A Firenze, dal 18 maggio al 1° ottobre, in mostra le porcellane del Museo Richard Ginori di Doccia

La fabbrica della bellezza: le statue di Ginori in mostra al Museo del Bargello

Manifattura di Doccia (Gaspero Bruschi), Camino,1754, porcellana. Museo Richard-Ginori, Sesto Fiorentino
 

Samantha De Martin

15/05/2017

Firenze - Un percorso straordinario che descrive una delle storie artistiche più gloriose d'Italia, ripercorrendo la metamorfosi della statuaria nella porcellana d'autore firmata Richard Ginori, brillante icona del made in Italy.
Il Museo Richard Ginori della manifattura di Doccia, a Sesto Fiorentino, rivive al Museo del Bargello, illustre espressione della scultura rinascimentale, grazie a un raffinato itinerario espositivo che, dal 18 maggio al 1° ottobre, mette in dialogo alcune importanti sculture di porcellana della manifattura di Sesto Fiorentino con opere della collezione permanente del vecchio museo, chiuso nel 2014, ma che verrà acquisito dallo Stato.
A rendere davvero esclusivo questo percorso è la presenza di sculture firmate Richard Ginori poste accanto ai rispettivi modelli. L'esposizione sarà infatti un'occasione per ammirare La Venere dei Medici - che riproduce la celeberrima statua conservata nella Tribuna della Galleria degli Uffizi - e il monumentale Camino, coronato dalle Ore del Giorno e della Notte delle tombe medicee di Michelangelo, del ceramista Gaspero Bruschi, restaurato in occasione della mostra.
Grazie alla collaborazione con l'Accademia Etrusca di Cortona verrà, inoltre, esposto anche il Tempietto della gloria della Toscana, anche questo fresco di restauro, espressione delle ambizioni artistiche e politiche del fondatore della manifattura. La mostra ospita anche altre sculture concesse in prestito da istituzioni italiane e straniere e da privati - alcune esposte in Italia per la prima volta - che dimostrano l'esclusività della collezione custodita a Doccia, straordinaria memoria materiale di una delle storie artistiche più gloriose d'Italia.

Era il 1735 quando il marchese Carlo Ginori dava origine, nella località di Doccia, a Sesto Fiorentino, alla sua pionieristica impresa di porcellane - divenuta nel 1896 Richard Ginori - destinata ad esportare nel mondo l'esclusività della porcellana d'autore. Fu con passione e lungimiranza che l'illustre fondatore raccolse in modo sistematico tutte le forme presenti nelle botteghe degli scultori attivi dal tardo Rinascimento al Barocco, servendosene per creare i modelli della sua grande scultura in porcellana o commissionando riduzioni dalle più celebri statue antiche.
La collezione che ne scaturì venne ampliata dagli eredi di Carlo e risulta oggi suddivisa tra la manifattura Richard Ginori e il Museo adiacente alla fabbrica.

La mostra, intitolata La fabbrica della bellezza. La manifattura Ginori e il suo popolo di statue, ospita, quindi, alcune delle sculture realizzate dalla fabbrica di Sesto Fiorentino, che verranno esposte accanto ai modelli originari appartenenti alla collezione permanente del museo. I sei nuclei tematici ripercorrono l'affascinante metamorfosi di un'invenzione scultorea in porcellana, nel corso della quale cere, bronzi, terracotte, serviti come modelli, dialogano con i prodotti finiti.

L'esposizione - curata da Tomaso Montanari e Dimitri Zikos, in stretta collaborazione con l'Associazione Amici di Doccia, e allestita con il contributo di Opera Laboratori Fiorentini, vuole essere soprattutto un'occasione per risvegliare l'attenzione dell'opinione pubblica sulla sorte del Museo di Doccia. Una manifattura, quella custodita in questo museo, che conta migliaia di pezzi, frutto dell'esperienza dei più grandi designer italiani, da Franco Albini ad Enzo Mari, e che grazie anche al contributo di Gio Ponti, direttore artistico per circa un decennio, è diventata una delle più rappresentative icone del made in Italy.

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