cui Gherardo intrattenne vivaci scambi artistici riflessi nei suoi lavori. Tra le opere in mostra spicca in particolare la presenza del "Cavadenti" del Caravaggio, che evidentemente guidò il pittore olandese nell’individuazione dei temi a lui più cari.
Tra i più importanti collezionisti che mostrarono apprezzamento per l’opera di Gherardo delle Notti, si deve a Cosimo II, Granduca di Toscana, la presenza a Firenze di quattro tele di Honthorst, tre delle quali dedicate a soggetti conviviali; mentre fu l’ambasciatore mediceo Piero Guicciardini a commissionare la grande Adorazione dei pastori dipinta a lume di notte, che fu vittima dell’attentato mafioso degli Uffizi nel 1993.
Consulta anche:
FOTO Gherardo delle Notti: Quadri bizzarrissimi e cene allegre
L’esposizione, in programma dal 10 febbraio, mira a valorizzare la presenza decennale in Italia dell’artista olandese che privilegiava scene conviviali e notturni illuminati da candele attraverso l’esposizione di quasi tutte le opere da lui eseguite nel nostro paese e solamente una ristretta rosa di dipinti realizzati in Olanda dopo la partenza dalla penisola.
La permanenza in Italia coincide con il periodo più fecondo e carico di innovazioni stilistiche della carriera di Honthorst e ne determina la rilevanza, come ampiamente documentato in una sezione dedicata al ruolo esercitato dal maestro nel successo della pittura a lume di notte. Una prova ulteriore si presenta all’interno del percorso espositivo attraverso il confronto con maestri suoi contemporanei attivi sulla scena romana, con cui Gherardo intrattenne vivaci scambi artistici riflessi nei suoi lavori. Tra le opere in mostra spicca in particolare la presenza del "Cavadenti" del Caravaggio, che evidentemente guidò il pittore olandese nell’individuazione dei temi a lui più cari.
Tra i più importanti collezionisti che mostrarono apprezzamento per l’opera di Gherardo delle Notti, si deve a Cosimo II, Granduca di Toscana, la presenza a Firenze di quattro tele di Honthorst, tre delle quali dedicate a soggetti conviviali; mentre fu l’ambasciatore mediceo Piero Guicciardini a commissionare la grande Adorazione dei pastori dipinta a lume di notte, che fu vittima dell’attentato mafioso degli Uffizi nel 1993.
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